Bianca Balti fa parlare di sé e non per le sfilate. Da Los Angeles, dove si è trasferita da tempo, la modella, già mamma di due bambine, rompe il tabù della crioconservazione degli ovociti e su Instagram racconta sì, di averlo fatto. Da sola, senza un uomo, dopo aver deciso di uscire da una relazione malata durata tre anni.
Una scelta di amore per se stessa
Così racconta su Instagram, nel suo solito stile semplice, diretto, struccata e in felpa: «Svincolare il mio sogno di maternità dagli umori di una relazione è stata la cosa più coraggiosa che ho mai avuto il coraggio di fare per me. Perché se una donna non ha bisogno di uomo per fare un figlio, allora non ne ha bisogno proprio per nient’altro». Il dibattito si apre e il tabù dell’indipendenza procreativa si rompe. La crioconservazione, va chiarito, non significa fare un figlio da sole: significa far congelare alcuni ovuli, in attesa del momento in cui si sceglie di farli fecondare. La scelta poi di farli fecondare dal proprio partner o in modo eterologo, è personale. La crioconservazione quindi apre la strada anche al fatto di diventare mamma senza un compagno, ma di per sé non si tratta di questo. È una metodica poco conosciuta, più diffusa all’estero ma praticabile anche in Italia.
La modella, 36 anni, l’anno scorso si è sottoposta a questa procedura in America. Anche in Italia è possibile. Il Servizio Sanitario lo consente in certi casi, si esegue in centri pubblici (se ne trova uno in quasi tutte le regioni) ed esistono pure le bio banche, dove gli embrioni riposano. Se non si rientra nei casi previsti, si può eseguire privatamente, anche in Italia. Qui Bianca Balti racconta cos’è la crioconservazione, come si esegue, i pro e i contro.
Un’opportunità che rende più libere?
Non è una scelta facile, non basta una semplice pastiglia perché si tratta di sottoporsi a una serie di stimolazioni ormonali, a cui segue poi il prelievo degli ovuli, che vengono quindi congelati. «È stata dura e non solo fisicamente. Non riuscivo più a entrare nei vestiti, complice la ritenzione idrica post trattamento. Mi sentivo brutta, stupida e triste». Succede a molte donne di sentirsi così, durante e dopo questi trattamenti, e possiamo pensare che il fatto di trovarsi in coppia aiuti a superare questi momenti. Forse da sole è più difficile, senza il supporto di un partner. Ma sono pensieri e sensazioni che probabilmente si riescono a mettere a riposo pensando al proprio obiettivo: la maternità futura, che resta un forse, un chissà, un magari, per chi in quel momento non può affrontare una maternità. Comunque, da sole o in coppia, ancora molto giovani o più grandi, con questa scelta ci si concede un’opportunità. È questo il messaggio che Bianca Balti ha voluto lanciare.
La svolta dopo un amore sbagliato
Per lei, questa esperienza ha rappresentato una conquista per se stessa, il fatto cioè di «svincolare il mio sogno di maternità da un uomo e da una relazione». La modella ha già due figlie, Matilde, 14 anni, nata dal matrimonio con Christian Lucidi, e Mia, 6 anni, nata dall’amore con Matthew McRae. Il desiderio di un altro bambino però la accompagna da anni e pensava di riuscire a coronarlo con l’ultimo compagno che invece l’ha trascinata in un tunnel di violenza verbale, ricatti e tirannia psicologica, come racconta.
Lui alternava frasi come «Sei la madre migliore» a «Se fai così un figlio con te non lo faccio». Una relazione malata, come l’ha definita più volte lei, per cui soffriva profondamente «sbattendo la testa al muro», come racconta da oltre un anno nella rubrica social “A letto con Bianca”.
L’indipendenza riproduttiva
E ancora: «Pensavo di essere sbagliata, forse addirittura malata e volevo farmi aggiustare. Volevo guarire per diventare finalmente la donna che lui avrebbe voluto come madre dei suoi figli. Ma per quanto mi sforzassi, non ce la facevo: sembrava fossi uscita dalla fabbrica con un pezzo mancante». Le accuse, le vessazioni, i ricatti l’hanno poi portata a troncare la relazione. Da qui la decisione della crioconservazione. «L’indipendenza di cui avevo bisogno era quella riproduttiva. Così un anno fa ho optato per congelare gli ovociti».