La famiglia di Bruce Willis aveva avvertito: “Non ci sono cure per la malattia”. Si tratta della demenza frontotemporale, la forma più comune di demenza per le persone sotto i 60 anni, diagnosticata alla star di Die hard. Ora l’attore americano, 68 anni, sembra sia peggiorato. A comunicarlo è stato un amico di famiglia, Glenn Gordon Caron. Il regista e sceneggiatore di Moonlighting (serie tv degli anni ’80 che ha reso celebre lo stesso Willis), ha raccontato al New York Post che “Bruce non è quasi più in grado di parlare e ha perso la gioia di vivere”.
Come sta Bruce Willis oggi
Ad aggiornare i fan di Bruce Willis sulle sue condizioni di salute, dunque, questa volta di ha pensato l’amico Caron, che è rimasto in contatto con la famiglia dell’attore. “Bruce ha dovuto rinunciare alla lettura. Era un lettore vorace – non voleva che nessuno lo sapesse – e ora non legge più. Tutte quelle abilità linguistiche non sono più a sua disposizione, eppure è ancora Bruce. Fa fatica ormai a esprimersi e vederlo in quelle condizioni è uno strazio per chi gli vuole bene. (…) Ho la sensazione che dopo uno o tre minuti lui non sappia più chi sono”, ha spiegato il regista, che poi ha aggiunto: “Quando sei con lui sai che è Bruce e sei grato che sia lì, ma la gioia di vivere se n’è andata. Non c’è nessuno che avesse più gioia di vivere di lui. Amava la vita e cercava di viverla al massimo e adorava svegliarsi al mattino. Quindi l’idea che ora lui veda la vita come attraverso una zanzariera, ha molto poco senso…”. Già lo scorso anno la moglie di Willis, Hemma Heming, aveva rilevato il dramma di vivere accanto al marito malato: “Quello che sto imparando è che la demenza è difficile per la persona che ne soffre, ma anche per la famiglia”.
Cos’è la demenza frontotemporale
La demenza frontotemporale è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dalla progressiva perdita e deterioramento di neuroni in specifiche aree del sistema nervoso centrale. Colpisce generalmente gli adulti tra i 50 e i 60 anni ed è considerata la seconda causa più comune di demenza neurodegenerativa a esordio precoce (prima dei 65 anni), seconda solo alla malattia di Alzheimer (AD).
“Un sollievo avere una risposta”
Nel dare l’annuncio della malattia, la famiglia tempo fa aveva confermato che la condizione dell’attore era “progredita” nel corso del tempo. “Si tratta – si leggeva nel comunicato ufficiale – di una diagnosi difficile, ma è comunque un sollievo avere finalmente una risposta”. La dichiarazione era stata firmata da membri della famiglia di Willis, tra cui sua moglie Emma Heming – dalla quale Willis ha avuto due figlie – e dalla sua ex moglie Demi Moore e le loro tre figlie. “Oggi non ci sono cure per questa malattia, una realtà che speriamo possa cambiare negli anni a venire”, si chiariva nel messaggio della famiglia diffuso sui social.
Bruce Willis e la malattia
Il comunicato della famiglia proseguiva spiegando che “Bruce ha sempre creduto nell’uso della sua voce nel mondo per aiutare gli altri e per aumentare la consapevolezza su questioni importanti sia pubblicamente che privatamente. Sappiamo nei nostri cuori che – se potesse oggi – vorrebbe rispondere portando l’attenzione globale sul problema e cercherebbe di aiutare coloro che come lui stanno affrontando questa malattia debilitante “. La dichiarazione della famiglia era stata ripresa sul sito americano dell’Associazione per la degenerazione frontotemporale, spiegando che “l’FTD è una malattia crudele di cui molti di noi non hanno mai sentito parlare e che può colpire chiunque”. “Con l’avanzare delle condizioni di Bruce, – si legge – speriamo che l’attenzione dei media possa essere focalizzata sul far luce su questa malattia che necessita di molta più consapevolezza e ricerca“.
I ringraziamenti della famiglia
La famiglia dell’attore di Pulp Fiction aveva diffuso sui social media un breve messaggio nel quale ringraziava “per l’incredibile effusione di amore, sostegno e storie meravigliose che abbiamo ricevuto da quando abbiamo condiviso la diagnosi originale di Bruce”.
L’afasia riscontrata a Bruce Willis
In un primo tempo, prima che le sue condizioni peggiorassero, a Willis era stata diagnosticata l’afasia. La difficoltà nel parlare aveva costretto l’attore a smettere di recitare.
I messaggi dei colleghi attori
Aaron Paul di “Breaking Bad” era stato tra i primi volti famosi a commentare l’aggiornamento sulla salute di Bruce, definendo l’attore “una dannata leggenda”. Alla figlia di Willis, Rumer, aveva scritto: “Ti amo così tanto amico mio! Un abbraccio a te e alla tua bellissima famiglia. Il tuo papà è una dannata leggenda”. L’attrice Claire Holt (“H2O”, “The Vampire Diaries”) aveva dichiarato: “Invio di tanto amore”. Mentre l’attore Wilmer Valderrama aveva scritto: “Ti mando tutto il mio amore”.
Bruce Willis, leggenda del grande schermo
Noto per i suoi ruoli da duro, Bruce Willis ha comunque dimostrato nella sua carriera versatilità, ironia e la capacità di variare i generi. Popolarissimo per aver interpretato John McClane nella serie cinematografica “Die Hard”. Il picco del successo fra gli anni ’80 e ’90 dopo aver recitato in film come “The Sixth Sense”, “Armageddon” e “Pulp Fiction”. È stato nominato per cinque Golden Globe – vincendone uno per Moonlighting – e anche tre Emmy, e ne ha vinti due.