Quattro santuari disposti a croce attorno alla conca di Rieti disegnano quella che viene chiamata Valle Santa. Dal 2003 segnano anche le tappe del Cammino di San Francesco, un anello di 80 km nei luoghi in cui il patrono d’Italia fondò l’ordine dei frati minori. Il percorso (molto suggestivo nella parte collinare) alterna strade provinciali a sentieri sterrati non troppo difficili, ma con dislivelli che sfiorano i 1.000 metri. Le poche strutture di ristoro sono concentrate nei borghi principali. Puoi fare il percorso in auto, con la mountain bike, a cavallo o seguire il nostro trekking che dura quattro giorni ed è adatto anche ai bambini. Aggiungi una giornata per visitare Rieti, punto di partenza e di arrivo del circuito, e la tua vacanza nel Lazio, ai piedi dei monti Sabini e Reatini, è organizzata. Fra le mura medievali della città potrai vedere chiese, palazzi gentilizi e un sorprendente viadotto sotterraneo costruito dai romani per proteggere i sacchi di sale dalle piene del fiume Velino (rietidascoprire.it).
All’eremo scopri la storia del presepe
Il punto di partenza della prima tappa, lunga 27 km, è la statua di San Francesco accanto alla cattedrale di Rieti. Da qui, su via Roma fino al ponte romano, segui il tracciato dell’antica Salaria da cui transitava il sale dell’Adriatico. Per mezz’ora costeggi il Velino, ma il tratto più suggestivo comincia dopo, quando lasci la città e sali in collina nel silenzio dei boschi di lecci. Il primo timbro sul passaporto del viandante è Fonte Colombo. Nel cosiddetto “Sinai francescano” aggrappato a un dirupo, una ripida scalinata porta all’anfratto in cui San Francesco si isolò per 40 giorni e scrisse la Regola dell’Ordine. Intorno, nessuna traccia umana: solo alberi, strade solitarie e scorci sulla conca reatina, un susseguirsi di colline verdissime incorniciate dall’Appennino. Nel borgo medievale di Contigliano fai una pausa prima della salita all’eremo di Greccio. Da lontano il santuario sembra scolpito nella roccia, da vicino è un complesso di edifici sovrapposti alla grotta in cui San Francesco rappresentò la prima Natività. Da allora questa è diventata la Betlemme reatina, luogo di nascita del presepe. Nel Museo puoi vedere statuine da tutto il mondo (visitgreccio.com).
Tra i due laghi fai birdwatching
Dopo il dislivello iniziale, sul fondovalle comincia il tratto più soleggiato (21 km). Attraversando la riserva naturale dei laghi Lungo e Ripasottile (i due “occhi grandi”) puoi fare birdwatching e avvistare gli aironi bianchi maggiori e le rare morette tabaccate. Alle Sorgenti di Santa Susanna trovi un mulino dell’anno Mille e, per una pausa di charme, c’è l’unico ristorante stellato della provincia, conosciuto per la trota striata (130 euro il menu degustazione, latrota.com). Quando il sentiero torna a salire, le querce ti faranno ombra fino a Rivodutri, dove puoi scoprire le leggende legate alla Porta Alchemica, un arco di marmo su cui sono scolpite palme, alberi e un pentacolo.
Dai Giardini di Marzo hai la vista più bella
La terza tappa è lunga 17 km. Comincia con due ore e mezza di salita verso Cepparo in totale solitudine e ti porta su un altipiano con una chiesetta isolata. Poco oltre, un sentiero conduce al faggio di San Francesco, una delle escursioni più suggestive del Cammino. Non puoi sbagliare, è un groviglio di rami che formano una grande cupola di foglie. La leggenda racconta di un temporale terribile e di un albero che si piega per proteggere il Santo. Per vedere il panorama più bello sulla Valle Santa, entra nei Giardini di Marzo di Poggio Bustone, il paese dove è nato Lucio Battisti. Fra le case di pietra, le viuzze del centro si arrampicano verso una radura. Davanti al piccolo santuario, il silenzio è interrotto solo dal cinguettio degli uccelli. Prosegui sulla mulattiera fra cespugli di ginestre e di timo serpillo fino alla Grotta delle Rivelazioni. È un luogo incantevole, ricco di spiritualità.
Alla fine del percorso entri nella grotta Adagiato su una collina fra boschi di castagno e rovere, in una vallata dove scorre il torrente dell’Acqua Marina, il santuario di Santa Maria della Foresta è il protagonista dell’ultima tappa (16 km). I ragazzi di Mondo X, la comunità di recupero che lo gestisce, hanno trasformato l’ampio giardino in un colorato patchwork di ortaggi e verdure. Anche quando è chiuso, come adesso, le cappelle della via Crucis guidano alla grotta in cui venne composto il Cantico delle Creature. Pochi chilometri e sei di nuovo a Rieti, dove brinderai alla missione compiuta con una coppa di “francescano”, il cocktail a base di nocino, crema di cacao bianca e crema di latte.
Le informazioni utili per partire per il cammino di San Francesco
Su www.camminodifrancesco.it chiedi il kit digitale con mappa e guida (ti arriva via email). Puoi ritirare il Passaporto del Pellegrino a Rieti o in uno dei santuari. Con tutti i timbri apposti, in almeno 2 giorni ricevi l’attestato del cammino compiuto (tel. 0746264106). Per noleggiare la bici c’è rent-bike-rieti.business.site; per l’escursione a cavallo chiedi al Circolo Ippico Faraglia, tel. 3292885476. I tre santuari con foresteria ora non sono in grado di accogliere i pellegrini ma a Greccio, Rivodutri e Poggio Bustone trovi locande con una buona disponibilità di camere.
Dove mangiare l’amatriciana
Guanciale, pecorino, vino bianco, pomodoro San Marzano, peperoncino, olio extra vergine, sale e pepe. Sono gli ingredienti dell’Amatriciana, che dal 6 marzo ha ottenuto dall’UE il marchio STG (Specialità tradizionale garantita). Puoi assaggiarla nel centro di Rieti da Antonietta (via S. Rufo 12, tel. 0746202105) o da Peppe e Carla (Trattoria la Botte, via S. Liberatore 49, tel. 0746760106).
Il cammino per i bambini
Il Cammino dei Piccoli è la versione ridotta, con passaporto del Piccolo Pellegrino, pensata per i bambini dai 6 ai 13 anni. Cinque tappe (una per ogni santuario e una a Rieti) con giochi, attività e incontri con frati minori che raccontano la storia del luogo (visitrieti.com).