Gli scrittori parlano della loro arte come di un mezzo per mettersi in comunicazione con i loro lettori. Io invece ho scoperto che la scrittura è spesso il principale mezzo per mettermi in comunicazione con me stessa». Così in Slipstream, “Scia”, il suo memoir, Elizabeth Jane Howard, autrice della fortunatissima saga dei Cazalet, si svela: «Sento di aver vissuto la maggior parte della mia vita nella scia dell’esperienza».
La vita di Elizabeth Jane Howard
Una vita piena, fatta di alti e bassi, vissuta intensamente. Con amori struggenti e travagliati – è stata sposata 3 volte, l’ultima, dal 1965 al 1983 con lo scrittore Kingsley Amis – una schiera di amanti e la passione bruciante per l’arte. Elizabeth Jane Howard nacque a Londra nel 1923 e morì a Bungay, un paesino del Suffolk, sempre in Inghilterra, nel 2014 a 90 anni, scrivendo ancora e probabilmente ricamando a piccolo punto. Cosa che, pare, le piacesse davvero molto. Era bellissima, una di quelle donne che suscitano subito ammirazione e un po’ di timore in chi le guarda. Crebbe in un ambiente borghese, seguendo i diktat dell’etichetta e dell’apparenza, che spesso nascondevano ipocrisie e insoddisfazioni, e soffocando l’insofferenza della sua natura “libera”. Il padre era un ricco mercante di legnami, la madre una ex ballerina del Balletto Russo, anaffettiva e depressa perché, secondo le convenienze dell’epoca, aveva dovuto rinunciare alla danza per mettere su famiglia. Da adolescente Jane, come preferiva chiamarsi, subisce le molestie del padre: «Un attimo prima commentava come stessi crescendo in fretta e l’attimo dopo mi ritrovai stretta tra le sue braccia, con una mano premuta sul seno e soffocata da quello che in seguito avrei scoperto essere un bacio alla francese» ricorda il suo biografo Artemis Cooper in Un’innocenza pericolosa (Fazi, come tutti i libri di Elizabeth Jane Howard). L’episodio per fortuna rimase isolato.
Elizabeth Jane Howard e il teatro
Intelligente, raffinata e colta, Elizabeth Jane Howard ricevette un’istruzione consona al suo ruolo in società: diventò un’abile pianista e suonò fino a che non fu costretta dall’artrite a rinunciare. Si innamorò di Shakespeare e del teatro, grazie a un’insegnante appassionata, Miss Cobham, che la spinse a recitare e a coltivare la sua abilità nello scrivere. Chi ha letto la Saga dei Cazalet, la sua opera più famosa, scritta quando andava verso i 70 anni e fino praticamente alla morte, riconoscerà in tutte le cose dette prima, nei suoi ricordi e nella sua biografia, la stessa scia: l’infanzia, la guerra, gli amori deludenti, le infatuazioni… Miss Cobham, per esempio, diventò uno dei personaggi più toccanti della saga: Miss Milliment.
Elizabeth Jane Howard e gli uomini
Nel 1939, quando scoppia la Seconda guerra mondiale, Jane ha 16 anni, e comincia a gettarsi incontro alla vita. Recita in una compagnia, fa qualche apparizione come modella, incontra quello che sarebbe diventato il suo primo marito: Peter Scott, naturalista e pittore, di oltre 10 anni più grande di lei. A 20 anni, sotto i bombardamenti, Jane dà alla luce una bimba, Nicola, ma il ruolo di madre, forse per la giovane età, le va stretto. «Mi sentivo in colpa nei suoi confronti, come non mi sarei sentita per nient’altro in vita mia» scrisse nel suo memoir. Trascurata dal marito che diventa ammiraglio, passa da un amante all’altro, si risposa infelicemente, fino a quando incontra Kingsley Amis, e diventa sua moglie a 40 anni. All’inizio lui la ama tantissimo ma poi la detesta, si ubriaca spesso, la maltratta. Come rivela Cooper, Jane «divenne la sua autista, cuoca, segretaria. Finché un giorno fece le valigie».
Raccontava i cambiamenti del Paese e delle donne
Si dice, a chi vuole fare lo scrittore, di raccontare di quello che conosce meglio. Jane scrisse 15 libri. The beautiful visit, il suo romanzo d’esordio, pubblicato nel 1950, «scaturì dal primo matrimonio di Jane e solleva le domande che in quel momento si poneva lei. Com’è possibile per le donne trovare un proprio posto nel mondo se la preparazione e l’istruzione che ricevono sono finalizzate a null’altro che al matrimonio?» scrive Cooper. Bravissima nel raccontare i turbamenti dell’animo umano, le sospensioni, le ansie, attingeva qua e là da quello che le stava intorno: le feste, le cene, le discussioni in camera da letto. Ricostruiva minuziosamente gesti, assorbiva dialoghi e profumi e poi li distillava nelle sue pagine, nella storia di una ricca famiglia borghese, i Cazalet, dove i due capofamiglia, William detto il generale e Kitty soprannominata la duchessa, assomigliano ai suoi familiari.
La saga dei Cazalet
Negli Anni della leggerezza (il primo volume della Saga) Jane descrive la parabola della madre attraverso il personaggio di Violet, che si sposa rinunciando alla carriera di ballerina. In Allontanarsi, il quarto volume, racconta la scena in cui suo padre annuncia alla moglie che si è innamorato di un’altra e vuole lasciarla. Ha dato vita a un mondo costellato di cameriere e contadini, operai e impiegati, aristocratici e borghesi, in Inghilterra tra il 1937 e gli anni ’50. Sono gli anni della Seconda guerra mondiale e della sua guerra personale, del suo rapporto particolare con gli uomini, del suo bisogno di sentirsi amata e desiderata. Nella saga c’è un Paese in bilico tra la tradizione e la modernità, ci sono donne che cercano di fare sentire la propria voce. Louise, Polly e Clary, all’inizio bambine, sono, come ha dichiarato la stessa Howard, tre versioni di se stessa. Il paragone con Downton Abbey risulta facile per l’ambientazione, la ricchezza di personaggi, la dipendenza seriale che crea nel lettore. La fama e il riconoscimento per Jane arrivarono tardi, insieme ai milioni di copie vendute ma forse alla fine ha raggiunto lo scopo della sua scrittura: una specie di lunga autoanalisi per tirare fuori quello che la società spesso non le aveva consentito di esprimere.
La saga dei Cazalet in breve
La saga dei Cazalet comprende 5 volumi. Il primo, Gli anni della leggerezza, si apre con l’estate del 1937: la famiglia Cazalet si appresta a riunirsi per le vacanze nella villa di campagna. Il secondo, Il tempo dell’attesa, si svolge nel 1939: la guerra incombe, mentre le tre ragazze di famiglia Polly, Louise e Clary inseguono i loro sogni. Il terzo, Confusione, riparte col 1942: per le tre giovani inizia una vita nuova, con libertà inedite. Nel quarto, Allontanarsi, dopo la guerra si ridisegnano i legami familiari e le coppie. Nel quinto, Tutto cambia, Il mondo moderno è pieno di insidie, la gestione dell’azienda di famiglia difficile, mentre le donne cercano di farsi strada, ognuna a modo suo. È la fine di un’epoca.
Gli altri romanzi
Le mezze verità è una commedia dalle sfumature noir che Jane Howard scrisse nel 1969 e, secondo William Trevor del Guardian, «racchiude tutta la percezione femminile dell’autrice». All’ombra di Julius, del 1965, in edicola il 26 agosto, è ambientato a Londra negli anni ’60. Jane lo scrisse mentre si stava definendo la sua storia con Kingsley Amis e rispecchia molto le sue incertezze. Perdersi è uno scavo psicologico e si rifà a una esperienza vissuta dalla Howard in prima persona. Lo scrisse in tarda età, quando le cose con Amis iniziavano a sgretolarsi. Infine, Il lungo sguardo: storia di una coppia e di una donna bellissima, coraggiosa ma inquieta. Come la stessa EJ Howard.