Gli italiani avevano bisogno di qualcuno che li facesse viaggiare con la fantasia verso mete esotiche e incantevoli. Ed ecco che si è materializzato lui, Massimo Cannoletta, il 46enne leccese, divulgatore culturale sulle navi da crociera e super campione indiscusso dell’Eredità, il seguitissimo quiz televisivo condotto da Flavio Insinna. Barba e capelli scuri che incorniciano un volto interessante, Massimo è dotato di una cultura molto ampia: parla cinque lingue, ha una laurea in scienze politiche e le carte in regola per battere tutti i record della trasmissione. La sua presenza va avanti dal 1° novembre, arriva spesso alla ghigliottina e finora ha ammonticchiato una cifra pari a 202.500 euro. Vederlo azzeccare una risposta dietro l’altra è uno spettacolo che lascia tutti a bocca aperta, specie gli altri concorrenti che quando c’è lui al triello (e accade tutte le sere) quasi non proferiscono parola.

Te l’aspettavi questo successo?

«Sinceramente no. Quando ho partecipato all’Eredità per la prima volta, nel 2005, sono stato eliminato quasi subito. A distanza di quindici anni ho deciso di riprovarci con l’obiettivo di durare un po’ di più e non mi aspettavo assolutamente di arrivare fin qui. Sto vivendo un sogno. Quando a fine ottobre sono arrivato a Roma, ero convinto di partecipare un giorno o due al massimo e speravo semplicemente di sedermi una volta al tavolo della ghigliottina, solo per il gusto di vivere l’esperienza».

Che effetto ti fa essere diventato popolare in così poco tempo?

«È stata una sorpresa enorme però, a dire la verità, ho visto tante persone diventare popolari in poche settimane e poi scomparire come meteore. È normale che sia così e quindi vivo questo momento con entusiasmo, sì, ma anche con leggerezza. Sono perfettamente consapevole che oggi una buona percentuale di italiani sa chi sono e tra un po’ di tempo se lo dimenticheranno».

Cosa dicono i tuoi parenti e amici?

«I miei amici mi stanno letteralmente sommergendo di messaggi. Mi hanno chiamato persone che non sentivo da tempo ed è stato bellissimo ritrovarli. Questa è stata una delle sorprese più belle. Anche la mia famiglia, che è un esempio di totale discrezione e sobrietà, è stata investita da una improvvisa ondata di popolarità».

A proposito, corre voce che tu sia un sex symbol.

«Quando usano questa espressione io sorrido. Mi riuscirebbe più facile definirmi un quadrupede che un sex symbol».

Eppure a giudicare dai post sui social piaci molto al pubblico femminile.

(Sorride) «Ricevo molti messaggi su Instagram da parte di persone che si complimentano con me e ammetto che alcuni sono ammiccanti, ma io appartengo ad una generazione che non è propensa a iniziare una relazione online. In questo sono molto all’antica».

Hai una vasta conoscenza in tutte le materie. Cosa ti appassiona di più?

«Innanzitutto ho una grandissima passione per la storia che secondo me è la madre di tutti i saperi. L’ho sempre amata e se studiata bene, ti assicuro, è molto più avvincente del miglior romanzo scritto dal più bravo dei romanzieri. Durante le mie conferenze mi piace raccontare la storia dal punto di vista dei più deboli e cerco di mettere in evidenza gli aneddoti di cui i libri non parlano».

Un esempio?

«La storia di Nellie Bly, una giornalista che alla fine dell’800 fece il giro del mondo in 72 giorni ispirandosi al celebre romanzo di Jules Vernes. Questa donna è esistita veramente, ha viaggiato in lungo e in largo per il globo andando contro gli stereotipi femminili dell’epoca e i pregiudizi di chi pensava che non ce l’avrebbe mai fatta. Ma chi sia Nellie Bly non lo sa quasi nessuno».

A quanto pare tu e Nellie avete qualcosa in comune, mi riferisco alla comune passione per i viaggi.

«È vero anche io ho fatto il giro del mondo ma non in 72 giorni! Ci ho messo un po’ di più, 120 giorni per l’esattezza ed il mio è stato un viaggio molto comodo perché accompagnavo un gruppo di turisti. Quindi, anche se ho circumnavigato il globo due volte è giusto che sia lei a passare alla storia».

Fai il conferenziere, un lavoro originale.

«Ho sempre apprezzato i lavori a contatto con il pubblico. La comunicazione è sempre stata nelle mie corde e grazie a questa attività metto a frutto la mia passione per l’arte e la storia».

Ora che è impossibile viaggiare come trascorri il tempo, a parte fare il campione di quiz show?

«Fino allo scorso aprile ho tenuto conferenze relative alla storia del mondo, alla musica e all’arte, poi il lockdown ha bloccato tutto quello che ha a che fare con il pubblico. Per ora sono un divulgatore disoccupato in attesa che il mondo riparta ma sono anche un iperattivo e invento sempre qualcosa da fare. In questi mesi ho registrato podcast di cultura generale per i social con l’hashtag Massimo20, perché durano venti minuti al massimo. A settembre ho dato vita a un altro progetto di carattere culturale che ho chiamato “Svelando l’Italia”. Ho risalito la Penisola alla scoperta di posti insoliti che non fossero i soliti circuiti turistici ma borghi poco conosciuti, piccole cascate e altre bellezze naturali. Questo viaggio l’ho raccontato sui social con i post ma soprattutto attraverso le storie ed è piaciuto moltissimo. E durato un mese e i miei follower che in quei giorni erano pochi, ora stanno letteralmente esplodendo».