In coppia da sei anni, nel lavoro e nella vita, Fausto Lama e California, all’anagrafe Fausto Zanardelli e Francesca Mesiano sono con i loro Coma_Cose tra i nomi più forti della scena urban italiana. Si sono conosciuti quando facevano i commessi in un negozio di borse e accessori e all’Ariston per la prima volta portano Fiamme negli occhi, un brano nato durante il lockdown che fa venire voglia di viaggiare sotto il sole. Il brano sarà contenuto nel nuovo album Nostralgia, in uscita il 16 aprile. Nella serata delle cover canteranno Il mio canto libero di Lucio Battisti con Alberto Radius e Mamakass. La consapevolezza: affrontare quello che si è sempre evitato.
È il vostro primo Sanremo. Come state?
Fausto: Per noi è una grande soddisfazione perché da sempre Sanremo rappresenta un traguardo importante, sancisce il passaggio di qualsiasi carriera. Ci siamo arrivati in modo molto filosofico, quando abbiamo iniziato a suonare non lo avevamo come obiettivo, le nostre coordinate sono sempre state diverse. Sono cambiate un po’ di cose.
Francesca: È la canzone perfetta per questo palcoscenico.
È stato difficile sceglierla?
Francesca: L’abbiamo scritta durante il lockdown. Ci ha messo un po’ a venire al mondo. Era estate, è una canzone che per noi rappresenta un viaggio in macchina verso il mare. Ce la siamo appuntata. E ci è sembrata adatta.
Verso quale mare?
Francesca: Quello delle Canarie, a Fuerteventura. Anche se non ci sono mai stata.
Fausto: Ma anche quello della California.
Nel testo Francesca ti definisci “Metà sono una Donna forte, decisa come il vino buono”.
Francesca: Con quella frase spiego che alle volte vorrei abbracciare chi mi sta vicino, avvicinandomi di più di quanto io non riesca a fare. Ogni tanto mi distacco dalla realtà e c’è qualcosa che mi impedisce l’abbraccio. Mi capita anche con mia mamma, cavolo quanto vorrei abbracciarla. Ma non ci riesco. Altre volte invece riesco a esternare di più e quindi mi definisco una donna forte nei sentimenti.
Fausto invece dici “Galleggio in una vasca di risentimento. Grattugio le tue lacrime”.
Fausto: È il modo per descrivere che anche dalle cose un po’ spiacevoli e dalla quotidianità si può tirare fuori qualcosa di poetico. Se lei è malinconica o un po’ triste sarebbe bello trasformare il sale delle lacrime in qualcosa di positivo. “Ti mangio la malinconia” vuol dire quello.
Da quanto state insieme?
Fausto: Sei anni.
Alti e bassi, momenti importanti anche nella canzone. Come si sta insieme?
Fausto: Ci siamo messi insieme più o meno all’inizio del nostro progetto musicale. È nato tutto pochi mesi dopi. Fin dal principio abbiamo quindi percorso il binario del sentimento, ma anche quello dell’amicizia e del volere fare qualcosa insieme. Oggi facciamo musica, domani chissà. Condividere il viaggio è qualcosa che ci stimola. Ci alziamo ogni giorno e siamo felici di fare quello che ci piace. È il collante della nostra storia.
Dove vi siete conosciuti?
Lavoravamo entrambi in un negozio di borse e accessori.
Amadeus ha definito Sanremo il Festival della consapevolezza. In che cosa siete consapevoli?
Francesca: Come per tutti, questo è stato un anno di introspezione quasi forzata. Sicuramente abbiamo avuto tanto tempo per pensare a noi stessi, per scontrarmi con aspetti di me stessa che non avevo voglia di affrontare. Mi sono ritrovata con qualcosa di me in più. E sono stata meglio. La difficoltà dello scavare ti riporta su.
Fausto: abbiamo vissuto in una lavatrice, ne esco rintontito. Non so cosa sarà il futuro, sono pragmatico, penso al lavoro, è difficile generalizzare. Spero si possa tornare alla condivisione, consapevole del fatto che stare insieme ci sembrava normale e invece è una grande conquista.
Avete riscoperto passatempi?
Francesca: Il disegno e il lavoro al telaio. Mi piace costruire piccole cose, mi rilassa molto.
Fausto: Io ho ricominciato a strimpellare la chitarra che infatti compare sia nel brano di Sanremo che nelle nuove canzoni.
Nella serata delle cover canterete Battisti.
È un artista a cui ci siamo sempre ispirati. Ci ha portato fortuna e ci sentivamo di omaggiarlo in questo contesto.
Avete un tatuaggio uguale, cosa rappresenta?
Fausto: Lo abbiamo fatto insieme, poco dopo esserci conosciuti. Rappresenta la passione per il film Non ci resta che piangere, ci siamo scritti “Quasi 1500”.
Avete animali?
Un gatto di un anno, si chiama Rebel.
Collezionate qualcosa?
Libri, cd e dischi.
Ultimo libro letto?
Franceca: “Follia”, di Patrick McGratt e “Please kill me. Il punk nelle parole dei suoi protagonisti”.
Fausto: Io sono più scrittore. Non mi concentro se leggo.
Una verità su di voi.
Fausto: Francesca è molto determinata. Anche se a volte sembra che si perda.
Francesca: Fausto è una persona molto concentrata e attenta. Riesce a stare su qualcosa fino a che non la risolve. Io perdo l’attenzione abbastanza facilmente, lui finché non ha finito non si alza dal tavolo.