In circolazione, da sempre, ci sono due tipi di donne: quelle che nascono stronze, egoriferite, superbe e che non vi aiuterebbero nemmeno sotto tortura, e quelle che invece lo diventano all’occasione, più semplici da annientare, ma ingestibili perché caratterialmente instabili.
La mimica della stronza
La prima stronza la riconosci immediatamente: la mimica facciale così come la sua postura rigida grida tutto di lei. Ogni volta che ti rivolge la parola ti fissa con gli occhi socchiusi come se stessi parlando in una lingua straniera irriconoscibile, la bocca ‘imbronciata’ come neanche Miranda Pristley ne Il diavolo veste Prada e le sopracciglia impercettibilmente alzate a sottolineare lo stupore. Scommetto che almeno una volta nella vita ti sei imbattuta in un tipo del genere!
Non rispondere alle provocazioni
Quelle che nascono stronze sono superbe, antipatiche e, nemmeno sotto tortura, ti diranno mai che potresti avere ragione. Anzi, tendenzialmente queste persone godono nel mostrarsi superiori a te facendoti sentire inferiore e insicura. Ma c’è un modo per ‘annientarla’: ti basta ignorarla. Ma ignorarla non significa non rivolgerle la parola ma semplicemente non rispondere alle sue provocazioni: guardala senza interesse e con distacco perché con questo tipo di persone l’unico mezzo per renderle inoffensive è non dar loro alcun peso.
Stronze a comando
Ma veniamo ora al secondo tipo di stronza, quella cioè quella che si trasforma in tale ‘a comando‘, a seconda della situazione: è molto sottile nelle sue manifestazioni e non ha mai un comportamento da vera stronza ma in qualsiasi momento, e soprattutto senza nessun preavviso, è pronta a denigrarti e metterti in imbarazzo in pubblico.
Quando le donne sono ingestibili
Purtroppo queste donne, anche se più semplici da sbaragliare, sono parecchio imprevedibili. E ingestibili. L’unico mezzo per annullare la sua presunzione è comportarsi allo stesso modo e farla sentire a disagio di fronte ad altre persone (sì, sappiamo che non è proprio bello!): non c’è cosa peggiore che pensare di essere giudicata da qualcuno.