>>Chi è Hemingway

Ernest Hemingway nasce il 21 luglio 1899 a Oak Park, negli Stati Uniti. È figlio di un medico

e di una maestra di canto. Scrittore e giornalista, nella sua vita si trova ovunque c’è avventura: tra gli autisti della Croce Rossa in Italia nel 1918, tra gli inviati della Guerra civile

in Spagna, tra i cacciatori del Kenya e nella Cuba dei

poveri pescatori. Nel 1954 vince il Nobel per la letteratura. Muore suicida il 2 luglio 1961, sparandosi alla testa.

I suoi romanzi
Da non perdere: Fiesta (1926) e Addio alle armi (1929), che si trovano nel primo volume dei Romanzi, in uscita il 24 agosto (foto 1). Ma anche Per chi suona la campana (1940) e Il vecchio e il mare (1952), nel secondo volume dei Romanzi, in uscita il 27 agosto (foto 2).

Il suo stile

La parola chiave per capire Hemingway, come spiega nella Cronologia dei Romanzi Fernanda Pivano, è “understatement”: uno stile senza enfasi, scarno, diretto. «Lo scrittore fa parlare eroi comuni con

un linguaggio autentico» dice Francesco Durante, esperto di letteratura anglo-americana. «Ed è subito coinvolgente».

I suoi amori

Lo scrittore ha avuto quattro mogli: Elizabeth Hadley Richardson, una pianista di otto anni più anziana. La ricca Pauline Pfeiffer, l’ambiziosa scrittrice Martha Gellhorn e l’inviata di Time Mary Welsh, che gli resterà accanto fino alla morte.

Le sue passioni

Hemingway ha dedicato alla corrida

il più bel saggio mai scritto sull’arte della tauromachia:

Morte nel pomeriggio, pubblicato nel 1932. Ma l’autore è stato anche un grande appassionato di caccia e di pesca.

Come comincia…
Addio alle armi: «Sul finire dell’estate di quell’anno eravamo in una casa in un villaggio che

di là del fiume e della pianura guardava le montagne…».

>>I Meridiani

La copertina blu notte con le iscrizioni in oro, i due segnalibri di seta, le pagine sottili in carta india che quando le sfogli danno una sensazione voluttuosa. Tutto, anche l’accuratezza dei dettagli, fa di un volume de I Meridiani un oggetto prezioso. Non solo per i feticisti del libro: se amate la letteratura, anche voi non potete farne a meno. Per questo, Donna Moderna ha deciso di offrirvi una straordinaria opportunità.

Dal 24 agosto, con il nostro settimanale, potrete acquistare un libro della prestigiosa collana Mondadori ad appena 12,90 euro invece del prezzo abituale di 49 euro. Cifra che resterà invariata per gli altri titoli scelti tra gli oltre 300 della collana. Farà eccezione il primo. Per “festeggiare” il lancio dell’iniziativa, infatti, potrete avere il volume che raccoglie la prima parte dei Romanzi di Ernest Hemingway ad appena 1 euro. Ma cosa rende questi libri così preziosi e autorevoli? Intanto gli autori. Sono i migliori di tutti i tempi e di tutti i Paesi, quelli che chiamiamo “classici”. Da Virgilio a Dante, da Goldoni a Goethe, a quelli che vedete nelle foto in queste pagine. Una selezione per nulla scontata, anzi, talvolta controcorrente. «Non si tratta mai di testi di puro intrattenimento» spiega Renata Colorni, responsabile della collana.

«Il criterio fondamentale per entrare nella raccolta è lo stile, un modello di scrittura capace di trasmettere emozioni anche ai lettori di oggi. In una libreria, i volumi “blu” devono trovare posto tra le novità, non tra le opere da affidare alla polvere». Naturalmente, la collezione può includere anche autori viventi. «L’ideatore della collana, il poeta Vittorio Sereni, nel 1969 scelse Giuseppe Ungaretti per inaugurare la serie» ricorda Renata Colorni. «Immaginate che effetto deve aver fatto a Ungaretti sentirsi dire: “Tu sei un classico”».

Da allora, un Meridiano è sempre frutto di un lavoro meticolosissimo, che in alcuni casi, come per il Canzoniere di Petrarca, richiede più di dieci anni. Le note accurate, le notizie sui testi, la ricca bibliografia delle opere e della critica, una cronologia della vita che è spesso essa stessa un romanzo, guidano per mano il lettore dentro l’universo di chi scrive. «Quando finisci un volume» sorride Renata Colorni «ti sei fatto un’idea completa di un autore, non ti sembra di averlo solo “assaggiato”». Basta aprirne uno per rendersene conto. I Romanzi di Hemingway, per esempio. La presentazione dello scrittore è affidata alla penna di Fernanda Pivano, la famosa traduttrice che ha fatto conoscere la letteratura americana agli italiani.

Lei e Hemingway avevano stretto una rispettosa amicizia, lui la chiamava addirittura “la mia Giovanna d’Arco” per il coraggio dimostrato nel tradurre il romanzo Addio alle armi durante il fascismo. Anche la cronologia, che segue l’introduzione, è affidata alla Pivano. Si tratta della vita dell’autore fin nei minimi particolari. «Negli ultimi anni questa parte dei volumi è stata molto ampliata» spiega Renata Colorni. «Ci siamo accorti, infatti, che un lettore vuole sapere tutto di uno scrittore di cui si accinge ad affrontare l’opera».

Nel caso di Hemingway, per esempio, l’anno 1917 rivela un dettaglio curioso per la formazione del suo stile. Alla redazione del quotidiano Star di Kansas City, dove inizia giovanissimo come giornalista, gli danno un manualetto per principianti che ordina: “Usate frasi brevi. Usate primi paragrafi brevi. Usate una lingua energica. Siate positivi, non negativi”. Regole che ritroveremo in tutte le opere di Hemingway tradotte in italiano con straordinaria freschezza, sempre dalla Pivano. «Uno dei maggiori pregi di questa collana è offrire le migliori traduzioni, nuove o aggiornate» dice il poeta Maurizio Cucchi, che per I Meridiani ha tradotto, tra l’altro, le opere di Stendhal. «Non troverete mai un linguaggio imbalsamato. Prima delle mie, sono state fatte ottime traduzioni di Stendhal, ma risentivano della cultura del tempo in cui erano state eseguite».

“Rinnovare”, parola chiave nella confezione di un Meridiano, significa anche “riscoprire”. Un altro merito della collezione, infatti, è aver salvato grandi autori da un ingiusto oblio. Come John Fante, scrittore americano di origine italiana degli anni Quaranta, che racconta con ironia il mondo degli immigrati. «Finire tra i classici era il sogno della sua vita» spiega Francesco Durante, l’esperto di letteratura anglo-americana che ha tradotto e curato l’opera. «Nel suo libro più famoso, Chiedi alla polvere, il protagonista confessa quanto gli piacerebbe essere tra i “big boys” sugli scaffali di una biblioteca». Fortunatamente, I Meridiani gli hanno reso quest’onore.