Robert De Niro, uno dei più grandi attori di sempre, spegne 80 candeline. Il divo simbolo della New Hollywood degli anni ’70 – due Oscar vinti in carriera e otto volte candidato – è stato protagonista di film epici, da “Mean Streets” (1973) che ha segnato l’inizio della collaborazione con Martin Scorsese all’iconico “Taxi Driver” (1976), da “Il cacciatore” (1978) a “Toro Scatenato” (1980) fino a “C’era una volta in America” (1984). Interprete di oltre 100 film, ha diretto due pellicole: “Bronx” nel 1993 e “The Good Shepherd” nel 2006.
L’amore di Robert De Niro per l’Italia
Il divo ha festeggiato gli 80 nel “suo” Greenwich Village con un party esclusivo in un locale italiano. L’attore ha scelto il nostro Paese come sua seconda patria, ha la doppia cittadinanza e in questi anni ha visitato più volte il paese dei nonni, Ferrazzano in Molise. Di recente è stato avvistato a Napoli, anche in visita sul set di Paolo Sorrentino. “L’Italia – ha detto – rimane il Paese più bello del mondo, e quello che storicamente ha dato più di ogni altro in termini culturali e artistici. Oggi mi sembra che stia vivendo un momento molto caotico, ma ho l’impressione che questa sia una costante della sua storia e che forse la sua bellezza nasca proprio da questo caos”.
Oscar per “Il padrino” e “Toro scatenato”
Robert De Niro nel corso della sua straordinaria carriera è stato candidato per otto volte al Premio Oscar vincendolo in due occasioni: nel 1975 come miglior attore non protagonista nel ruolo del giovane Vito Corleone ne “Il padrino – Parte II” e nel 1981 come miglior attore protagonista per avere interpretato il pugile Jake LaMotta nel film “Toro scatenato”. Celebre l’interpretazione in “Taxi Driver” (1976) di Scorsese dove è stato candidato come miglior attore protagonista. Nel 2003 gli è stato assegnato un Life Achievement Award dell’American Film Institute come riconoscimento per il suo contributo alla storia del cinema e nel 2020 lo Screen Actor Guild Award alla carriera.
Il legame con Martin Scorsese
Indissolubile il legame di De Niro con l’amico Martin Scorsese, con cui ha girato nove film. Diretto dal grande cineasta italoamericano, De Niro ha da poco presentato a Cannes “Killers of the Flower Moon”, in uscita a ottobre in tutto il mondo.
Il TriBeCa Film Festival
Dopo gli attentati dell’11 settembre, De Niro ha lanciato il TriBeCa Film Festival, un appuntamento cinematografico diventato negli anni tra i più interessanti a livello mondiale.
Padre per la settima volta
De Niro ha avuto una vita sentimentale turbolenta, con sette figli da quattro partner diversi. L’ulltima figlia, Gia, è nata lo scorso maggio alla soglia degli 80 anni.
De Niro e la politica
Robert De Niro è sempre stato un sostenitore dei Democratici e strenuo oppositore di Donald Trump.
Un timido dal talento eccezionale
Di indole timida e insicura, De Niro si è affermato come uno dei più grandi attori di cinema di tutti i tempi grazie a un talento istintivo coltivato con precisione maniacale. Dai ruoli drammatici interpretati spesso all’interno di contesti criminali, fino ai ruoli leggeri della maturità, Bob De Niro ha sempre sfoderato un carisma irraggiungibile. Infinita la sua capacità espressiva così come la gamma dei personaggi a cui ha dato il volto, ora brutali e violenti, ora struggenti e malinconici.
L’infanzia a Little Italy
Nato nel nel Greenwich Village il 17 agosto 1943, Robert Anthony Jr. era figlio di Robert Senior di sangue abruzzese e irlandese e Virginia Admiral di origini olandesi. I due si conobbero all’Accademia di Belle Arti (lei avrà una certa fama come poetessa e pittrice), ma si separarono già nel 1945 quando il padre dichiarò la sua omosessualità. Il piccolo Robert andrà a vivere con la madre a Little Italy anche se manterrà rapporti affettuosi con il padre per tutta la vita. Cresciuto da ragazzo di strada con amicizie osteggiate dai genitori, non fu uno studente modello e scoprì presto la passione per la recitazione, debuttando a 10 anni nel “Mago di Oz” in una recita scolastica. Prima di lasciare il liceo ha già scelto la sua strada, frequenta i corsi Stella Adler dedicato al metodo Stanislavski e poi al famoso Actors Studio di Lee Strasberg.
Da Brian DePalma e Bertolucci
Negli anni ’60 De Niro ottiene qualche apparizione in due film Marcel Carné (“Tre camere da letto a Manhattan” e “I giovani lupi”). Nel 1963 è scelto per “Just Married” dell’esordiente Brian DePalma che, per problemi di censura, uscirà solo nel 1969. Dopo altri due film con De Palma (“Ciao America!” e “Ciao mamma!”), lavora per Roger Cormanper in “The Barker clan”. Non ottiere il ruolo di Sonny Corleone ne “Il Padrino”, ma Coppola lo chiama per quello del giovane Don Vito nel sequel della saga che varrà a De Niro il suo primo Oscar da coprotagonista nel ’75. Nel ’73 l’esordiente Martin Scorsese, italoamericano come lui, gli affida il ruolo da protagonista in “Mean Street” accanto a Harvey Keitel, quindi arriva lo straordinario “Taxi Driver” sempre per la regia di Scorsese, film Palma d’Oro a Cannes. Nel 1975 Bernardo Bertolucci lo chiama per il suo epico “Novecento” nel ruolo del borghese Alfredo Berlenghieri.