Che rumore fa un cuore che si spezza dopo i 50 anni? Abbastanza da finire in cima alla classifica dei libri più letti del New York Times. Si intitola Inside Out. La mia storia ed è l’autobiografia di Demi Moore (Fabbri Editori). Inizia con una levitazione. È il 2012, l’attrice ha 49 anni e vive ormai da sola «nella casa dove ero stata sposata, che avevamo ampliato perché avevo più figlie che camere da letto». Quello che pensava fosse l’amore della sua vita, il collega Ashton Kutcher di 15 anni più giovane, l’ha tradita per poi dileguarsi. Le figlie Rumer, Scout e Tallulah, avute con il divo Bruce Willis, non le rivolgono più la parola. A una festa decide di fare un tiro di erba sintetica: un minuto dopo, scrive nel libro, «levitavo fuori dal mio corpo in un vortice multicolore».
Quando ripiomba in sé, Demi ha deciso: dopo una vita passata a correre, è il momento di fermarsi a ritrovare se stessa. Per fortuna ha un contratto già pronto con una casa editrice, e una scrittrice di talento a farle da navigatore. Ariel Levy si occupa per il New Yorker di femminismi, cultura e società: quando hanno iniziato a lavorare insieme per il libro «le ho detto di buttare fuori tutto, e che se alla fine avesse pensato che qualcosa era troppo privato lo avremmo tolto. Non è mai successo». Il risultato è una trama inaspettatamente accidentata.
Sua madre tenta il suicidio, lei subisce uno stupro: a 19 anni si sposa per scappare dalla famiglia. Demetria Gene Guynes nasce nel 1962 a Roswell, in New Mexico (Usa), ed è protagonista di un’infanzia già piuttosto scombinata che termina prematuramente il giorno in cui la madre tenta il suicidio, e lei provvede «a toglierle di bocca le pillole che aveva cercato di inghiottire». Quando a metà degli anni ’70 si trasferiscono in California, Demi decide di avere successo: «Non mi sono mai detta “Voglio fare l’attrice!” ma soltanto “Come faccio ad affermarmi?”». È disposta a tutto pur di piacere, e accettare le attenzioni di un vecchio riccone è un modo per sopravvivere. Almeno fino a quando non se lo trova dentro casa. Ci sono voluti decenni perché Demi riuscisse a considerarlo uno stupro, all’epoca questo era solo quello che ci si aspettava da lei. Pur di scappare, a 19 anni sposa Freddy Moore, un musicista, ed è con il suo cognome che comincia a lavorare.
La sua carriera decolla ma è ossessionata dal corpo, dalla dieta, dall’ipercontrollo. La carriera di Demi Moore è una collezione di grandi successi e disastrose dipendenze. Comincia subito a bere e viene costretta a disintossicarsi già prima di girare St. Elmo’s Fire, il film che le spalanca un futuro di ruoli memorabili e amici celebri.
Al provino per A proposito della notte scorsa… il regista, Ed Zwick, le chiede di dimagrire: «In quell’ufficio ebbero inizio i miei tentativi di dominare e controllare il mio corpo, e si insinuò in me l’idea che il mio valore corrispondesse al mio peso». Nel 1987 conosce Bruce Willis: «Pensai che fosse un po’ stronzo» è la sua prima impressione, ma lui la conquista con un tavolo apparecchiato di sola acqua Perrier. Per oltre un decennio sono la coppia ideale: belli, ricchi e… felici? A tratti. Ma la tentazione di crederci è irresistibile.
Nel 1990 Demi si taglia i capelli, e con Ghost fa piangere una generazione. Nel 1994, incinta, posa nuda per Vanity Fair, e inaugura la moda delle gravidanze da copertina. Nel 1996, grazie ai 12,5 milioni di dollari per Striptease, diventa l’attrice più pagata di Hollywood. Nel 1997 si sottopone a un addestramento militare per recitare in Soldato Jane. «Cercavo di mantenere sotto controllo talmente tante cose – il mio matrimonio, la mia carriera, l’attività fisica, la dieta – che il mio corpo non mi permetteva di mollare la presa su niente». Nel 1998 finisce esaurita: lascia Bruce, molla Hollywood, si ritira con le bambine sulle montagne dell’Idaho.
A 42 anni imperversa alle feste, accetta triangoli sessuali, si aggrappa al giovane marito. Rientra in società nel 2003: ha finalmente imparato a vivere nella sua taglia naturale, ma non ancora a bastare a se stessa. Quando conosce l’astro nascente Ashton Kutcher perde la testa. Per dimostrarsi spensierata, dopo 20 anni di sobrietà, ricomincia a bere. A 42 anni è di nuovo incinta: perde la bambina. E inizia ad annaspare. Si contorce in ogni modo «per assumere la forma della moglie che voleva»: cerca un’altra gravidanza, imperversa alle feste, accetta triangoli sessuali, ignora i segnali di tradimento. Allontana tutti, pur di rimanere aggrappata a lui. Che se ne va col primo amore Mila Kunis. «Non si può dare la colpa a qualcuno perché gli mancano gli strumenti necessari a comportarsi in modo compassionevole» scrive Demi nel libro. Kutcher, oggi marito e padre felice, su Twitter ha ostentato superiore distacco. Il resto della famiglia ha invece trovato il modo di riconciliarsi. Oggi sono inseparabili, hanno passato la quarantena insieme nell’enorme casa dell’Idaho (compresa la moglie di Bruce, e le loro 2 bambine). Al momento, questo è tutto l’amore che serve.
Adesso in italia
Inside Out – La mia storia (Fabbri editore) è il memoir, uscito a fine
2019 negli Usa e ora in Italia, in cui la 56enne Demi Moore svela le cadute e risalite della sua vita personale e professionale.
Oggi produttrice, Demi Moore è stata una delle attrici più glamour e ricercate della Hollywood anni ’90.