La saga Angelina Jolie contro Brad Pitt sembra assumere sempre più la connotazione di una soap opera e, negli ultimi cinque anni – era il mese di settembre del 2016 quando il mondo era rimasto scioccato dall’annuncio della separazione della coppia più bella di Hollywood – la battaglia dentro e fuori il tribunale per la custodia dei figli e l’immenso patrimonio ha visto esacerbarsi gli animi già logori dei due attori.
Oggi la Jolie scaglia un’altra pietra (molto pesante perché tocca un argomento decisamente sensibile). In una lunga intervista all’inglese The Guardian, lancia accuse durissime contro l’ex marito Brad Pitt, padre dei loro sei figli (tre adottati e tre biologici) tirando in ballo persino Harvey Weinstein e la questione dei diritti umani facendo intendere che la violenza non è mai accettabile e paragonando quella che lei e i suoi figli hanno subito dal padre, violento e alcolizzato, a quella che, a 21 anni, aveva subito dal produttore ora caduto in disgrazia proprio perché condannato per stupro e aggressioni sessuali.
«È qualcosa da cui sono sfuggita. Me ne sono stata distante e ho messo in guardia le persone su di lui, ho detto di non lasciare che le ragazze stessero da sole con lui. Mi hanno chiesto di recitare in “The Aviator” ma ho detto di no perché era coinvolto. Non ho mai più voluto lavorare con lui ed è stata dura per me quando invece Brad l’ha fatto. Abbiamo litigato per questo. Ci sono stata male», racconta Angelina Jolie che viene descritta dal giornalista come stanca, a tratti molto nervosa e sull’orlo delle lacrime, complessa e talvolta confusa e contraddittoria.
Insomma, l’attrice californiana continua a ripetere di volere pace e armonia nella sua famiglia, nella sua vita, in quella dei suoi figli e persino in quella dell’ex marito: «Desidero che tutta la famiglia stia bene, incluso il padre dei miei figli», racconta la Jolie, salvo poi sparare a zero sull’atteggiamento violento di Brad Pitt con un j’accuse senza precedenti. «Ho avuto paura per la mia famiglia. Per tutta la mia famiglia», ha raccontato al tabloid. Un paragone che ha dell’incredibile. Il riferimento nell’intervista è chiaro: la Jolie parla di un suo incontro con Harvey Weinstein accennando a delle avances da parte dell’ex produttore mentre stava lavorando al film “Playing by Heart“.
Ma gli amanti del bel Brad non ci stanno e si alzano in sua difesa. Così gli internauti, a cui non sfugge davvero nulla, fanno notare come il fatto sia avvenuto nel 2009 e la Jolie si sia invece fidanzata nel 2012 e sposata nel 2014: «Pare proprio ci fosse il tempo necessario per prendere una decisione differente», scrivono sul profilo del Guardian, «Sa tanto di accusa buttata lì per un tornaconto personale in tribunale, non vedo alcun legame», aggiunge un altro lettore, «E non dimentichiamoci che la coppia ha prodotto insieme il thriller Killing Them Softly distribuito proprio dalla compagnia di Weinstein». Inoltre «la differenza tra un’avance e un abuso dovrebbe conoscerla bene una come Angelina Jolie che si occupa di violenza e diritti tutti i giorni», confermano sui social i simpatizzanti del mitico Tristan di Vento di passioni che come sempre preferisce un “no comment”.
Intanto Angelina Jolie ha scritto un libro con l’avvocato per i diritti dei bambini Geraldine Van Bueren QC e Amnesty International, intitolato Know Your Rights. L’idea è quella di una guida per i giovani, chiamata come la canzone dei Clash (il titolo è anche tatuato sulla schiena dell’attrice). Il libro elenca tutti i diritti che i bambini hanno in base alla convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del bambino e spiega come rivendicarli offrendo consigli da parte di quei giovani che sono riusciti a farlo. Un libro dai ragazzi per i ragazzi.
Ma anche questo caso viene dalla stessa attrice “discutibilmente” legato all’ex marito: «Scrivendo il libro ho scoperto che gli Stati Uniti non hanno ratificato la carta dei diritti del bambino. Uno dei modi in cui colpisce i bambini è la loro voce in tribunale: un bambino in Europa avrebbe maggiori possibilità di avere voce in tribunale rispetto a un bambino in California». Abbiamo capito bene? Ai suoi figli sarebbero stati negati i diritti umani, i diritti di ogni bambino? Il riferimento è palese. Il giudice californiano che doveva stabilire l’affidamento dei 5 figli ancora minorenni della ex coppia Jolie-Pitt non ha voluto che i bambini testimoniassero.
Infine: che Brad Pitt non sia stato uno stinco di santo durante il matrimonio lo ha confermato lui stesso ammettendo che i suoi problemi con l’alcool hanno certamente influito sul loro rapporto pesando sulla decisione di lei di allontanarsi. Ma dopo la disintossicazione (e il mea culpa) avevano ripreso a parlarsi civilmente e a lavorare insieme a un progetto di co-genitorialità per il bene del figli. Progetto che, ancora una volta, sembra essere svanito nel nulla dopo queste ultime accuse.