Donna Moderna è in edicola con una doppia cover esclusiva dedicata ad Annalisa, che è anche la protagonista del servizio moda che trovi sul magazine questa settimana. In una copertina Annalisa posa in look new minimal, nell’altra è in versione grunge. Quest’ultima è dedicata alle giovani donne millennial, ai loro sogni, desideri, aspirazioni, di cui la musica di Annalisa è portavoce d’eccezione. E l’artista ha scelto proprio questa foto come copertina dell’album che uscirà il 18 settembre (con Warner) e che si intitolerà “Nuda”.
Tutto è iniziato… dallo sfondo: «Le scritte sul fondo sono frasi, titoli delle canzoni, parole chiave che fanno parte di me. Sono le cose che magari non diciamo, che non sempre mostriamo, ma che fanno parte della vita quotidiana. Quando l’ho visto sul set» dice Annalisa, «mi sono accorta che… era perfetto! Questa non è solo una bella foto: dice tutto».
Oggi Annalisa alle 18 sul canale Instagram di Donna Moderna svela la genesi dello scatto della cover dell’album al direttore Annalisa Monfreda.
Così Annalisa descrive il suo ultimo lavoro: «Con il mio nuovo album racconto la verità della normalità e della fragilità. Il titolo, “Nuda” è provocatorio: mettersi a nudo, è privarsi dei filtri e delle costruzioni che il nostro modo di vivere ci impone. Noi ci illudiamo di far veder il nostro privato attraverso i social, ma non è così. In questo disco voglio andare a fondo, cercare di rappresentare sempre più, con le canzoni, quello che sono. Anche attraverso i difetti e la normalità dell’essere imperfetti».
E anche nel set dello shooting Annalisa ha scelto di “mettersi a nudo”, giocando e divertendosi con outfit insoliti. L’artista, per lo scatto diventato anche cover della rivista e dell’album, indossa abiti d’ispirazione grunge, felpa e anfibi, su uno sfondo di graffiti realizzato in collaborazione con una tatuatrice: parole che indicano emozioni, ricordi, suggestioni.
E se vuole mettersi a nudo Annalisa come si veste? «Una regola non c’è, dipende sempre da come mi sento» risponde. «Alla fine è questione di semplicità. Posso avere un paio di jeans e una t-shirt con le frange, oppure i pantaloncini corti della tuta e un felpone…».
A proposito di mettersi a nudo, qual è il difetto cui Annalisa si sente più legata? «L’insicurezza. E anche di questo si parla, nel disco: il bisogno del confronto, il cambiare idea. A volte mi limita, ma tante altre mi fa crescere».
La canzone più rappresentativa dell’album? «“Bonsai”, perché è un po’ come se ci fossero tutte le altre dentro, “ramificate” da lì. E poi “Nuda”, la cui frase simbolo è “ma non ti piace se sono sincera”. Spesso noi donne cerchiamo di piacere in maniera automatica. Salvo poi, quando siamo libere e sincere, sentirci dire che no, non va bene…».
C’è un capo da cui Annalisa non si separa mai? Ci ha risposto così, quando l’abbiamo intervistata: «Questo che indosso! (è una maxi maglia nera, con dettagli di strappi e spille da balia, ndr) L’ho comprata online, qualche anno fa. Quando la infilo sono a mio agio. L’abitino femminile mi piace, mi rendo conto che mi sta bene, ma mi sento al massimo quando sono anche un po’ maschiaccio, libera di fare quello che voglio».
E ora la parola ad Annalisa Monfreda, direttore di Donna Moderna.
«Siamo felici di aver ispirato con un nostro shooting il lavoro di un’artista tra le più importanti del panorama musicale italiano. Sul set è nata da subito una bella sintonia e questo risultato inaspettato non può che lusingarci. Dedichiamo una doppia copertina questa settimana ad Annalisa perché con la sua musica parla al cuore di tutte noi e delle nostre lettrici, raccontando la verità della normalità, anche con le sue piccole imperfezioni e le fragilità».