Ragazza che cercava disperatamente di salvaguardare la sua “virtù” sullo schermo (anche se le commedie in cui recitò furono piuttosto sensuali e audaci per l’epoca: lei era quella che scappava da Rock Hudson, James Garner, Cary Grant e Clark Gable), donna passionale nella vita di tutti i giorni tanto da sposarsi ben quattro volte (con persino due esperienze manesche)! È morta oggi, all’età di 97 anni, a causa di una polmonite, Doris Day, la popolare attrice e cantante americana, salita alle cronache negli anni d’oro del cinema hollywoodiano, come la “fidanzata d’America”.
Doris MaryAnne Kappelhoff, questo il suo vero nome – era figlia di immigrati tedeschi che scelsero di chiamarla Doris in omaggio all’attrice Doris Kenyon famosa ai tempi dei film muti – era nata a Cincinnati il 3 aprile del 1922. Nella sua carriera ha recitato in 39 film, inciso 29 dischi e registrato ben 650 canzoni tanto che, prima di essere considerata una diva del piccolo schermo, Doris ha raggiunto il successo grazie alla discografia come cantante della band Les Brown and His Band of Renown.
Ma l’intraprendente, esuberante e vivace bionda aveva il cinema nel sangue tanto che in breve tempo inizia a a fare l’attrice professionista (ma anche danzare!) e si è guadagnata l’appellativo di “fidanzata d’America”: è stata tra le attrici più amate e imitate degli anni Cinquanta e Sessanta (il suo caschetto biondo e la frangetta erano i più copiati dalle donne d’America) perché in grado di passare dalla commedia leggera – Amore sotto coperta, Amami o lasciami, Non sparare, baciami!, Il gioco del pigiama e Il letto racconta… – al genere drammatico (Alfred Hitchcock l’adorava) in un ciak.
Grande appassionata di tip tap (dovette abbandonare la danza a causa di un incidente automobilistico), la dolce Doris Day è stata anche nominata al premio Oscar e ha vinto un Golden Globe e un Grammy Award. Ma oggi tutti la ricordiamo nella pellicola “L’uomo che sapeva troppo“, del 1956, l’inquietante thriller in cui l’attrice cantava il celebre brano “Que sera sera“.