Sta facendo molto discutere la partecipazione di Emma Dalla Benetta, 29enne di Arzignano (Vicenza), al reality show Temptation Island Vip, condotto da Simona Ventura e in onda su Canale 5. Dalla Benetta, infatti, di professione fa la maestra elementare (insegna inglese ai bambini della primaria) e ad alcuni non è andato giù il suo ruolo da “tentatrice” nello show televisivo che viene spesso descritto come epitome del trash. In “gara” ci sono sei coppie di vip (tra cui Valeria Marini e Stefano Bettarini con i rispettivi compagni) che vengono “messe alla prova” da sei uomini e sei donne single, chiamati appunto “tentatori”.
Le critiche dell’assessore di Forza Italia
Come riporta il Corriere della Sera, l’assessore regionale Elena Donazzan (Forza Italia) ha così commentato la scelta della giovane insegnante di partecipare al programma: «Trovo paradossale che un’insegnante di scuola primaria possa anche solo pensare di partecipare a una trasmissione televisiva di questo calibro senza compromettere quell’autorevolezza che il suo ruolo imporrebbe». Dalla Benetta, che occasionalmente lavora come modella e ha partecipato a Miss Italia, ha risposto secca: «L’assessore Donazzan ha completamente ragione quando dice che il nostro mestiere di insegnanti è sottovalutato, a partire dal livello economico. Questo mio secondo lavoro, la moda, mi ha dato da mangiare per dieci anni e senza svalutare l’impegno nella scuola. Il sistema scolastico italiano è “centrifugo”, porta i suoi professionisti ad andarsene». Difficile darle torto.
I genitori, però, sono dalla sua parte
Non tutti, però, condannano la scelta della giovane: molti genitori la difendono, lodandone la preparazione e la pazienza dimostrata in classe con i bambini nella scuola primaria di Arzignano, mentre Dalla Benetta è convinta che sia «soltanto positivo che un docente coltivi altre passioni, come può essere la musica o nel mio caso la moda. La scuola deve aprirsi al mondo reale. Tanto più che la realtà televisiva esercita un fortissimo interesse sui ragazzi: a loro insegno che è bello che ci siano libertà e diversità e che questo può manifestarsi in molti modi». Davvero la partecipazione a un reality “compromette” l’autorevolezza di un’insegnante che, a quanto pare, si è meritata la stima e la fiducia dei suoi alunni e delle loro famiglie? Avremmo fatto lo stesso discorso se si fosse trattato di un uomo? La polemica è servita.