Una condanna a 7 anni e mezzo di reclusione con la pesante accusa di circonvenzione di incapace. È questa la richiesta del sostituto procuratore Eleonora Fini nei confronti di Andrea Piazzolla, ex collaboratore e factotum di Gina Lollobrigida. La sentenza è prevista per il 5 ottobre.
Lollobrigida “tenuta in isolamento, in stato di vulnerabilità”
Secondo l’accusa, Piazzolla avrebbe sottratto diversi beni dal patrimonio dell’attrice, morta il 16 gennaio scorso a 95 anni, nel periodo compreso tra il 2013 e il 2018. Nell’informativa finale redatta dalla Procura di Roma, con tanto di perizia psichiatrica, si sottolinea più volte lo “stato di fragilità” in cui versava Lollobrigida. Condizione dalla quale sarebbe emerso un “indebolimento della capacità di intendere e autodeterminarsi e di decidere autonomamente con una parziale deficienza psichica”.
La “Lollo“, sarebbe stata facilmente “suggestionabile, tenuta in isolamento, in uno stato di vulnerabilità“. Approfittando di questa situazione, Piazzola avrebbe messo in atto la sistematica spoliazione di diversi milioni di euro e beni (tra cui quadri e cimeli) dal patrimonio dell’attrice.
Sparita l’eredità di Gina Lollobrigida
L’indagine della Procura capitolina è partita da un esposto presentato dal figlio della Lollobrigida, Andrea Milko Skofic.
Proprio i legali dei familiari, nel corso dell’udienza, hanno ribadito di trovarsi “davanti a un evidente e grave caso di circonvenzione di incapace“. In apertura hanno depositato ulteriori documenti dai quali emerge che tra appartamenti, gioielli e conti correnti, per un valore di oltre 10 milioni di euro, non sia rimasto quasi più nulla nell’asse ereditario della Lollobrigida.
Difensori Piazzolla: “Processo influenzato dal mondo mediatico”
Agli atti del processo anche i due testamenti olografi della attrice. Una decisione arrivata ad aprile su richiesta dei difensori dell’imputato a cui, però, si è associata anche la parte civile.
Per i difensori dell’imputato “in questo processo è stato emesso un giudizio anticipato di colpevolezza nei confronti di Piazzolla. Il mondo mediatico ha influenzato questo processo“.
Ex factotum Lollobrigida coinvolto in altri processi
Il nome di Piazzolla compare anche in un altro procedimento che lo vede accusato di avere sottratto a Gina Lollobrigida un’auto di lusso e in un terzo processo legato alla vendita di opere d’arte presenti all’interno della villa sulla Appia dell’attrice. Nel procedimento in questione è coinvolto anche un secondo imputato: si tratta dell’uomo che avrebbe fatto da intermediario con una casa d’aste per la vendita di circa 350 beni di proprietà di Gina Lollobrigida.