Chiudete gli occhi e provate a ricordare le vostre vacanze da ragazzi. Quando avevate 14 anni e quei mesi lenti e pigri erano l’attesa prima delle superiori. Un ponte di passaggio tra la fine dell’infanzia e la vera adolescenza. Un periodo di scoperte di sé e degli altri, di momenti che sembravano tragedie e di altri che facevano palpitare il cuore all’impazzata. Marco Magnone, scrittore per ragazzi, conosciuto per la saga Berlin, scritta con Fabio Geda, nel suo ultimo libro, La mia estate Indaco (Mondadori) parla proprio di questo. Protagonista è Viola, che sta passando un piccolo momento di crisi: il trasferimento in provincia, il nonno che non sta bene, i nuovi amici da trovare. Per lei, che ha 14 anni, un segreto e tante paure, agosto è grigio. Finché non incontra Indaco, un coetaneo bello e misterioso, e tutto acquista un colore diverso. «Volevo scrivere un libro sul senso del crescere, le prime delusioni anche d’amore per ragazzi più giovani» spiega Marco Magnone. «Perché di solito questi temi vengono affrontati nei libri per i ragazzi più grandi, di 17, 18 anni».
Magnone dice che non c’è bisogno di viaggiare in mondi fantastici per raccontare storie ai ragazzi, «ma basta prenderli sul serio, parlando di loro e della loro vita».
Ecco quindi un romanzo delicato e profondo al tempo stesso, che tocca alcune corde e affronta temi adolescenziali «del quotidiano, del qui e ora. In cui molti possono identificarsi». L’ambiente è quello di una provincia italiana, i genitori ci sono, «ma non sono cattivi». «E poi c’è la voglia di ribellione e di iniziare a sentirsi adulti per la prima volta tipico di quella età. I protagonisti non fanno niente di particolarmente fuori dalle righe e che in molti abbiamo vissuto a 13, 14 anni».
E’ una storia che prende sul serio i possibili motivi di disagio di un adolescente, però senza raccontarli attraverso situazioni estreme. «Nell’adolescenza è tutto spinto al massimo. E quello che fa parte della vita, come la perdita di un caro, la prima impossibilità di fare qualcosa, il confronto con la realtà diventano tragedie. E poi si scopre che non lo sono, sono abbastanza comuni».
E’ un libro per ragazzi che possono leggere anche le mamme, con un finale a sorpresa, che non riveleremo. «Mi sono chiesto davvero cosa potesse voler dire vivere quelle cose per una 14enne, il suo rapporto con i coetanei, i nonni, la montagna, i genitori» dice Magnone.
E così si possono vivere «pezzi di vita che non sono le tue» e magari capire le emozioni e i turbamenti dei nostri figli adolescenti.