È Duncan Laurence con “Arcade” ad aggiudicarsi la 64esima edizione dell’Eurovision che, dopo la vittoria di Netta nel 2018, si è tenuto a Tel Aviv, in Israele. Anche quest’anno gli artisti e le canzoni in gara sono stati tanti e molto variegati e hanno regalato al sempre attento pubblico dell’Eurovision uno spettacolo allegro, bizzarro e fuori dalle righe.
26 Paesi sono arrivati a contendersi la finale, mentre sono 41 Paesi nel mondo in cui si è potuto votare (ogni Paese non può votare il proprio concorrente). La Svezia si è aggiudicata il voto delle giurie tecniche (l’Italia è arrivata quarta) mentre il voto popolare è andato ai Paesi Bassi (Mahmood è arrivato secondo).
Il nostro Mahmood è stato accolto con un’ovazione: il pubblico dell’Eurovision ha battuto le mani a tempo di “Soldi” e la sua canzone si è aggiudicata il Composer Award, il premio per la miglior composizione in gara, che il cantante milanese dividerà con i produttori Charlie Charles e Dardust. È la prima volta che un brano italiano si aggiudica il riconoscimento.
Tra le performance più apprezzate e discusse sui social quest’anno c’è sicuramente quella dell’Australia, con la cantante Kate Miller-Heidke nei panni di una novella Elsa di “Frozen” che si innalza sui trampoli, e quella degli islandesi Hatari con la loro “Hatrið mun sigra” (“L’odio vincerà”), che immagina una tetra Europa in cui l’odio e i populismi hanno vinto, e un look BDSM da fare paura (e invidia). I ragazzi islandesi hanno anche provocato delle polemiche quando, inquadrati dalle telecamere in attesa di conoscere il voto popolare, hanno esibito la bandiera della Palestina in segno di solidarietà.
Ospite della serata è stata Madonna (ingaggiata con un cachet milionario) che si è esibita per la prima volta sul palco dell’Eurovision con il suo nuovo brano “Future”, tratto dall’album Madame X. Come da tradizione, l’anno prossimo la competizione si sposta nel Paese del vincitore, alla prossima!