Tutto il glamour è concentrato sul palco dell’Eurovision Song Contest che quest’anno si svolge a Torino: 40 delegazioni da tutta Europa sfilano sul torquoise carpet portando look già chiacchieratissimi all’attenzione del mondo. Che si tratti di ali piumate, di abiti coperti di paillettes, di zeppe o pants di chiara ispirazione anni Settanta, di costumi tradizionali oppure di vere e proprie maschere, il Contest più longevo della storia della musica europea, ha colpito nel segno e stupito tutti.
Eurovision: le foto dei look più eccentrici
Italia in pole position
A partire dal duo Blanco e Mahmood con il loro look genderless a rappresentare l’Italia con Brividi: Blanco ha optato per un total black Valentino con canotta trasparente, blazer di pelle e pantaloni oversize; Mahmood invece ha magnetizzato l’attenzione non tanto per il petto nudo coperto da un elegante blazer nero lasciato morbidamente aperto, ma per un’ampissima extra-gonna-pantaloni a pieghe rosa. Che ora tutte vogliamo.
Si sfila a lutto a causa della guerra in Ucraina
Vista la situazione delicata che coinvolge soprattutto i Paesi europei in questo momento – qualcuno si era anche chiesto se fosse davvero il caso di portare in scena una manifestazione musicale di tale portata visiva in un momento in cui c’è tanta sofferenza che ci circonda – sono moltissimi gli artisti che hanno scelto un total black in segno di rispetto per l’Ucraina. E proprio tra i più attesi c’era la band Kalush Orchestra che ha vestito solo outfit neri accompagnati magistralmente dal giallo e blu delle bandiere ucraine.
E sempre in tema pace e solidarietà, molte anche le scelte “arcobaleno” a sottolineare la costante solidarietà e richiesta di “cessate il fuoco”.
Gli adorati anni Settanta
Al di là di outfit unici quanto eccentrici – uno su tutti, già stato eletto “il più geniale”, Sheldon Riley che ha vestito il ruolo dell’angelo – e qualche tocco bohémien come l’abito rosa architettonico della bionda S10 disegnato da Victor&Rolf, il mood più apprezzato e sfoggiato dai cantanti in gara è stato quello ispirato ai mitici anni Settanta, alle T-shirt strette e colorate con iconici brand come Coca Cola, Pepsi o Marlboro in bella vista, magari con pennellate glitterate, accostate a pantaloni svasati alla caviglia e zeppe (Farrah Fawcett docet). Ma anche tantissime sneakers che ormai accompagnano look casual così come abiti glam da red carpet.
Eurovision: lo strano caso dei Subwolfer
Tra i cantanti in gara ci sono anche i Subwoolfer con il brano dal titolo Give that wolf a banana. Il duo norvegese fin dal primo momento in cui è arrivato a Torino ha fatto parlare di sé per le curiose maschere gialle indossate. Ma per scoprire il perché delle maschere bisogna, in realtà, partire dal nome della band: un misto tra subwoofer, una cassa acustica e woolf, lupo in inglese. Cui va aggiunto il colore giallo della banana. E per finire il tessuto delle tutine che è quello dei cosmonauti. Infatti la band ha detto di essersi formata sulla luna e di essere la più grande della galassia!