Il liscio di Bianca Luce Nera, con un testo che parla di desiderio, trasforma l’Ariston in una moderna balera grazie al gruppo prodotto dalla regista e editrice Elisabetta Sgarbi. Il polistrumentista e scienziato dei suoni Mirco Mariani, la star del liscio Moreno il biondo e la voce di “Romagna mia nel mondo” Mauro Ferrara, accompagnati dal cantante e illustratore Davide Toffolo dei Tre Allegri Ragazzi Morti modernizzano la tradizione, contaminano i generi, portando sotto i riflettori il mondo rimasto fermo da quando è scoppiata la pandemia. Musica di appartenenza, mancano gli abbracci, diventa punk da balera perché ricerca la contemporaneità. Gli Extraliscio sono stati anche i protagonisti del film di Elisabetta Sgarbi “Extraliscio – Punk da Balera. Si ballerà finché entra la luce dell’alba” che è stato presentato in anteprima alle Giornate degli Autori nell’ambito della 77° Mostra del Cinema di Venezia e che arriverà al cinema nella primavera-estate 2021. Prima di allora, dal 5 marzo È bello perdersi (Betty Wrong Edizioni/Sony Music), il doppio album del progetto. Nella serata delle cover canteranno un medley di Rosamunda, di Gabriella Ferri, con Peter Pichler. La loro consapevolezza: i regali arrivano anche se non insegui il successo.
Bianca Luce Nera. Da dove arriva questo brano?
Mirco: Era il periodo del primo lockdown, ho scritto una serie di canzoni tra cui questa. Elisabetta Sgarbi mi ha detto di andare in studio ad arrangiarla. Ho iniziato con il pianoforte, mi sono venuti in mente i Talk Talk, ci ho messo dentro la balera. Non ho mai pensato a Sanremo. Non è un brano per Sanremo, lo ha detto anche mia moglie che mi segue da sempre. Quando Amadeus mi ha chiamato, gli ho chiesto se fosse sicuro. Ma Elisabetta ha lo sguardo lungo. È sempre lei che ha pensato di coinvolgere Davide.
Davide: Me l’hanno chiesto l’estate scorsa. Mi è piaciuta la canzone, è un ritratto femminile ancestrale con una sonorità e musicalità che va oltre la bellezza. La musica è il luogo più bello per gli incontri e questo incontro è bellissimo. Arriviamo da un periodo in cui ho suonato poco, ho disegnato tantissimo, cercando di rimanere vicino alle persone. Non si può stare così tanto tempo senza musica.
Cosa ti ha colpito?
Davide: È una canzone che può incontrare davvero tante persone. La femminilità raccontata in questa canzone è molto reale. L’autore è Pacifico che è uno scrittore che sa raccontare. Ha qualcosa di vero. Qui io interpreto, non mi capita spesso. Ne ho disegnato una visione, ha dentro il mio segno. Provare a disegnare questo racconto per me è stato molto ispirante.
Che significato ha partecipare per voi a Sanremo?
Mirco: Il liscio che va ha Sanremo è un atto di grande coraggio di Amadeus. È un mondo pieno di storie e l’Ariston dà la possibilità di portare queste storie alla conoscenza popolare. È una grande occasione che ci viene data, nell’anno in cui il liscio è stato azzerato. Mauro Ferrara ha pianto per un pomeriggio al cimitero, davanti alla tomba dei suoi genitori, “Guardate dove sono arrivato”.
Moreno: La mia anima è esplosa. Abbiamo suonato tutta la vita senza mai inseguire il successo. Questo è un grande regalo.
Lanciate il liscio nel futuro.
Mirco: È una musica molto forte, da super eroi. Chi fa liscio viaggia in autostrada per fare 360 date in un anno. Va oltre la musica, la società, il costume, la riviera.
Moreno: Il liscio ha fatto innamorare e visto nascere figli e ha anche accompagnato nell’ultimo viaggio le persone. Abbiamo suonato anche ai funerali, con il repertorio indicato nel testamento. È una musica che fa parte nelle persone, in modo talmente forte che possiamo definirla di appartenenza. Tutti possono essere parte del liscio. Extraliscio va oltre il modo di pensare. È un modo di intendere anche la vita.
Chi colleziona qualcosa?
Mirco: Colleziono strumenti. Ho un laboratorio pieno di strumenti rari, ho un’ondioline che si muove con onde sonore. Sulla luna mi vedrei bene con questo strumento. Per cercare l’amore lassù.
Davide: Non sono un vero collezionista, ma ho tantissimi fumetti. E oggetti di storia naturale, ossa, animali impagliati.
Moreno: Sono stato un collezionista di enciclopedia da edicola. Andavo tutti i giorni a ritirare le mie copie. Ne avrò una decina: animali, i quindici, quella di Nostradamus. Ho smesso quando hanno smesso di farle.
Non potete separarvi da, valgono cose o persone.
Mirco: Dal mio cappello, anche mio nonno lo teneva in casa. Mia moglie mi chiede di toglierlo almeno a tavola.
Moreno: Mio padre faceva il calzolaio. Riusciva a fare scarpe in miniatura, come fossero grandi. Ho ereditato da lui tanti piccoli oggetti di cuoio e non me ne separo. Li regalo solo alle persone a cui voglio bene. Ne ho pronta una per Sanremo. La darò a Mirco.
Davide: Dalla mia maschera, in pubblico. Dalla penna e matita sempre.
La cover come l’avete scelta?
Mirco: Non potevamo non trasformare il palco di Sanremo in balera!