Fabio Volo (all’anagrafe Fabio Luigi Bonetti) sognava di fare il cantante. Ma non gli è andata molto bene. Gli è andata meglio: perché è diventato un DJ seguito e ammirato, un conduttore televisivo, uno scrittore di grande successo e persino un bravo attore. Che adesso, dopo una lunga assenza dovuta anche alla pandemia, ritorna da protagonista nel film «Genitori vs Influencer», scritto e diretto da Michela Andreozzi, in onda su Sky Cinema, e in streaming su Now, dal 4 aprile, in prima serata.
Fabio Volo, nella nuova pellicola interpreta Paolo, un professore di filosofia, vedovo, che cresce da solo sua figlia Simone (Ginevra Francesconi), con cui ha un bellissimo rapporto, un forte legame che però si incrina nel momento in cui raggiunge la fatidica fase adolescenziale. Affascinata dal mondo degli influencer, Simone decide che vuole diventare una influencer come il suo idolo Ele-O-Nora (interpretata da Giulia De Lellis). Per recuperare il rapporto con la figlia, Paolo inizia una vera e propria campagna anti-social, contro cioè l’abuso dei network, con l’aiuto della stessa figlia che diventa la sua web manager. Ma la fama inaspettata, si sa, è una “brutta bestia”, e Paolo si trasforma presto, suo malgrado, proprio in un influencer.
«Sono riuscito a realizzare un piccolo sogno, cioè quello di fare il professore», ha raccontato il protagonista Fabio Volo. «Al di là dei social e del tema in sé, quello che mi è piaciuto subito della sceneggiatura è proprio questo padre vedovo che ha cresciuto la figlia come voleva lui, facendole leggere i filosofi e ascoltare la musica che voleva lui. Quindi quando diventa adolescente, si ritrova una persona che invece ha i suoi desideri e sogni».
Certo il passaggio dall’infanzia all’adolescenza, quando si rompe il cordone ombelicale, è un momento molto difficile. Forse oggi ancora di più con la presenza costante dei tanto amati-odiati social: un tempo si diventava adolescenti con le corse in motorino e le uscite in discoteca. Ora il terreno di scontro-incontro è completamente virtuale e il confronto sulla crescita di un figlio adolescente non può non passare da questo mezzo. Ma, in fondo, i ragazzi di oggi non sono forse poi così diversi dagli adolescenti che eravamo noi quando pensavamo che i nostri genitori non capissero “un tubo”.
Paolo e Simone, nonostante la differenza generazionale, hanno entrambi una grande voglia di indipendenza e di libertà che li fa sognare: «L’adolescenza è una fase strana, si alterna tra questi due estremi: voler essere subito grandi e rimanere piccoli e sapere che ci è concesso sbagliare», sottolinea infine Volo facendoci tornare per un attimo indietro nel tempo, a quella nostalgica adolescenza che oggi vorremmo tanto rivivere.
Lo faremo certo attraverso il film!