Federica Pellegrini non è solo la più grande nuotatrice italiana, ma un’icona che ha attraversato epoche e sfide, dentro e fuori dall’acqua. Con cinque finali olimpiche consecutive, record ancora imbattuto, e un palmarès di medaglie che comprende ori olimpici, mondiali ed europei, la Pellegrini ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dello sport. Ma la sua storia non si è fermata alle vasche: proprio in questi mesi ha mostrato un lato più umano grazie alla partecipazione a Ballando con le stelle, programma di successo condotto da Milly Carlucci su Rai1.
La disciplina di Federica Pellegrini
Fin da piccola, Federica mostrava una forte connessione con l’acqua, nonostante un’innata paura del mare se non riusciva a vedere il fondo. «Se non c’è luce in mare, non mi butto», ha raccontato. Eppure, quella bambina che evitava di immergersi è diventata la regina indiscussa del nuoto, con una carriera ventennale ai vertici mondiali. Un retaggio familiare di sportivi, con il nonno campione di lotta greco-romana e il padre paracadutista, ha alimentato la sua disciplina. «Sono cresciuta con l’idea che bisogna impegnarsi al massimo in ciò che si fa», ha detto. Questo spirito l’ha guidata a conquistare il primo argento olimpico ad Atene 2004, a soli 16 anni, segnando l’inizio di un percorso leggendario.
Vittorie, cadute e rinascite
Tra i momenti più iconici della sua carriera spicca l’oro olimpico di Pechino 2008 nei 200 metri stile libero. Una vittoria che ha segnato una rinascita personale, dopo aver fallito la finale dei 400 metri nei giorni precedenti. «Non avrei mai perso quella gara, ero troppo arrabbiata», ha confessato. Non sono mancati momenti difficili, come le crisi di panico prima dei Mondiali di Roma 2009. «Pensavo di soffocare, sentivo di morire, anche se era tutto nella mia testa», ha svelato. Grazie al lavoro psicologico, ha superato quei momenti, dimostrando una straordinaria forza interiore. La sua quinta finale olimpica a Tokyo 2021 è stata un traguardo storico, ma anche un commiato dal nuoto competitivo. «Il corpo mi ha detto chiaramente che era ora di fermarsi», ha spiegato più volte, lasciando trasparire una serenità conquistata con anni di duro lavoro e autoanalisi.
Il patriarcato secondo Federica Pellegrini
La vita sentimentale di Pellegrini è stata spesso sotto i riflettori. Dalle storie con Luca Marin e Filippo Magnini, fino all’amore per il suo attuale marito e allenatore Matteo Giunta, Federica non ha mai avuto paura di esporsi. «Quando ho deciso di porre fine a una relazione, mi sono trovata contro tutti. Fossi stata un uomo, sarebbe stato diverso», riflette, denunciando un doppio standard che ancora penalizza le donne. In un’intervista al Corriere della Sera, ha rivelato di aver baciato una donna. «Non c’è stata attrazione, ma era una serata un po’ alcolica», ha detto con disinvoltura, abbattendo stereotipi e mostrando una naturalezza che caratterizza ogni sua scelta.
Maternità e nuovi equilibri
L’arrivo della figlia Matilde ha segnato una nuova fase nella vita di Federica. «Non mi aspettavo un cambiamento così grande», ha ammesso. Lontana dalle vasche, Pellegrini si dedica interamente alla famiglia, senza l’aiuto di tate. «Io e Matteo abbiamo deciso di viverci la bambina in modo esclusivo», ha raccontato, sottolineando l’importanza della fratellanza, pur rimandando per ora l’idea di un secondo figlio. Il corpo, da sempre esposto a giudizi per via dello sport, ha affrontato ulteriori trasformazioni con la gravidanza. «Non mi riconoscevo, ma ho imparato ad accettarmi», ha rivelato.
La Pellegrini oltre il nuoto
Oggi Federica esplora nuovi orizzonti, dal ruolo di membro del Comitato Olimpico Internazionale alla creazione della sua Academy, dove trasmette ai giovani la passione per il nuoto. «Quando trovano qualcuno appassionato, se ne abbeverano», ha detto con entusiasmo. Nonostante i successi, Pellegrini resta con i piedi per terra, mantenendo un rapporto sano con il denaro e una profonda fede religiosa. «Credo che ci rincontreremo nell’aldilà», ha affermato con convinzione, citando i suoi affetti più cari, come il mentore Alberto Castagnetti.