Cinque serate, dal 2 al 6 marzo, in prima serata su Rai Uno, per la settantunesima edizione del Festival di Sanremo condotta da Amadeus che ne è anche il direttore artistico. Al suo fianco, come l’anno scorso, l’amico Fiorello.
Sarà un’edizione storica, per la prima volta senza pubblico. Al suo posto l’orchestra, distanziata, di fronte a un palco futuristico progettato per lasciare a bocca aperta: «L’obiettivo è rendere questo Festival unico. Io e Fiorello abbiamo lavorato per trovare un equilibrio tra le 75 pagine del protocollo di sicurezza che verrà seguito per far sentire al sicuro chiunque arrivi su quel palco e lo show».
Con loro anche il campione Zlatan Ibrahimovic e il cantante Achille Lauro che ogni sera presenterà un “quadro” artistico diverso.
I cantanti in gara sono 26, un numero che si era visto solo nel 1983 e 1988, con tanti nomi al loro esordio sul palco, più noti alle playlist di Spotify che al grande pubblico, con canzoni che in gran parte parlano d’amore: tradito, felice, per se stessi: «Ho ascoltato 300 canzoni. Tante di quelle che mi sono piaciute parlano di sentimenti».
Tre giurie, demoscopica, orchestra e Sala Stampa, più televoto per decretare il vincitore. «Avrebbe voluto essere il Festival della rinascita, sarà quello della consapevolezza».