Una sentenza molto discussa. E discutibile. La prima sezione del Tribunale nazionale antidoping ha squalificato per quattro anni Filippo Magnini. L’ex nuotatore azzurro – che peraltro si è ritirato un anno fa – è stato riconosciuto colpevole di aver violato l’articolo 2.2 del codice Wada (uso o tentato uso di sostanze dopanti).
L’ACCUSA
Il bicampione del mondo dei 100 stile libero di Montreal e Melbourne paga la frequentazione col nutrizionista Guido Porcellini, a sua volta squalificato a 30 anni? Nessuno può dirlo ma Filippo Magnini aveva professato la sua innocenza poggiandosi anche sul fatto che il tribunale penale aveva archiviato ogni sua responsabilità. Ma questa volta è la Procura sportiva ad essere inflessibile. Naturalmente Magnini ha già fatto sapere che ricorrerà in appello e, in ultima istanza, al Tribunale sportivo di Losanna. Magnini si è sempre detto estraneo ai fatti e nel corso della sua carriera non è mai risultato positivo tanto da andare fiero del suo essere “Doping free”.
LA PAROLA A FILIPPO
“È una sentenza che era già scritta e per questo sono incazzato nero“, ha detto Magnini commentando la sentenza del Tribunale nazionale antidoping.
“Faremo sicuramente ricorso“, dice l’ex nuotatore che fa un parallelismo tra la sua situazione e la “vicenda Cristiano Ronaldo”. “Faccio mia, perché mi ci rivedo molto, una frase molto importante e bella di Cristiano Ronaldo riguardo le accuse di stupro che gli sono state rivolte. Lui ha detto “Sono un esempio nello sport” e lo sono anche io. Ho una bellissima famiglia e una ragazza che mi segue in tutto e che amo. Non mi faccio toccare minimamente dalle cose ridicole che dice certa gente, di cui non ho alcuna stima“.
“Una cosa mi fa ridere, anzi mi fa rabbia: la Procura dice di pensare che noi abbiamo pensato di fare qualcosa, anche se poi non lo abbiamo fatto. È un processo alle intenzioni e non mi sarei mai immaginato una cosa del genere. Se vogliamo guardare gli aspetti positivi, visto che sono sempre stato un atleta ottimista, oggi usciamo da qui con la certezza che non si può dire né scrivere che Magnini si sia dopato. Perché sui tre capi di accusa due sono spariti“, ha chiarito Magnini ai giornalisti che lo aspettavano di fronte agli uffici del Tna allo stadio Olimpico di Roma.
“Perché è successo? Ho pensato di tutto, anche che il mio movimento “I’m doping free” possa aver dato fastidio a qualcuno o che io potessi essere
una pedina per colpire qualcuno più importante. È una persecuzione, un accanimento nei miei confronti: la legge non può essere una cosa personale, non si giudica così“.
IL PENSIERO DELLA FEDERAZIONE
In una nota la Federnuoto “esprime fiducia negli organi preposti a prevenire, combattere e perseguire il doping“, ma allo stesso tempo chiede “il massimo rispetto nei confronti degli atleti, auspicando che riescano a dimostrare la loro estraneità alla vicenda in ulteriori sedi“. La federazione ha inoltre precisato che Filippo Magnini, nel corso della sua straordinaria carriera è stato un esempio per tutto il movimento, nonché uomo simbolo dello sport italiano e della lotta al doping.
MAGNINI NELLA CRONACA ROSA
Re Magno, come lo chiamano tutti gli appassionati di nuoto, è sempre stato un playboy che negli anni ha conquistato tantissime donne bellissime.
Oggi è innamoratissimo dell’ex velina Giorgia Palmas, che ha ritrovato il sorriso accanto al campione dopo la rottura con un altro campione, quello di trial bike Vittorio Brumotti. Prima di lei però moltissime altre donne sono state stregate dal fascino di Magnini.
La prima ragazza ad uscire con le ossa rotte dalla relazione con il bel Filippo è stata Francesca Segat, nuotatrice, classe 1983, con cui Magnini ha condiviso gli impegni sportivi e la vita quotidiana. Poi fu la volta di Cristiana Nardini, parrucchiera di Pesaro con cui Magnini si doveva addirittura sposare: poco prima del grande giorno sbucano però le prime foto con Federica Pellegrini. Ed è tragedia. Almeno per la Nardini perché il nuotatore e la “Divina” tra alti e bassi si sono frequentati per quasi sette anni prima dalla rottura definitiva. Il motivo? Lui sognava una famiglia e dei figli, mentre la Pellegrini voleva ancora nuotare e vincere.
Pare che entrambi abbiano trovato la loro strada.