Franca Valeri, 100 anni il 31 luglio scoso, è morta a Roma alle 7.24 del 9 agosto. La figlia, Stefania Bonfadelli, ha detto che «Si è spenta serenamente, nel sonno».
Franca Valeri ha letteralmente rivoluzionato la comicità e l’immagine femminile dal secondo dopoguerra, fino ad allora sostanzialmente relegata a un ruolo marginale, con l’invenzione di personaggi entrati poi nella storia della televisione del nostro Paese come la Signorina Snob, la Sora Cecioni oppure Cesira la manicure. La Valeri è stata certamente una delle più brave, argute attrici, scrittrici e registe dello spettacolo italiano: moderna al cinema, spiritosa e sagace nel varietà del sabato sera e bravissima a teatro, conscia che il senso del proprio valore era l’intelligenza e quel “sense of humour” che ha mantenuto fino alla fine. Recentemente aveva raccontato: «Mi fa ridere come si conciano le persone. Un po’ ridere e un po’ mi sconcertano. Non si vede più una donna con un taglio di capelli che si possa chiamare tale. Manderei in esilio chi ha inventato i fuseaux, che sembrano i preferiti dalle donne grasse. E gli uomini con le barbe incolte e i tatuaggi. Orrore». Franca Valeri era una che non le mandava a dire, che del politically correct se ne infischiava e se doveva esprimere un’opinione lo faceva senza mordersi la lingua.
Attrice di teatro, cinema e televisione, Franca Valeri ha avuto una lunga carriera in cui ha sperimentato a 360 gradi tutti i mestieri dell’arte (ha scritto persino libri e lavorato in radio) attraverso un’ironia pungente ed evoluzioni linguistiche che ne hanno caratterizzato la sua complessa identità. Si è cimentata alla regia di ogni genere, persino operistica ed stata sceneggiatrice di grandi film come “Il segno di Venere”, “Parigi o cara” e “Leoni al sole”. Solamente l’8 maggio scorso, in occasione della 65esima edizione dei David di Donatello, era stata premiata per la prima volta dall’Accademia del Cinema Italiano.
Franca Valeri ha debuttato con Alberto Lattuada e Federico Fellini e lavorato con alcuni dei maggiori registi italiani, come Mario Monicelli, Dino Risi, Steno, Vittorio Caprioli e Luciano Salce, e recitato spesso in coppia con Alberto Sordi, suo coetaneo e antagonista geografico per eccellenza con il quale si è esibita in indimenticabili “duetti”. Elvira, la protagonista de “Il vedovo” è colei che pronuncia l’indimenticabile battuta “cretinetti”. La Valeri ha reso la vita difficile anche a Nino Manfredi quando in Crimen si sono dovuti difendere dall’accusa di avere ucciso una vecchietta: nella famosa pellicola Franca e Nino cercano perfino di affogare un bassotto a Montecarlo, proprio lei che nella vita invece ha sempre avuto una vera e propria predilezione per i cani tanto da non separarsene neppure durante le sue lunghe tournée teatrali.
Con il marito Vittorio Caprioli, dal quale ha divorziato nel 1974 – il suo è stato uno dei primi divorzi vip – ha formato a lungo una delle coppie artistiche piu raffinate, colte e soprattutto divertenti nel mondo dello spettacolo (se non l’avete ancora fatto è il momento giusto per vedere “Scusi facciamo l’amore?).
La grande popolarità della Valeri è arrivata con la televisione anche se il suo amore più bello resta sempre il teatro: Le divine, Studio Uno, varietà come Sabato sera, Le donne balorde, A modo mio, Studio 80, la serie Nel mondo di Alice, la sit-com Norma e Felice con Gino Bramieri e Linda e il brigadiere con Nino Manfredi.
Insomma, la vita e la carriera di Franca Valeri, da ottant’anni a questa parte, rappresentano un bagaglio culturale profondo e senza barriere. Per tutti. Democratico. Come deve essere qualsiasi forma d’arte.
Ecco perché l’amiamo e non la dimenticheremo.