Novantanove anni, 73 di matrimonio con la sua Regina, l’amata Lilibeth, e 69 da principe consorte, Filippo di Edimburgo da oggi riposa presso i Frogmore Gardens all’interno del castello di Windsor. Solo quando la regina morirà, sarà trasferito con lei nella cappella commemorativa di re Giorgio VI.
Diretto, acuto, intelligente e sarcastico, il principe Filippo ha trascorso un’intera vita a servire la sua donna ed è sempre stato uno dei personaggi più amati della Royal Family proprio per quel suo modo affabile e schietto di porsi nei confronti delle persone.
Senza una goccia di sangue inglese (è nato principe di Grecia e Danimarca) si è trasformato negli anni nell’uomo più british di tutta la nazione. Un uomo che ha assicurato e accompagnato la modernizzazione della Monarchia.
Il duca di Edimburgo aveva pianificato personalmente da tempo il suo addio alla Nazione. Era un militare ed esigeva un funerale militare. Così, proprio secondo le sue istruzioni, che ha scritto a 75 anni e mai più modificato, un Range Rover Defender è stato trasformato dai tecnici e meccanici del Corps of the Royal Electrical and Mechanical Engineers per trasportare la bara realizzata in quercia inglese e avvolta nel suo stendardo personale, con la spada e il cappello di ufficiale di Marina, l’altro suo grande amore.
«Quando morirò, mettetemi nel baule del Land Rover e portatemi a Windsor», aveva scritto Filippo che aveva chiesto che fossero i Royal Marines, di cui era Capitano Generale ad avere l’onore e l’onere di portare a spalla il feretro. Ad officiare la funzione è stato come previsto l’arcivescovo di Canterbury, ma Filippo ha voluto dire la sua anche sul sermone e sulla durata della predica che non doveva essere, in alcun modo, più lunga di otto minuti. E così è stato. L’arcivescovo ha sottolineato come Filippo sia stato una benedizione per tutti, in primis per la sua incrollabile lealtà verso la Regina, per la sua forza, per la sua fede e perfino per quel suo famoso senso dell’umorismo che lo ha reso così umano agli occhi della gente. «È molto importante seguire il suo esempio», ha detto l’arcivescovo Welby.
Ai funerali erano presenti solamente i membri senior della famiglia reale – 30 delle 800 persone previste – a cominciare ovviamente dai quattro figli, Carlo e ovviamente Camilla, la duchessa di Cornovaglia, la principessa Anna e il marito, il vice ammiraglio Timoty Laurence, il principe Andrea, le figlie Eugenie e Beatrice con i rispettivi mariti, il principe Edward con la famiglia al completo, la moglie Sophie contessa di Wessex e i figli, James, visconte di Severn e Lady Louise Mountbatten-Windsor. E poi Peter Phillips, Zara e Mike Tindall, Lady Sarah Chatto e Daniel Chatto, il conte di Snowdon, i duchi di Kent e quelli di Gloucester.
E quei parenti tedeschi cui non è mai stato permesso di partecipare a cerimonie reali come matrimoni e battesimo, forse perché in odore di nazismo, ma che Filippo di Edimburgo ha fortemente voluto per il suo funerale: la principessa Alexandra, il principe di Baden, il principe Landgrave di Hesse, il principe Hohenlohe-Langenburg e la contessa Mountbatten di Burma.
Lontani, non solo fisicamente, il principe William, accompagnato da Kate Middleton, e il fratello Harry rientrato dall’America. Sembra non esserci spazio ora per una riappacificazione. Almeno per ora. Dopo l’intervista rilasciata dai duchi del Sussex a Oprah Winfrey i rapporti tra il ginger-prince e la Royal Family si sono ulteriormente inaspriti e la distanza tra i due fratelli, soprattutto durante la funzione, seduti agli estremi opposti nella cappella di Saint George, è risultata evidente a tutti.
Elisabetta II ha rotto una tradizione secolare per l’occasione: per evitare di mettere in imbarazzo il nipote Harry e il figlio Andrea, che alle esequie sarebbero stati gli unici “uomini reali” senza uniforme militare, visto che hanno perso il diritto d’indossarla, il primo a causa della Megxit e della fuga in California, il secondo per via dello scandalo Epstein, ha disposto che tutti devono presentarsi in «morning coat with medals or day-dress». Niente divisa d’ordinanza, ma solo lo stesso abito a lutto per tutti i componenti senior maschi della Firm.
Nei giorni precedenti i funerali, ad uno ad uno, tutti i figli e i nipoti del Duca di Edimburgo hanno salutato l’amato papà e nonno sui social con commoventi ricordi e foto inedite. Come quella postata sul profilo Instagram di William e Kate @kensingtonroyal che ha fatto il giro del mondo. La Duchessa di Cambridge ha infatti pubblicato uno scatto realizzato da lei stessa nel 2018 in cui ritrae Elisabetta e Filippo a Balmoral con sette dei loro dieci bisnipoti (undici se pensiamo alla secondogenita di Harry e Meghan in arrivo).
Il ritratto perfetto del principe Filippo, nonno della Nazione, cui tutti i sudditi oggi hanno dato l’estremo saluto.
Ora si pensa solo all’amata Regina, apparsa provata, incurvata e dimagrita durante la funzione: Filippo era la sua forza, la sua roccia, come ha avuto modo di dire spesso Sua Maestà. Ora, senza di lui, Elisabetta II si ritrova a dover affrontare molti temi spinosi in seno alla famiglia. Ma continuerà a regnare. E il prossimo anno, «Se Dio vuole», come ha detto, festeggerà i 70 anni di Regno.
Ma da oggi Elisabetta cammina da sola.