Immaginate una società dove un’entità chiamata Grande Fratello controlla la vita di ogni cittadino grazie a una serie di schermi che lo osservano giorno e notte. Vi ricorda tanto una trasmissione televisiva? Già. In realtà è soprattutto un capolavoro della letteratura del ’900 che si intitola 1984. Lo scrisse nel 1948 uno dei più grandi autori inglesi del secolo scorso, George Orwell. Aveva anche creato nel 1945 una deliziosa fiaba politica, La fattoria degli animali, che da sempre affascina grandi e piccoli lettori: raccontando le vicende di cavalli e maiali, parla di potere. In questi giorni sentirete molto parlare di questi libri, perché le opere di George Orwell, a 70 anni dalla sua morte, il 21 gennaio 1950, sono libere dai diritti d’autore e ogni editore può pubblicarne una propria versione. Questo è un breve viaggio nelle parole chiave di 2 classici moderni.

Amore

Bisogna partire da qua. Il momento più toccante di 1984 – romanzo politico, aspro, futuribile – è quello in cui Julia consegna a Winston un bigliettino nei corridoi di un oscuro ufficio ministeriale. I 2 personaggi non si conoscono, si osteggiano, vivono in un mondo dove è pericoloso anche solo guardarsi negli occhi. Sul foglietto, consegnato di soppiatto, potrebbe esserci scritto qualsiasi cosa: «Facciamo la rivoluzione», «Fuggiamo », «Uniamoci alla Resistenza». Invece ci sono soltanto 2 parole: «Ti amo». Lei ha capito che Winston ha ancora qualcosa di vitale nel cuore e l’unico modo per appellarsi a lui sono quelle 2 parole. 1984 è un libro che torna alla radice dei bisogni umani.

Due minuti d’odio

Oltre all’amore, 1984 è famoso per i “Due minuti d’odio”, il momento in cui ogni cittadino ha la possibilità di scatenare l’astio verso il nemico del regime. Chiunque abbia Facebook o Twitter avrà presente che cosa succede quando un brand, un personaggio pubblico o un qualsiasi utente scrivono una cosa ambigua che si trasforma in fretta in una cosa sbagliata. Miriadi di insulti simili a un linciaggio morale che possono arrivare alla richiesta di boicottaggio, di licenziamento o addirittura di morte immediata. Altro che 2 minuti, si può andare avanti per giorni.

George Orwell 1984
1984 (Einaudi) di George Orwell

Scaduti i diritti d’autore delle opere di George Orwell, molte case editrici stanno ripubblicando i suoi 2 romanzi più noti, La fattoria degli animali e 1984. Anche in virtù delle vendite, che per il solo 1984 viaggiano ancora sulle 80.000 copie annue.
La collana ET Scrittori di Einaudi ha affidato la nuova traduzione dei 2 volumi a Marco Rossari (nella foto sotto) con 2 postfazioni di Cristopher Hitchens e Thomas Pynchon.

Grande Fratello

Ce lo trasciniamo dietro da anni per un errore di traduzione. In realtà, Orwell pensava a un “fratello maggiore”. È questo che vuol dire Big Brother in inglese. L’idea era quella di un’entità severa e falsamente benevola, come appunto un fratellone paternalista. E invece è nato questo parente di non precisate dimensioni, che in italiano non vuol dire granché ma che ormai è entrato nell’uso, forse nell’abuso, comune.

Isola

1984 viene scritto intorno al 1948 (il titolo viene dalla semplice inversione delle cifre), in un’isola delle Ebridi, in quasi totale isolamento, faccia a faccia con la natura che Orwell amava tanto. È la sua ultima opera prima di morire. Si trovava lì proprio perché era malato. Con quell’ultimo spasimo, lasciò un testamento umano, letterario e politico che ancora oggi è fonte di dibattito. Lì Orwell vinse davvero contro il futuro.

Lingua

La nuova lingua, in originale Newspeak, è l’idioma che si comincia a parlare nel regime di 1984 e che diventerà imperante in futuro. La caratteristica principale è la brutalità dei termini e delle espressioni. «Ogni concetto di cui necessitiamo verrà espresso con esattezza da una sola parola, con un unico significato definito rigidamente» dice un compilatore del nuovo terrificante dizionario, non a caso l’unico al mondo che si assottiglia col tempo. «Tutti i significati secondari verranno spazzati via e dimenticati». Con la diminuzione delle parole, si assottigliano anche i concetti. Ogni termine volto ad ampliare, articolare e approfondire il discorso diventa sospetto. Non ricorda tanto la diffidenza verso i cosiddetti “paroloni” e i “professoroni” sempre più diffusa oggi?

Natura

Sì, certo: La fattoria degli animali è una fiaba eterna contro i totalitarismi e lo sfruttamento. Ma è anche una rivendicazione per nulla nostalgica della natura. Racconta un gruppo di esseri che aspirano all’uguaglianza e provano ad autogestirsi in armonia. Senza abusare di retorica, credo che oggi Orwell avrebbe sostenuto Greta Thunberg senza la minima esitazione.

George Orwell La fattoria degli animali
La fattoria degli animali (Einaudi) di George Orwell

Orwelliano

Aggettivo che ormai si porta con tutto. Se osservate bene uno dei video in cui gli assalitori trumpiani escono dal Congresso, a un tratto compare una donna con una maglietta. C’è stampato un volto: è George Orwell. Un socialista egualitario ed ecologista! Eppure, quando Trump è arrivato al potere, 1984 è andato in classifica per le ragioni opposte. Ognuno ci vede quello che vuole: controllo, persuasione, censura. Per questo andrebbe riletto da cima a fondo: l’aggettivo si è mangiato i libri.

Privacy

Nel mondo ideato da Orwell tutti i cittadini vengono spiati giorno e notte. Installato in ogni casa e in ogni luogo pubblico, fatta eccezione per le campagne, c’è un monitorante: uno schermo che vigila, ascolta, blatera ordini. La privacy non esiste più. La cosa buffa del mondo di oggi che forse Orwell non aveva previsto non è tanto lo strapotere degli algoritmi, le telecamere accanto ai bancomat, la paura collettiva di essere monitorati (anche questo, in parte), ma soprattutto che tutti noi smaniassimo per rivelare cose personali sui social network. Vacanze, delusioni amorose, selfie dal letto. Consegniamo la nostra vita volontariamente al mondo. Ok, in 1984 l’io è annichilito, ma temo che Orwell non avrebbe nemmeno voluto metterlo al centro di tutto.

Sesso

Può sembrare incredibile, perché in molti l’hanno letto al liceo con il pensiero fisso sulla politica, ma 1984 è un libro pieno di sesso. Soprattutto perché il sesso è negato. Nessuno deve essere se stesso e nessuno deve assecondare i propri impulsi. C’è uno struggimento erotico in questo romanzo che non si trova nemmeno su YouPorn.

Marco Rossari scrittore e traduttore
Marco Rossari, scrittore e traduttore, ha tradotto per Einaudi le nuove edizioni di 1984 e La fattoria degli animali.