Dopo una settimana complicata da un infortunio, il campione olimpico e mondiale Gianmarco Tamberi è pronto a “ripartire al 100%” con il sogno del secondo oro olimpico nel salto in alto, un’impresa finora mai riuscita in campo maschile.

Il sogno del secondo oro olimpico

“Gimbo” si proietta verso Parigi che potrebbe essere l’ultima sua ultima grandissima vittoria. «Firmerei per l’oro e il ritiro la sera del 10 agosto (giorno della gara dell’alto, ndr)», afferma l’atleta marchigiano ad Ancona a margine della firma dell’accordo con cui si lega alla Regione Marche come testimonial per due anni.

Gianmarco Tamberi e la moglie Chiara Bontempi

L’ultima sfida di “Gimbo” Tamberi?

Tamberi, che all’Olimpiade parigina sarà portabandiera azzurro, arriva in Regione in doppiopetto blu, con al fianco la moglie Chiara Bontempi, sereno e sorridente. Il pensiero è già rivolto alla gara olimpica che potrebbe chiudere la sua favolosa carriera. «L’avevo detto anche a Tokyo – ricorda – che sarebbe stata l’ultima sfida che avevo in testa, l’avevo detto l’anno scorso per i Mondiali. Penso sia difficile dire basta, però in questo momento quello che sto rincorrendo è un qualcosa di unico che sarà difficilissimo da raggiungere perché non c’è mai riuscito nessuno». «Se dovessi riuscirci io per primo, penso che poi sarà difficile trovare un altro obiettivo anche più stimolante».

Tamberi pronto per ripartire

L’atleta dice di non aver mai preparato così bene una gara. Anche se l’ultima settimana è stata dura per il guaio fasciale al bicipite femorale sinistro che lo ha costretto a saltare due gare, a sedute di fisioterapia e allenamenti differenziati. «Sto molto meglio – ribadisce -, sono stati giorni un po’ complicati però fortunatamente l’ecografia di ieri ci ha dato un esito positivo, mi hanno detto che posso ripartire al 100%, va bene così».

Gianmarco Tamberi

«Pressioni? Se non le ho le cerco…»

«La pressione c’è – prosegue Tamberi -, la paura c’è, l’ansia di non essere pronto abbastanza ma sono cose normali quando si tiene davvero molto a qualcosa e si lavora con tutto se stesso. Io la pressione se non ce l’ho la cerco, mi piace avere le spalle al muro e tirar fuori il meglio di me», conclude il campione azzurro.