Giovanna Mezzogiorno si cimenta dietro la macchina da presa e lo fa per denunciare un problema che colpisce molte attrici che vengono messe da parte perché non sono più giovani, hanno messo qualche chilo in più, non rispecchiano un modello di bellezza ideale. La stessa cosa che accade a tante donne “comuni” che accusano quella pressa giudicante che si fa sentire a livello di coppia, sul lavoro o nel contesto amicale: non essere più all’altezza semplicemente perché gli anni passano e il corpo si trasforma.
Un’esperienza che la 48enne romana, una delle interpreti più talentuose del cinema italiano degli ultimi due decenni, ha vissuto in prima persona: anche il. suo fisico è cambiato negli ultimi anni e molte persone, in particolare del mondo del cinema, le hanno girato le spalle.
Carolina Crescentini protagonista di “Unfitting”
L’attrice de “L’ultimo bacio” ha denunciato questo stato di cose in “Unfitting”, un cortometraggio di nove minuti prodotto da One More Pictures con Bulgari e la rivista “Grazia” che sarà presentato alla festa del cinema di Roma. Protagonista del “corto” l’attrice Carolina Crescentini, che interpreta il ruolo di un’attrice a cui viene continuamente ricordato, sul set e in tv, che dopo due gravidanze il suo corpo è “inadeguato”.
Nel cast del cortometraggio, musicato con un un brano di Tiziano Ferro, ci sono anche Fabio Volo e Ambra Angiolini.
“Non corrispondevo all’immagine che gli altri avevano di me”
Nel corso di un’intervista ad Arianna Finos pubblicata su “Repubblica”, Giovanna Mezzogiorno ha spiegato la ragione che l’ha spinta a scrivere e dirigere “Unfitting”: “Mi ha riguardato in prima persona. Sono stata molto criticata – non apertamente, non te lo dicono in faccia – quando avevo preso molto peso e non corrispondevo più all’immagine che le persone avevano di me. Ma non è un corto in cui ci si piange addosso, c’è grande ironia, bisogna saper ridere di cose che ci hanno fatto soffrire in passato“.
Mezzogiorno: “Il termine bellezza è opinabile”
L’attrice sottolinea quanto sia soggettivo il concetto stesso di bellezza e come risulti pesante per una donna dover sottostare a modelli di perfezione irraggiungibili e soprattutto imposti. “La maggior parte si è rotta le scatole di essere vincolata a questi modelli di bellezza. – dice la Mezzogiorno a Repubblica – Il termine bellezza è opinabile, diciamo che questi modelli di pseudo perfezione fanno sentire la maggioranza delle persone – non tutti siamo modelli – in una condizione di disagio. A molti livelli: sul lavoro, in famiglia o tra amici“.
Giovanna Mezzogiorno e chi l’ha abbandonata
L’attrice, che rivela di avere sempre avuto un buon rapporto con il proprio corpo (“fino a quando non ho iniziato a capire che la bellezza veniva anteposta alla bravura“), ha raccontato quanto i cambiamenti fisici abbiano inciso sulla sua carriera, oltre che su relazioni personali che si sono rivelate false. “Sì, non mi ero resa conto di quanta falsità ci fosse intorno a me, registe che inneggiano di essere dalla parte delle donne e non lo sono affatto. In tanti hanno addirittura chiuso i rapporti. Poi sono entrate in campo le leggende, che ero malata e tanti altri mi hanno scansata. Non importa, meglio. Alla fine è una presa di coscienza del fatto che le persone ti stimano e ti vogliono finché corrispondi alla loro idea e al loro canone. Non è che rendersene conto sia il massimo. Pian piano realizzi che è così. Ma non sono tutti così, molti mi vogliono bene. Ma nel film racconto una cosa oggettiva“.
“Non posso avere il corpo di quando avevo 20 anni”
Giovanna Mezzogiorno, che ammette di “non essere una fanatica dello sport“, fa i conti con la realtà e con il suo corpo che inevitabilmente sta cambiando: “Sono pigrissima. Ma ho il corpo che è giusto per una donna di quasi 49 anni, non posso pretendere di averlo come quando ne avevo 20, questa è la verità“.
“Le campagne sulla diversità della bellezza? Boiate”
Nel cortometraggio, la Mezzogiorno si rivolge “agli uomini e alle donne che hanno comunque una grande responsabilità, vogliono emulare dei modelli e avallano il sistema“. Mentre le campagne sulla diversità della bellezza sono “tutte boiate. La realtà non è così. Le cose continuano esattamente allo stesso modo, proprio come racconta il mio Unfitting“.
Chi è Giovanna Mezzogiorno
Nel corso della sua brillante carriera, Giovanna Mezzogiorno ha vinto numerosi premi, dal David di Donatello come miglior attrice per “La Finestra di fronte” alla Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile alla 62ª Mostra del cinema di Venezia per “La bestia nel cuore”, oltre ad essersi aggiudicata il Nastro d’argento per ben quattro volte tra il 1999 e il 2009. L’attrice è figlia d’arte, nata dall’attore napoletano Vittorio Mezzogiorno, scomparso nel 1994 per un collasso cardiaco, e dall’attrice milanese Cecilia Sacchi.