Non tutti i fratelli sono uguali. C’è sempre un preferito. Se poi si fa parte di una famiglia reale, le differenze sono ancora più evidenti. Ne sa qualcosa il principe Harry, che già nel suo libro autobiografico, Spare, aveva denunciato le difficoltà dell’essere l’eterno secondo, il rimpiazzo, la ruota di scorta della monarchia britannica. A confermare la sua percezione arrivano le rivelazioni di un ex capo dell’esercito britannico, sir Mike Jackson, che ha rivelato che la regina Elisabetta II acconsentì a inviare Harry in guerra come soldato, ma non William. Quest’ultimo, infatti, è secondo nella linea di successione al trono dopo suo padre. Un giorno, quando Carlo III non ci sarà più, o qualora dovesse abdicare per un qualsiasi motivo, William diventerà re d’Inghilterra. Da qui la differenza di trattamento da parte della sovrana scomparsa l’8 settembre 2022.

«I miei nipoti devono adempiere al loro dovere»

Sir Mike Jackson ha rivelato il contenuto di un colloquio privato che ebbe con la regina Elisabetta II. Lo ha fatto in un documentario dal titolo The Real Crown, che andrà in onda sulla rete tv britannica Itv a fine mese. «Infrangerò la regola di non raccontare nulla», ha spiegato Jackson. Quindi, ha raccontato i dettagli di una udienza privata avuta con la regina nel 2011, in merito alla guerra in Afghanistan e, più nello specifico, al coinvolgimento dei principi William ed Harry nei combattimenti contro i talebani. Durante la conversazione, Elisabetta II gli avrebbe detto: «I miei nipoti sono entrambi sotto le armi, perciò devono adempiere al loro dovere».

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– Il principe Harry durante la missione di guerra in Afghanistan.
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– Il principe Harry durante la missione di guerra in Afghanistan.
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– Il principe William e suo fratello Harry durante il servizio militare.
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– Il principe Harry quando era in servizio presso le forze armate del Regno Unito.
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– Il principe Harry quando era in servizio presso le forze armate del Regno Unito.
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– Il principe Harry parte per l’Afghanistan. Lo accompagnano in aeroporto suo padre Carlo e il fratello William.
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– Il principe Harry durante la missione di guerra in Afghanistan.
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– Il principe Harry durante la missione di guerra in Afghanistan.

«Per Harry il rischio fu ritenuto accettabile»

Secondo sir Mike Jackson, la regina Elisabetta II era molto bene informata sulla guerra in Afghanistan. «Aveva la totale autorizzazione per tutto», ha infatti spiegato l’ex capo dei servizi segreti, sir John Scarlett. Ha aggiunto: «Aveva accesso completo a una eccezionale quantità di informazioni per più tempo di chiunque altro. Era molto, molto discreta e del tutto al corrente dei dettagli. Ricordo di aver pensato: wow, sua maestà ne sa più di noi». Proprio questa grande conoscenza di quello che avveniva sul teatro di guerra afghano, indusse la regina a decidere di non inviare il principe William in missione in quel Paese. «Fu deciso che per William, in qualità di erede dell’erede, il rischio fosse troppo grande. Non per il fratello più piccolo, per il quale il rischio fu ritenuto accettabile», ha spiegato sir Mike Jackson.

Il principe Harry ha combattuto in Afghanistan

Il principe Harry ha prestato servizio al fronte fra il 2007 e il 2008 e poi fra il 2012 e il 2013, quest’ultima volta come pilota Apache. In entrambe le occasioni si è distinto per il suo valore in battaglia. Lui stesso ha raccontato nella sua autobiografia di avere ucciso diversi talebani. Ma le sue rivelazioni, e soprattutto l’aver definito le vittime «pezzi degli scacchi da eliminare», hanno sollevato non poche polemiche. Inoltre, hanno attirato contro di lui minacce di ritorsione da parte dei terroristi.

William ha servito la Corona solo da riservista

Il principe William, invece, ha potuto offrire il suo contributo alla Corona solo da riservista, malgrado il selettivo addestramento alla Royal Military Academy di Sandhurst. È diventato un ufficiale della cavalleria e in seguito pilota di elicotteri di ricerca e salvataggio della Royal Air Force, l’Aeronautica militare del Regno Unito. Certo, niente a che vedere con l’andare a rischiare la vita sotto le bombe. Ma lui era l’erede al trono e non era «sacrificabile». Harry, invece, era solo il secondogenito. Se fosse morto in guerra, per la monarchia non sarebbe stato un sacrificio eccessivo.