Sì, lo confesso, da ragazza non capivo perché Sofia Loren (allora Sophia) fosse considerata da tutti una grande diva.
Le ragazze della mia generazione, affacciate agli anni Settanta e già lanciate agli Ottanta, impazzivano per Audrey Hepburn, per esempio. O anche per Brigitte Bardot, coetanea della Loren. O ancora per le prime grandi top model come Jean Shrimpton, Veruska, la nostra Isa Stoppi. Donne, insomma, che consideravamo più contemporanee, alcune piene di grinta, altre di carisma, altre ancora di femminilità, spesso in odore di trasgressione.
Erano modelli totalmente opposti all’autenticità mediterranea di Sofia, alla sua sensualità verace, popolana, femmina e basta. Anche i suoi film non avvicinavano i giovani più proiettati sul cinema americano alla Kubrick, gli effetti speciali, le ipotesi di avanguardia e di futuro tecnologico.
Ma poi, casualmente, l’ho vista da vicino, e ho capito che Sofia Loren è diva dalla nascita.
E una diva non è una star. La star tramonta, la diva (parola che usiamo sempre meno) resta un unicum senza età, al di sopra di qualunque epoca abbia attraversato.
Quella sera ero stata invitata a cena da un fidanzato in uno dei ristoranti storici di Milano (che ora non c’è più), il St. Andrews in via della Spiga. Ci avevano assegnato un tavolo d’angolo e stavamo parlando fitto fitto, quando alla nostra destra si sono seduti Carlo Ponti e Sofia Loren. Lei, proprio dirimpetto a me.
Senza un filo di trucco, capelli raccolti in un morbido chignon in modo casuale (l’avrei giurato), abito semplice, beige chiaro, braccia scoperte, mani eleganti e molto belle. Niente gioielli, solo la fede all’anulare sinistro. Sembrava voler passare inosservata. Ma era impossibile non guardarla.
A incantarmi, non sono stati la bellezza incredibile del suo viso, la profondità e la sensualità malinconica del suo sguardo allacciato a quello del marito, la compostezza e la semplicità del suo portamento regale, la sua voce di musica che sentivo a tratti. Era qualcosa dentro di lei, che trasmetteva molto forte, e che oggi definirei una straordinaria consapevolezza di sé.
Ecco perché credo che, se Sofia Loren non fosse stata Sofia Loren, sarebbe stata comunque una diva.
Ed ecco perché il fatto che oggi compia 80 anni non ha alcun significato. Lei non avrà mai età.