Ogni anno, alla vigilia del Festival di Sanremo, la vicenda della morte di Luigi Tenco si colora di nuovi elementi, testimonianze, rivelazioni e scoperte che potrebbero portare alla verità. La parola fine, però, in questo caso non arriva mai. La sua scomparsa rimane avvolta dal mistero, e l’opinione pubblica è ancora divisa tra chi pensa che il cantante si sia suicidato e chi, invece, ritiene che sia stato ucciso. Ma da chi? E perché? Per cercare di fare chiarezza, ripartiamo dall’inizio. Dalla sua nascita.
Chi era Luigi Tenco
Nato a Cassine, in provincia di Alessandria il 21 marzo del 1938. Sua madre, Teresa Zoccola, presta servizio presso una famiglia di notabili di Torino, i Micca, quando scopre di essere incinta forse da uno degli uomini di questa famiglia. Tornata nel suo paese, dà alla luce il piccolo Luigi. Suo marito, Giuseppe Tenco, lo riconosce, ma muore poco prima della nascita del bambino a causa di un incidente.
Un’infanzia tormentata
Luigi cresce con sua madre, suo fratello Valentino e i nonni, fino a quando non scopre che quello che lui riteneva suo padre non è il suo vero papà. La notizia, oltre ad allontanarlo dai nonni che fino a quel momento erano all’oscuro di tutto, lo segnerà per sempre. Il ragazzo, comunque, frequenta il liceo, si iscrive prima alla facoltà di Ingegneria e poi Scienze Politiche. Ma non termina gli studi, poiché nel frattempo ha scoperto la sua passione per la musica e decide di mollare tutto per inseguire il suo sogno.
Uno dei cantautori più famosi
Una scelta allo stesso tempo azzeccata e tragica. Infatti, da un lato Luigi Tenco diventa in breve tempo uno dei maggiori maggiori cantautori italiani, autore di canzoni come Ciao amore ciao, Vedrai vedrai e Mi sono innamorato di te. Dall’altro la sua decisione di dedicarsi alla musica lo porterà alla morte a soli ventotto anni, in circostanze misteriose.
L’ultima notte di Luigi Tenco a Sanremo
Una morte misteriosa, quella di Luigi Tenco. Tutto accade la notte del 27 gennaio del 1967. Il cantante è a Sanremo, dove è in gara insieme alla collega Dalida con il brano Ciao amore ciao, che viene clamorosamente escluso dalla serata finale. Una notizia che scuote profondamente il cantante. Ricevuta la notizia, Luigi Tenco prima conferma una frase che aveva detto a Mike Bongiorno prima di esibirsi, e cioè che non vuole più cantare ma dedicarsi solo alla carriera di compositore. Poi se la prende con chi l’ha introdotto nel mondo della musica. Infine, accetta un invito a bere qualcosa insieme agli amici fattogli da Dalida, con la quale ha avuto una relazione e che ha preso l’eliminazione con più filosofia rispetto a lui.
La cena con gli amici, il mistero
La coppia va a cena con il produttore Paolo Dossena e alcuni amici. Luigi Tenco, però, a un certo punto se ne va, dice che vuole tornare nella sua camera all’hotel Savoy, la 219. Da quel momento sul caso Tenco si è scritto e detto di tutto. Infatti, poche ore dopo il cantante verrà trovato morto proprio in quella camera. Sulla morte, nonostante almeno due indagini ufficiali, ancora oggi non è stata fatta chiarezza.
La telefonata inquietante di Luigi Tenco alla sua fidanzata
Una cosa sembra certa: Luigi Tenco non torna subito in albergo. Invece, va con la sua macchina sul lungomare. Al ritorno in hotel fa due telefonate: la prima al capo della Rca, Ennio Melis, ma non ottiene risposta. La seconda a Valeria, la sua fidanzata, con la quale progetta di incontrarsi il giorno dopo e di partire per il Kenya. Soprattutto, Luigi Tenco rivela alla giovane di avere scritto alcuni fogli dove denuncia «fatti che vanno ben al di là della manifestazione», con tanto di nomi e cognomi dei responsabili. A che cosa si riferisce? In seguito, Valeria riferirà che, sempre nella stessa telefonata, il cantante le aveva riferito di volere convocare il giorno dopo una conferenza stampa per denunciare una combine di scommesse clandestine che incombeva sul Festival. Ma è vero?
La scoperta del corpo
La telefonata tra Luigi Tenco e Valeria si conclude presumibilmente intorno all’una del 27 gennaio. Un’ora dopo, Dalida si reca nella stanza del cantante e lo trova morto. Urla, accorre Lucio Dalla. Scatta l’allarme.
Dopo, succedono cose strane. La polizia arriva sul posto e accerta che Luigi Tenco è stato ucciso da un colpo di pistola alla testa. Ma pare che nessuno abbia sentito lo sparo. Gli agenti fanno portare via il corpo, ma subito dopo chiedono all’agenzia che è venuto a prelevarlo di riportarlo indietro, poiché non sono state neanche scattate le foto della scena del ritrovamento.
Uno strano biglietto
Nella camera c’è una pistola, ma non è certo se sia stata trovata accanto o sotto il cadavere, in una mano di Luigi Tenco o addirittura sotto il comò. Non ci sono biglietti che spieghino un suicidio, non all’inizio almeno. Infatti, nel corso della serata ecco che spunta un foglio scritto a mano dal cantante, dove si legge: «Io ho voluto bene al pubblico italiano e gli ho dedicato inutilmente cinque anni della mia vita. Faccio questo non perché sono stanco della vita (tutt’altro) ma come atto di protesta contro un pubblico che manda Io tu e le rose in finale e ad una commissione che seleziona La rivoluzione. Spero che serva a chiarire le idee a qualcuno. Ciao. Luigi».
Luigi Tenco si è suicidato?
Negli anni successivi, diverse perizie dimostreranno che il biglietto è stato scritto proprio da Luigi Tenco. Il cantante si è suicidato? Forse, ma non tutti ne sono convinti. Ci sono cose che non tornano: la lettera è, infatti, comparsa ore dopo il ritrovamento del cadavere. Come mai? E perché nessuno avrebbe sentito lo sparo? Per non parlare dello spostamento del corpo prima che venissero compiuti tutti gli esami nella camera 219 dell’hotel Savoy, la mancata autopsia, il fatto che i nastri dell’ultima esibizione di Luigi Tenco il 26 gennaio del 1967 siano andati perduti negli archivi Rai.
L’inchiesta del 2006
Particolari che nel 2006, ben 55 anni dopo la morte, hanno portato alla riapertura dell’inchiesta da parte della Procura di Sanremo e alla riesumazione del corpo del cantante per cercare di capire se si era suicidato oppure è stato ucciso.
La conclusione: suicidio. Ma non tutti ci credono. Ancora oggi c’è chi ritiene che Luigi Tenco sia stato ucciso perché stava per rivelare qualcosa di grave sul Festival di Sanremo, oppure per motivi politici, o addirittura per cause legate alla criminalità.
Le 5 prove che Luigi Tenco potrebbe essere stato ucciso
Cinque, in particolare, le prove che dimostrerebbero che Luigi Tenco non si è suicidato. La prima: sulla sua mano non sono stati trovati residui della polvere da sparo.
La seconda: nelle foto della “scena del crimine” si intravede sotto i glutei di Tenco una pistola Beretta. Eppure, secondo l’inchiesta il cantante si sarebbe ucciso con la sua arma, una Walther PPK. Una pistola che Luigi Tenco teneva sempre con sé perché, come rivelò a un amico poco prima di morire, «temeva di essere ucciso».
Quelle strane ferite sul volto
La terza prova: dalle immagini del corpo di Luigi Tenco, risultano ferite lacero contuse sul suo viso. Eppure, solo poche ore prima il cantante si era esibito sul palcoscenico di Sanremo e non aveva escoriazioni. Qualcuno lo ha picchiato? La quarta prova riguarda il biglietto che viene considerato la “prova regina” del suicidio. E se quel foglio non fosse altro che la parte finale della “memoria” che il cantante aveva rivelato alla fidanzata Valeria di avere scritto per denunciare irregolarità sul Festival, con tanto di nomi e cognomi dei responsabili?
Infine, la quinta prova: il fatto che nessuno ha udito lo sparo. Luigi Tenco è stato ucciso da qualche altra parte e poi il corpo è stato portato nella sua camera? Impossibile saperlo. Forse, la verità non si saprà mai.