Siete alla ricerca di un bel libro da leggere? La lista di uscite interessanti è lunga nei mesi invernali. Da La ferrovia sotterranea di Colson Whitehead a Tutto questo ti darò di Dolores Redondo, passando per la ristampa di La zona cieca di Chiara Gamberale a Bacio Feroce di Roberto Saviano di libri da mettere sul comodino ce ne sono tanti: qui abbiamo raccolto tutti i suggerimenti della redazione, che accontenteranno gusti molto variegati fra loro. Buona lettura!


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“Paradisi minori” di Megan Mayhew Bergman (NN Editore)

Paradisi minori, prima raccolta di racconti di Megan Mayhew Bergman (NN editore, traduzione di Gioia Guerzoni), è una nuova Arca. Un luogo in preda alle oscillazioni dove uomini e donne si incontrano e si confondono con ogni specie di animale. «Devi far pace con la catena alimentare, prima che ti spezzi il cuore» scrive Megan. Che da un lato mette il mondo di Darwin, con sua lotta per l’esistenza, così netto e preciso; crudele sì, ma senza sbavature. Dall’altro, quello degli uomini: così mosso, aggrovigliato e confuso; il mondo che «ci fa pazzi d’amore tutti quanti». Una consolazione possibile sta nella zona grigia dove una cosa sconfina nell’altra: un pappagallo che parla con la voce della madre persa per sempre; la ferocia di una donna pronta a farsi giaguaro per difendere il proprio cucciolo; l’amore di una figlia per il padre che raggiunge il culmine nella caccia a un picchio dal becco avorio, animale mitico che non ha mai visto nessuno; un lemure così simile a un figlio da ricordarci che siamo state capaci di essere madri… I personaggi della Bergman sono soprattutto donne, inquadrate dentro frame che le trattengono a malapena. Donne che vibrano nella loro bella inettitudine alla vita. Spesso sono madri o future madri, alla scoperta della vita nascosta dentro di loro come qualcosa di forte e primigenio. «Immaginai la mamma balena che spingeva il suo piccolo in su, verso il pelo dell’acqua. Il miracolo del respiro nonostante i predatori ». La vita come qualcosa d’animale.

Gaia Manzini


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“La scordanza” di Dora Albanese (Rizzoli)

La vita sta stretta a Caterina, con un marito soffocante e 2 bimbi piccoli da accudire. A Muggera, il paesino della Basilicata dove abita, il mondo si è fermato: le donne pregano o scacciano il malocchio, gli uomini sono gelosi e prepotenti. Ma a un certo punto entra in scena Nadir, un uomo che ha ben poco da offrirle, tranne la possibilità di fuggire. Un romanzo potente che racconta un Sud feroce, magico e contradditorio.

Alessandra Appiano


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“La rilegatrice di storie perdute” di Cristina Caboni (Garzanti)

Sofia mette tanto amore nel lavoro di restauratrice di libri. La legatoria è il suo antidoto a una vita che l’ha delusa. Ma un giorno trova una pagina scritta a mano, con la storia di Clarice, una donna dell’800, appassionata d’arte e paladina dell’indipendenza femminile. Un messaggio dal passato che la invita a rilanciare nel presente. Perché solo con il motore della speranza si accende la luce del destino propizio.

Alessandra Appiano


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“Manuale d’esilio in trentacinque lezioni” di Velibor Čolić (Bompiani)

Velibor Čolić era il giovane scrittore più promettente della Jugoslavia. Solo che un giorno la Jugoslavia ha cessato di esistere e lui si è ritrovato addosso prima i panni del soldato, poi quelli del disertore. Sparando ai nemici in Bosnia ha perso l’innocenza, scappando dall’orrore ha perso soldi e documenti. Manuale d’esilio in 35 lezioni (Bompiani, traduzione di Ileana Zagaglia), il romanzo autobiografico in cui racconta la sua seconda vita da profugo, si apre con l’arrivo a Rennes, in Francia: una città, un Paese e una lingua che non conosce. «Mi rendo conto di essere diventato un uomo senza volto, senza presente e senza avvenire» scrive. «Sono solo un rifugiato, un parassita, una statistica. Una piccola cicatrice sul viso del mondo». È il 1992, i conflitti scoppiano altrove rispetto a oggi, però scaricano sulle vittime lo stesso fardello di disperazione e spaesamento. Generano razzismo e marginalità. Ma anche incontri e sorrisi inaspettati. È questa la forza del libro di Čolić, che alla drammaticità preferisce l’umorismo. Dando dignità a luoghi e persone che nella vita ignoriamo e nella narrativa siamo abituati a vedere in chiave molto più noir: ubriachi, senzatetto, prostitute, bar delle stazioni, locali notturni. Ma anche ricordandoci, con la stessa ironia pungente, la dura quotidianità di chi «salito su un treno come un intellettuale di 90 chili, ne scende qualche ora dopo trasformato in un analfabeta quasi trasparente alla vista». Risultato: 171 pagine che si leggono d’un fiato.

Gianluca Ferraris


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“L’orizzonte ogni giorno un po’ più in là” di Claudio Pelizzeni (Sperking & Kupfer)

È la possibilità di realizzare un sogno, a rendere la vita entusiasmante. Questa è la filosofia di Claudio, che ci racconta la sua storia: dopo essersi laureato in una università prestigiosa, e aver ottenuto un lavoro invidiabile, scopre di essere infelice. Così un giorno trova il coraggio e parte per un viaggio durato 1.000 giorni, attraverso 5 continenti e 44 Paesi. Sempre ascoltando la voce che porta al centro dei propri desideri.

Alessandra Appiano


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“Resilienza” di Sergio Astori (San Paolo)

L’autore di questo saggio ha raccolto le testimonianze esemplari di chi è caduto e si è rialzato, senza cedere alla frustrazione paralizzante e a inutili recriminazioni. Come chi ha saputo convivere con un handicap creando una rete di sostegno fatta di amici e di interessi o come chi ha superato una crisi personale trasformandola in una risorsa. Perché la resilienza non è un concetto astratto ma un percorso in perenne movimento, che riguarda tutti.

Alessandra Appiano


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“La ferrovia sotterranea” di Colson Whitehead (Big Sur)

Consigliato dall’ex presidente americano Barack Obama e dalla conduttrice televisiva Oprah Winfrey, La ferrovia sotterranea, scritto da Colson Whitehead, ha vinto quest’anno sia il Pulitzer sia il National Book Award. Racconta di Cora, una giovane schiava nera che dalla Georgia tenta la fuga verso il Nord degli Stati Uniti, inseguita da uno spietato cacciatore di taglie. Prendendo spunto dalla schiavitù, il peccato originale dell’America nell’Ottocento, il romanzo è un monito contro ogni forma di razzismo. Affronta grandi temi – la convivenza pacifica tra i popoli, la natura umana e il funzionamento della società – con un linguaggio crudo, senza edulcorazioni della verità storica. È una corsa verso la libertà, di 376 pagine, che si leggono d’un fiato, con un epilogo incerto fino alla fine. Il titolo si ispira al nome che si dava alla rete delle persone che lottavano, rischiando la vita, per la liberazione degli schiavi. E l’intuizione geniale dell’autore è immaginare una vera ferrovia segreta, per aiutarli a mettersi in salvo. L’idea, dice, gli è venuta da bambino. Ci ha pensato per tutta la sua vita, durante la quale ha vissuto il razzismo sulla propria pelle, si è consultato con 3 donne (sua moglie, la sua agente e la sua analista) e poi ha trovato il coraggio di scriverla.

Annarita Briganti


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“Tutti i bambini perduti” di Kate Atkinson (Marsilio)

Tracy Waterhouse, capo della sicurezza in un centro commerciale di Leeds, ha sempre condotto una vita irreprensibile: ma un giorno, per esaudire il suo desiderio d’amore, “compra” una bambina. Dopo quella scelta folle, la quotidianità diventa un incubo popolato di verità indicibili e colpe rimosse. Mischiando il rosa al giallo, i sentimenti alle paure, l’autrice costruisce una storia ricca di suspense e di pathos.

Alessandra Appiano


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“La via di casa” di Louise Penny (Piemme)

L’ex ispettore Armand Gama si sta godendo le gioie della pensione in una quieta cittadina del Quebec. Ma un giorno la sua vicina di casa gli chiede aiuto: il marito è scomparso e lei ha un brutto presagio. Inizia così un viaggio alla ricerca di un uomo dal passato inquietante. Dopo il successo di L’inganno della luce, Penny torna con un altro noir potente, dove i brividi della paura si mischiano alla bellezza dei paesaggi nordici.

Alessandra Appiano


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“La zona cieca” di Chiara Gamberale (Feltrinelli)

Sono passati 8 anni dalla pubblicazione de La zona cieca. Ma la vicenda di Lorenzo e Lidia, narrata da Chiara Gamberale, amatissima collaboratrice di Donna Moderna, è ancora attuale: «Le fughe, le bugie, l’ossessività di lei che alimenta la vaghezza di lui sono meccanismi tuttora presenti in molte relazioni» spiega l’autrice. Ecco perché il libro è stato appena ripubblicato da Feltrinelli, con una postfazione di Walter Siti. Cosa vorresti che uno capisse delle relazioni grazie al tuo libro? Vorrei che si arrendesse al fatto che l’amore è il più grande attentato che può aggredire le nostre certezze ma una straordinaria occasione. Come sei cambiata tu rispetto a quando hai scritto il libro? Ho provato a venire a patti con la mia paura di una relazione duratura. È troppo facile credere che Lorenzo fugga dall’amore e Lidia lo rincorra: se lei fosse pronta per un rapporto stabile perché mai si innamorerebbe di uno come Lorenzo? Molte di noi, io per prima, dovrebbero chiederselo insieme a Lidia. Walter Siti parla dell’istinto materno che si attiva negli amori “sbagliati”, con uomini bambini. Per te questo istinto ce l’ha ogni donna? Non credo. E poi per donne come Lidia l’arrivo di un figlio può rivoluzionare le dinamiche sentimentali. Come faccia lo saprò presto: sta per nascere Vita, la mia prima figlia, e per ora sono rimbambita di gioia e di mistero.

Elisa Venco


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“Tutto questo ti darò” di Dolores Redondo (DeA Planeta)

Oltre 1 milione di copie vendute e la vittoria nel 2016 del premio Planeta, il più prestigioso riconoscimento letterario di lingua spagnola: bastano questi dati per raccontare la curiosità attorno a Tutto questo ti darò (DeA Planeta) di Dolores Redondo. Ma il romanzo merita soprattutto per la sua trama avvincente, che fonde indagini criminali e sentimentali. Lo scrittore in crisi creativa Manuel si trova catapultato nella splendida Ribeira Sacra, zona della Galizia nota per i suoi vigneti scoscesi: lì suo marito Álvaro ha perso la vita in un misterioso incidente stradale. La morte dell’uomo è il primo tassello per ricostruire la seconda vita di Álvaro, che Manuel mai avrebbe sospettato, legata a una famiglia nobile piena di tragedie e segreti, così come a un passato torbido segnato da abusi e omertà. Manuel si allea con il poliziotto in pensione Nogueira e il Lucas, amico d’infanzia della vittima: i 3 costruiranno un’improbabile amicizia che li sosterrà nel marcio in cui dovranno scavare. Ma oltre al risvolto noir, il libro parla delle sottili crepe che animano qualsiasi relazione, di illusorie verità, di ambizioni e pregiudizi. Perché tutti ne abbiamo, e anche coloro che pensiamo di conoscere meglio di ogni altro possono riservarci sorprese. Tra residenze aristocratiche e umili pensioni, bordelli e seminari, Dolores Redondo scrive una storia intrigante che parla di una Spagna sospesa fra passato e futuro, peccato e redenzione.

Paolo Armelli


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“Bacio feroce” di Roberto Saviano (Feltrinelli)

«I bambini a Napoli non sono bambini: sono gente che sfida la morte finché la morte non se li piglia» grida Greta, mamma di un baby killer di appena 11 anni che finirà ammazzato durante un regolamento di conti fra clan. È fiction, quella narrata da Roberto Saviano in Bacio feroce (Feltrinelli), ma potrebbe anche non esserlo. Perché le “stese”, come si chiamano in gergo le esecuzioni sommarie di camorra, da tempo sono tornate a insanguinare la città partenopea. A uccidere, e a essere uccisi, sono i giovanissimi, gli stessi che l’autore di Gomorra aveva raccontato lo scorso anno in La paranza dei bambini (sempre Feltrinelli). Adolescenti che che vestono firmato, battono i vicoli di Forcella armati di kalashnikov recitando a memoria gli spezzoni di Scarface o i proclami dell’Isis, comprano diamanti alle loro fidanzatine, sniffano cocaina e puntano a strappare il traffico di droga dalle mani dei boss più anziani. La vita dei nemici non vale nulla, ma anche la loro vale poco. E il bacio che dà il titolo al romanzo è quello che i protagonisti si scambiano prima di finire in carcere, per suggellare amicizie e silenzi. In questo secondo capitolo Nicolas, Briatò, Biscottino e gli altri “paranzini”, incastrati da una trama e da uno stile narrativo quasi cinematografici, viaggiano tra Milano e Tirana, ma al centro del loro mondo rimangono Napoli e le sue contraddizioni. Nomi e luoghi possono cambiare, la disperazione che li muove verso la mattanza finale è autentica.

Gianluca Ferraris


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“Un infinito futuro” di Adriana Asti (Mondadori)

Si può avere un talento straordinario in scena e nella vita? Essere sublime interprete e impavida regista della propria libertà? Sì, se si nasce Adriana Asti, che in questo libro pieno di ironia e poesia racconta le sue scelte e i suoi incontri fondamentali, da Moravia a Pasolini, dalla Ginzburg alla Sontag, da Visconti a Pinter. Senza dimenticare il rapporto con Cesare Musatti, che la spronò a guardare sempre avanti.

Alessandra Appiano


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“Uomini” di Elda Lanza (Salani)

A 3 anni la protagonista di questo istruttivo reportage sentimentale impara che degli uomini non ci si può fidare: il papà se ne è andato di casa. A 20, iscritta a Filosofia, scopre che la famiglia sogna per lei un marito, non un lavoro. Delusa da un avvocato che pare il miglior pretendente su carta ma è il peggiore nella vita, va a studiare alla Sorbona di Parigi, dove inizia un nuovo percorso, tosto e indipendente.

Alessandra Appiano


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“L’uomo che inseguiva la sua ombra” di David Lagercrantz

Lei è l’hacker tatuata Lisbeth Salander: un cowboy al femminile, una giovane donna vittima di abusi, un’eroina femminista. Lui è Mikael Blomkvist, giornalista che mette a soqquadro la Svezia con le sue inchieste. Torna la serie Millennium, ideata dal reporter Stieg Larsson, scomparso 13 anni fa, e continuata dallo scrittore svedese David Lagercrantz. L’uomo che inseguiva la sua ombra (Marsilio), nuovo thriller di Lagercrantz e quinto volume del ciclo, fotografa come sempre la società in cui viviamo, senza fare sconti a nessuno. Nelle quasi 500 pagine ci sono i grandi temi di oggi: dagli scandali finanziari al razzismo, alla difficoltà per Lisbeth (e per un personaggio chiave di questo libro, Leo) di superare i traumi infantili. Una trama complessa, contro le ingiustizie, in cui Lisbeth vuole ricostruire quello che è accaduto a lei e ad altri bambini come lei quando erano piccoli. Una ricerca della verità nella quale anche Mikael sarà determinante. «L’elettricità che c’è tra loro è molto importante. Non sappiamo bene quale tipo di relazione abbiano. Di certo, hanno bisogno l’uno dell’altro» fa notare l’autore. Non si può svelare cosa c’entri Leo nella vita dei protagonisti, a quale caso clamoroso di cronaca porterà, ma alla fine i cattivi pagano sempre il conto. E il passaggio di testimone tra i due autori? «Larsson è la mia ombra» dice Lagercrantz. «Sogno che ritorni in vita. Gli direi: “Guarda, sei diventato uno degli scrittori più famosi del mondo”».

Annarita Briganti


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“L’amica sbagliata” di Cass Green (Piemme)

Melissa è un’ ingrata: finché la vicina di casa Hester le è servita come baby sitter gratis per la figlia, l’ha trattata come un’amica. Poi la bimba è cresciuta, la vita è andata a gonfie vele, e lei si è dimenticata di quella donna sola. Peccato che Hester sappia troppi segreti e che dietro un’aria mansueta covi sete di vendetta. Attraverso due punti di vista femminili, la storia mostra quanto sia arduo stabilire la verità.

Alessandra Appiano


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“È stato breve il nostro lungo viaggio” di Elena Mearini (Cairo)

Cesare in apparenza ha tutto dalla vita: una bella famiglia, una posizione sociale invidiabile, la stima degli amici. Ma la favola solare nasconde un’ombra nera: una morte e un ricatto metteranno il protagonista di fronte alle bugie rimosse, e cadranno tutte le maschere di un uomo spezzato. In un thriller psicologico costruito alla perfezione, la Mearini mostra il peggior carcere in cui si possa finire: quello che rinnega l’anima.

Alessandra Appiano


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“Gatti molto speciali” di Doris Lessing (Feltrinelli)

Nella sua lunga e avventurosa esistenza Doris Lessing è sempre stata circondata da gatti. Da bambina, in Sudafrica, prese confidenza con quelli selvatici, mentre a Londra coabitò con una serie di felini domestici ma assai enigmatici. In questo libro magico la scrittrice, Nobel per la Letteratura, ci svela l’istruttivo linguaggio dei gatti, descrivendoli con la stessa lucidità con cui tratteggiò gli “umani” nei suoi capolavori.

Alessandra Appiano


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“Babylon Berlin” di Volker Kutscher (Feltrinelli)

Berlino, 1929. La Germania è a pezzi dopo la guerra, si vive in un clima dissoluto ed elettrico. In un contesto di criminalità organizzata e scontri politici si muove l’ispettore Gereon Rath, confinato alla Buoncostume per un’ indagine sul mondo della pornografia. Quando scoppia una specie di guerra civile, il prefetto cerca di sviare l’attenzione su un misterioso omicidio. Un thriller esplosivo da cui è tratta la serie ora in onda su Sky Atlantic.

Alessandra Appiano


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“Non camminerai più sola” di Lisa Wingate (Mondadori)

Avery ha tutto dalla vita: una professione prestigiosa, conoscenze importanti e un fidanzato perfetto. Ma l’incontro con una donna ricoverata, come la nonna, in un istituto, la catapulta in un inquietante mondo parallelo. A Memphis, nel 1939, una ragazzina e i suoi fratelli furono rapiti per essere venduti a ricche famiglie senza figli. Un thriller esistenziale che racconta un viaggio dell’anima, che non dimentica mai il vero luogo di appartenenza.

Alessandra Appiano


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“Ti chiamo sul fisso” di Rainbow Rowell (Piemme)

Cosa succederebbe se potessi tornare indietro nel tempo? Faresti le stesse scelte? Riusciresti a evitare gli errori? Il nuovo romanzo per adulti di una delle più note autrici americane per ragazzi, Rainbow Rowell, parla di come salvare un matrimonio con questo espediente fantastico. Ti chiamo sul fisso (Piemme) inizia con un litigio. Georgie, sceneggiatrice di successo di serie tv, dà sempre la precedenza al lavoro. Ha un impegno imprevisto a Natale e chiede a suo marito, Neal, di rinunciare alle vacanze che avevano già programmato. Lui, casalingo per scelta, ma anche per aiutarla a gestire 2 bambine piccole, stavolta però non cede. I 3 partono lo stesso, mentre la donna resta da sola. Inizia così un parallelo tra il periodo natalizio che i 2 stanno trascorrendo da separati e 15 anni prima, quando avevano vissuto una crisi simile, poi risolta una proposta di nozze. La situazione si sblocca, e stiamo svelando solo l’inizio del romanzo, quando Georgie riattiva un vecchio telefono fisso che c’era nella sua stanza da ragazza. Componendo il numero della casa in cui viveva Neal, risponde il lui dell’epoca ed entrambi hanno la possibilità di conoscersi meglio, di scegliersi di nuovo e forse di non lasciarsi. Un telefono magico per concedere una seconda possibilità a un rapporto importante, ricordandoci, come impara la protagonista sulla propria pelle, di non dare mai per scontato chi ci vuole bene. Le incombenze quotidiane sono tante, soprattutto quando si costruisce una famiglia, ma il segreto per far funzionare quella che Rowell definisce una “cosa irrazionale”, ovvero un matrimonio, è non smettere mai di parlarsi, di cercarsi, di starsi vicino.

Annarita Briganti


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“Addicted. Serie tv e dipendenze” di Michele Casella, Jacopo Cirillo, Marika Di Maro, Leonardo Gregorio, Carlotta Susca (LiberAria) 

Alzi la mano chi non si è mai chiesto perché Stranger Things e Gomorra tengono incollati allo schermo milioni di spettatori. O quali meccanismi ci spingono a seguire gli episodi dei telefilm (se non le intere stagioni) con la stessa voracità di un fumatore dopo l’astinenza. Addicted. Serie tv e dipendenze (LiberAria) analizza la questione in mondo veloce e coinvolgente. Le pagine, firmate da studiosi (Michele Casella, Jacopo Cirillo, Marika Di Maro, Leonardo Gregorio, Carlotta Susca), sono arricchite dalle foto delle serie cult, da Fargo a The Big Bang Theory. C’è da perderci la testa. Tanto la ritroveremo davanti alla tv!

S.P.