Per la prima volta Damiano, Victoria, Thomas ed Ethan salgono su un palco d’Oltreoceano. Ed è un trionfo. I Måneskin debuttano come ospiti di uno dei maggiori programmi del piccolo schermo degli States, il Tonight Show di Jimmy Fallon, ma sono anche i protagonisti di due concerti (già sold out) che partono dalla costa est e arrivano a quella ovest: domani suonano infatti al Bowery Ballroom di New York mentre lunedì 1 novembre saliranno sul palco del Roxy Theatre di Los Angeles.
Tutto a pochi giorni dalla pubblicazione dell’ultimo singolo dei Måneskin “Mammamia” che è valso loro la prestigiosa candidatura agli MTV EMA 2021, nelle categorie Best Italian Act e anche Best Rock e Best Group. Un anno grandioso per la band rock romana che se la deve giocare il prossimo 14 novembre con Caparezza, Madame, Rkomi e Aka7even ed è pronta a conquistare il mondo con un sound che ha contribuito a creare un vero e proprio fandom globale.
I Måneskin però vanno oltre la “gara” tutta italiana perché sono candidati anche in due categorie internazionali: Best Group, con rivali il supergruppo sudcoreano BTS, Imagine Dragons, Jonas Brothers, Little Mix e Silk Sonic, e Best Rock, dove se la vedono con band del calibro dei Coldplay, Foo Fighters, Imagine Dragons, Kings of Leon e Killers.
In diretta dal Papp László Budapest Sportaréna, in Ungheria, il gruppo consoliderà quindi il successo nazionale e internazionale ottenuto grazie all’Eurovision Song Contest, a “Zitti e buoni” – nelle classifiche britanniche si è inserita in mezzo a “Thank God it’s Christmas” dei Queen, “Iris” dei Goo Goo Dolls e “Making a Fire” dei Foo Fighters – e grazie al singolo “Mammamia” che in soli tre giorni ha raccolto circa cinque milioni di visualizzazioni su YouTube e 20 milioni di ascolti su Spotify.
Ne hanno fatta di strada gli ex adolescenti che suonavano nelle piazze della Capitale divertendosi a confondere gli stereotipi di genere. I Måneskin puntano a diventare una storia di successo e lo fanno non solo attraverso la musica ma grazie a un potente mix di carisma ed energia. Il Washington Post li ha appena definiti «rivoluzionari».