«È notte, in città, e un coraggioso terzetto di eroi è pronto ad affrontare i cattivi affinché non vi rovinino la giornata». Anche a te succede di ascoltare questa frase dalle 5 alle 20 volte al giorno? Vuol dire che fai parte della schiera di genitori contagiati dalla “Superpigiaminite” dei figli. Ovvero, la passione per la serie Pj Masks-Superpigiamini. I sintomi sono inequivocabili: la tv è sempre accesa sulle loro avventure, prima della nanna è d’obbligo leggere una delle loro storie, la casa è invasa dai loro giochi, pupazzi, album… Cosa hanno di tanto speciale i protagonisti di questo cartone animato?
Geco, Gattoboy e Gufetta
PJ Masks nasce dalla serie di libri francesi Les Pyjamasques. Se i protagonisti dei volumi sono tutti maschi, nei cartoon compare invece un’eroina. Accanto a Connor-Gattoboy (al centro nella foto), che ha la super velocità, e a Greg-Geco, che riesce a mimetizzarsi, c’è Amaya-Gufetta. Bravissima studentessa, indossa una tutina rosso fuoco, ha una vista soprannaturale, guida il Gufaliante ed è spesso la mente del trio.
Raccolgono l’eredità di Peppa Pig
Per i pochissimi che non ne hanno sentito parlare, i Superpigiamini sono i 3 amici Greg, Connor e Amaya. Di giorno vanno alle elementari, di notte infilano dei pigiami colorati e si trasformano nei supereroi Geco, Gattoboy e Gufetta. Obiettivo: combattere i cattivi (anche loro bambini), ovvero lo scienziato matto Romeo, la furba Lunetta e i mini-ninja. Ma non pensare che sia solo un cartone dedicato agli spettatori tra 2 e i 6 anni: è un vero fenomeno, destinato a replicare, se non a superare, il successo di Peppa Pig, la maialina che ha rivoluzionato i baby-cartoon e guadagnato 1 miliardo di dollari in merchandising. Lo sanno bene alla casa editrice La Coccinella, che ha lanciato i libri legati alla serie. «Abbiamo debuttato a marzo con 6 titoli, che per 14 settimane sono rimasti ai vertici della classifica ragazzi, e abbiamo venduto oltre 350.000 copie» spiega Marta Caputo, responsabile marketing. «I supereroi come Batman e gli Avengers sono amatissimi dai piccoli. Ma personaggi e trame, oltre a essere complessi, li spaventano. Nei Superpigiamini, invece, anche i cattivi sono buffi e rassicuranti. E tra i buoni c’è una femmina: le avventure coinvolgono così anche le bimbe».
Esorcizzano la paura del buio
«I Superpigiamini mettono in scena i dilemmi interiori dei bimbi, dai litigi con i compagni alla scoperta del conflitto tra bene e male, e poi li placano: li risolvono in uno scenario che si ispira alla quotidianità ma è fiabesco» nota Luana Di Profio, ricercatrice di Pedagogia generale e sociale all’università D’Annunzio di Chieti-Pescara e autrice del saggio Guardiamo un cartone? (Rubettino). «Le avventure, poi, si svolgono di notte. È il momento della paura per i piccoli, però i protagonisti la esorcizzano trasformandosi in eroi e sconfiggendo i cattivi. Quasi per magia, il buio perde la valenza negativa, come un sogno che sostituisce l’incubo. Ogni puntata, infine, sottolinea il lavoro di squadra, un aspetto molto importante a livello emotivo: il bambino impara che non è mai solo e che i problemi si risolvono e si superano insieme agli amici».