Oltre 200 lotti del guardaroba personale della rivoluzionaria designer e attivista inglese Vivienne Westwood saranno messi all’asta da Christie’s a giugno. L’intero ricavato della vendita andrà alla Fondazione Vivienne, Amnesty International e Medici Senza Frontiere insieme a THE BIG PICTURE – Vivienne’s Playing Cards, un progetto di The Vivienne Foundation per raccogliere fondi a favore di Greenpeace.
I capi scelti dal marito di Vivienne Westwood
Andreas Kronthaler, marito di Vivienne Westwood e direttore creativo della maison, ha selezionato alcuni capi iconici dal guardaroba della moglie, deceduta a 81 anni nel 2022, che saranno venduti Christie’s sia dal vivo, il 25 giugno a Londra, che online, con un’asta dal 14 al 28 giugno. Parallelamente, presso la sede di Christie’s, in King Street, a Londra, si terrà una mostra gratuita aperta al pubblico, dal titolo “Vivienne Westwood: The Personal Collection”.
Westwood, le chicche in vendita
Ognuno dei lotti messi all’asta rappresenta un momento significativo della vita e della carriera di Vivienne. La vendita all’incanto comprende alcune chicche della produzione della stilista, come la collezione Witches, stagione Autunno/Inverno 1983/84, ispirata in parte alla stregoneria e al codice grafico dei simboli magici di Keith Haring, alcuni capi dalle collezioni Dressed To Scale e Propaganda (primavera/estate 2005-06) tra le più apertamente politiche di Westwood e che la stilista stessa amava indossare accanto ai suoi memorabili corsetti.
“Asta senza precedenti”
Adrian Hume-Sayer, direttore delle collezioni di Christie’s, ha dichiarato: “Si tratta di un’asta senza precedenti che non avrà eguali. Il senso dell’attivismo, dell’arte e dello stile di Vivienne Westwood è insito in ogni singolo pezzo da lei creato. Questa sarà un’opportunità unica di entrare sia nel mondo pubblico che in quello privato della grande Dame Vivienne Westwood e di raccogliere fondi per le cause in cui lei credeva così ardentemente”.
Troppo presto per dire chi saranno gli acquirenti, ma Hume-Sayer prevede che “con un nome di questa portata, che ha avuto tanta influenza su così tante persone, i potenziali offerenti non saranno solo quelli che ci si aspetta, ma anche e soprattutto quelli che non ci si aspetta…”.