Alcune gru e un terreno vuoto. Tanto è bastato per riempire di eccitazione i cittadini di Trujillo, piccola città nella Spagna occidentale. Quello che oggi è ancora un cantiere sarà presto sede di una fabbrica di diamanti sintetici gestita dalla Diamond Foundry, che ha Leonardo DiCaprio come investitore e consulente.
Niente sarà pronto fino al 2024, ma i residenti si sono già presentati solo per visionare l’avanzamento dei lavori. Molti semplicemente non riescono a credere che DiCaprio abbia deciso di investite proprio qui, nella regione di Estremadura.
L’azienda nordamericana ha riacceso la speranza in questa cittadina situata nel cuore della “Spagna vuota“, così ribattezzata a causa del rapido spopolamento degli ultimi decenni. Trujillo contava negli anni ’50 più di 14.000 abitanti. Ora, secondo un censimento dell’Istituto Nazionale di Statistica spagnolo, il numero di residenti è inferiore a 9.000
Diamanti “coltivati” con l’energia solare
Il sole e la qualità della pietra locale sono bastati all’azienda nordamericana per investire a Trujillo. L’idea è quella di produrre diamanti sintetici sia per gioielleria che per uso industriale. Queste pietre possono essere utilizzate per produrre chip di cristallo di diamante con proprietà semiconduttrici impiegate per fabbricare telefoni cellulari e batterie per auto.
La loro produzione è al 100% idroelettrica. Mentre un giacimento naturale impiega migliaia di anni per poter estrarre diamanti veri, quelli sintetici possono essere prodotti in una settimana utilizzando l’energia solare.
Due motivi hanno aiutato l’azienda di Dicaprio a prendere una decisione: il prezzo ragionevole dell’energia rinnovabile e la certezza che la Spagna è un mercato stabile.
DiCaprio fa la felicità della popolazione
A pieno regime la fabbrica genererà fino a mille posti di lavoro, un’ancora di salvezza per una cittadina di 9.000 abitanti.
“Pensiamo tutti sia fantastico che la fabbrica venga costruita. A Trujillo rimangono sempre meno persone ogni anno e le opzioni per i giovani sono lavorare nella ristorazione o nell’edilizia, quindi sono costretti a lasciare la città”, dicono a Euronews i residenti. “Le persone sono molto felici, aspettano che la fabbrica sia pronta e per vedere cosa succede”.
L’investimento iniziale è di 245 milioni di euro, di cui 120 milioni sono stati assegnati a Diamond Foundry dal Fondo di sostegno agli investimenti industriali produttivi del Ministero dell’Industria spagnolo, per incoraggiare progetti regionali.
Diamond Foundry afferma di essere impegnata a investire 670 milioni di euro nel progetto Trujillo.
La lotta contro lo spopolamento
Le trattative per la costruzione della fabbrica a Trujillo non sono state facili: “E’ stato estenuante – afferma in proposito il sindaco di Trujillo, José Antonio Redondo, a Euronews -. Abbiamo dovuto superare enormi ostacoli. Abbiamo sempre sentito la spada di Damocle incombere sulle nostre teste, avevamo paura che il progetto potesse crollare da un momento all’altro”.
Ora che tutto è andato in porto e i lavori sono iniziati, la città attende con impazienza l’impatto economico che la nuova attività andrà a generare. “È una grande opportunità. Tutte le aziende satellite che nasceranno per le esigenze della fabbrica potranno dare lavoro a laureati. Abbiamo già parlato con l’università della nostra regione perché chi finisce gli studi possa venire qui”, dichiara il primo cittadino.
L’idea che dietro al progetto ci sia Leonardo Dicaprio potrebbe fare da ulteriore volano al settore del turismo in quella che già è riconosciuta come “la città più bella” della provincia di Cáceres.
Il coinvolgimento di Leonardo DiCaprio
Che DiCaprio abbia deciso di investire in questa azienda non è una sorpresa. Ambientalista convinto, il premio Oscar è stato coinvolto nel progetto dopo aver girato quasi vent’anni fa il film “Blood Diamond“. Il titolo della pellicola fa riferimento alle pietre provenienti da zone di guerra, estratte da schiavi o bambini e il cui profitto viene utilizzato per scopi illeciti o bellici. Ambientato durante la guerra civile in Sierra Leone nel 1999, il film mostra un paese dilaniato dai combattimenti e nel quale le forze ribelli utilizzano proprio i “diamanti insanguinati” per finanziare il loro sforzo bellico.