Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble, età media 25 anni, tornano a Sanremo 2019 dopo la vittoria del 2015 con “Musica che resta”, un brano che vede la firma, tra gli altri, anche di Gianna Nannini e che sembra scritto apposta per replicare il successo di quattro anni fa. Ma non sono qui (solo) per vincere. Arrivano all’Ariston per celebrare i dieci anni di carriera. Era infatti il 2009 quando si sono incontrati, nella seconda edizione del programma “Ti lascio una canzone”.
Il 22 febbraio esce “Musica”, con brani classici, canzoni inedite e cover di brani pop che i tre ragazzi porteranno in tour in tutto il mondo, fino alle date in Giappone (che verranno però rimandate, in caso di vittoria. Se l’Eurovision chiamerà, i ragazzi andranno). Per la serata dei duetti hanno scelto di coinvolgere il violinista Alessandro Quarta.
Per Baglioni il tema di questo festival è l’armonia. Cos’è per voi l’armonia?
Per noi, che siamo un gruppo, l’armonia è la chiave per lavorare bene insieme.
Il vostro brano si chiama “Musica che resta”. Di cosa parla?
Parla di una storia d’amore, racconta di un uomo che vuole proteggere la sua donna e paragona il sentimento che li lega alla bellezza della musica. A volte, però, nelle storie d’amore la musica è l’unica cosa che resta. Tra gli autori c’è anche Gianna Nannini, nostra grande amica.
Oggi qual è la musica che resta, in un momento dove tutto passa e viene fruito in modo velocissimo?
Oggi, come da sempre, la musica che resta è quella che trasmette emozioni.
Per voi oggi che cos’è la musica?
Per noi che siamo uniti da dieci anni, la musica è ciò che abbiamo sognato fin da piccoli, ciò che ci ha fatto incontrare, grazie alla quale siamo partiti dai nostri paesi e abbiamo girato il mondo. È anche sacrificio, concentrazione, allenarsi per ore ogni giorno e stare spesso lontano da casa. Ma senza la musica, non saremo noi stessi e non potremo mai essere così felici come lo siamo ora.
Tornare a Sanremo dopo averlo vinto è una sfida grande. Come mai tornate? E sperate nel bis?
Abbiamo deciso di ripartecipare quest’anno per festeggiare i nostri dieci anni di carriera sul palco che ci ha visto nascere, quello del Teatro Ariston.
In dieci anni, in cosa siete cambiati di più e in cosa rimasti uguali?
Le voci e l’aspetto fisico sono cambiati mentre la passione e la voglia di fare musica non cambieranno mai.
Ci raccontate un aneddoto su di voi?
Ignazio ha la passione per l’aeromodellismo. Gianluca per la fotografia. Piero corre ogni mattina sul tapis roulant.
La canzone preferita in radio, del momento, per ognuno di voi tre?
Gianluca: Lost in Japan – Shawn Mendes.
Ignazio: Shallow – Lady Gaga, Bradley Cooper.
Piero: Chiaro di Luna – Jovanotti
La cosa che vi piace di più della settimana di Festival. E quella che vi piace di meno?
La cosa che ci piace di più è provare l’emozione speciale che solo l’Ariston riesce a trasmetterci. La cosa che ci piace di meno è che mangeremo poco visto i molteplici impegni (ridono ndr).
Sul comodino della stanza d’albergo mai senza…
Gianluca: Un libro.
Piero: Il piano della giornata successiva.
Ignazio: Uno speaker.
Convincete con una frase un hater a darvi una possibilità.
Provate a venire a un nostro concerto e lasciarvi emozionare dalla musica… se poi proprio non funziona, passate a trovarci in camerino che facciamo due chiacchiere e sicuramente ci divertiamo.
Finito il Festival, la prima cosa che farete.
Finalmente, dopo una settimana di corse al Sanremo, faremo un pranzo serio. Il tempo per annoiarci però non ci sarà perché, sicuramente, inizieremo subito a lavorare per l’uscita del nuovo album.