Oggi, 14 settembre, Amy Winehouse avrebbe compiuto 40 anni, se la notte del 23 luglio 2011 il suo fisico minato da alcol ed eccessi non l’avesse abbandonata, lasciando il mondo della musica orfano di una delle cantanti più talentuose degli ultimi decenni. L’artista londinese – nota in tutto il mondo per successi come “Rehab”, “Back to Black”, “Valerie” e “Tears Dry On Their Own” – fu trovata senza vita nel suo appartamento di Camden Town.
Amy nel “club dei 27” come Janis Joplin
Talento smisurato, ma una vita tormentata, Amy è scomparsa a soli 27 anni, entrando a far parte del fantomatico “club dei 27”, composto da musicisti leggendari morti prematuramente alla stessa età: da Kurt Cobain a Jim Morrison, da Jimi Hendrix a Janis Joplin.
Prodigio musicale fin da bambina
Amy Winehouse era destinata a entrare nella storia della musica. Nata il 14 settembre 1983 a Londra, a soli quattro anni già compone canzoni, a dieci anni fonda un gruppo rap chiamato Sweet’n’Sour. Appassionata di vari generi musicali, canta per la prima volta da professionista nella National Youth Jazz Orchestra.
Il debutto discografico con “Frank”
L’album di debutto della Winehouse, “Frank”, un intrigante mix di jazz, soul e pop, viene pubblicato nel 2003, riscuotendo un notevole successo. La straordinaria abilità vocale di Amy inizia ad essere notata e apprezzata in tutto il mondo e in breve tempo la cantante diventa una delle voci più influenti e iconiche della sua generazione.
Il successo planetario con “Back to Black”
La consacrazione di Amy come star planetaria arriva tre anni dopo grazie all’album “Back to Black” che vende 20 milioni di copie in tutto il mondo. Spinto da singoli irresistibili come “Rehab” e la stessa “Back to Black”, vince cinque Grammy Awards, tra cui Record of the Year e Song of the Year. Un album strepitoso, osannato da pubblico e critica, che diventa un punto di riferimento per la musica soul e jazz contemporanea.
La vita di Amy segnata da alcol e droga
La vita di Amy Winehouse è stata purtroppo segnata dall’abuso di droga e alcol. La cantante viene ricoverata varie volte in seguito a episodi di overdose da eroina, crack, cocaina e alcol. Durante uno sciagurato concerto a Belgrado, nel 2011, sale sul palco completamente ubriaca, viene fischiata dal pubblico e deve interrompere l’esibizione. Nel 2015 il documentario “Amy” ha gettato luce sul calvario esistenziale affrontato dalla cantante.
Amy Winehouse icona di stile
Oltre che per la sua voce incomparabile, la Winehouse ha fatto scuola per il suo look personalissimo: la sua acconciatura ad alveare, il piercing sulle labbra, l’utilizzo massiccio dell’eyeliner, l’ostentazione della lingerie di pizzo, la sua capacità di alternare audaci tubini e shorts super casual.
L’omaggio della sua band a Londra
Alla vigilia di quello che sarebbe stato il suo 40esimo compleanno, la band originale della cantante, “The Amy Winehouse Band”, si è riunita in un pub di Camden per ricordare l’artista. Al leggendario “Hawley Arms” sono arrivati per renderle omaggio tutti i suoi colleghi: Ade Omotayo, Dale Davis, Nathan Allen e Hawi Gondwe. La band ha annunciato un altro show dedicato ad Amy che avrà luogo al KOKO di Camden venerdì 22 dicembre.
L’album postumo di Amy Winehouse
Come accade con i grandi musicisti che muoiono prematuramente, le canzoni e gli album di Winehouse sono saliti nelle classifiche dopo la sua morte nel 2011. Il suo ultimo album postumo, “Lioness: Hidden Treasures”, conteneva una compilation delle sue canzoni di maggior successo, oltre a diversi inediti.