Il 1° luglio sul colosso Netflix approderà il film “Sotto il sole di Riccione”, scritto da Enrico Vanzina che, insieme al fratello Carlo, 37 anni fa, ha firmato un’altra pellicola, diventata poi un cult, e ambientata nella Versilia degli anni ’60, trasformata nel vero e proprio simbolo di una generazione, “Sapore di mare” (e “Sapore di mare 2, Un anno dopo che ha bissato il successo del fratello maggiore). Quel film, che è sempre stato lo “scheletro nell’armadio” della bellissima Isabella Ferrari, ha segnato anche il debutto al cinema dell’attrice piacentina.
Isabella Ferrari ha sempre rinnegato in qualche modo il personaggio di Selvaggia, l’avvenente bionda dell’estate al “Forte” (del Marmi) che stava con l’intellettuale Gianni, ma perdeva la testa per il bel Massimo (Ciavarro). Come darle torto! Tutto per lei ebbe inizio negli anni Ottanta: quelli del boom economico che hanno lanciato anche il filone delle commedie leggere all’italiana che, riproposte ormai da decenni, ogni estate, fanno il pieno di milioni di telespettatori nostalgici. Deve aver pensato la stessa cosa la Ferrari per accettare di tornare su un set firmato Vanzina. Del resto è lei stessa ad ammettere di essere passata dall’altra parte, quella dei genitori e non più dell’adolescente spensierata.
“Sotto il sole di Riccione”, pur ricordando “Sapore di mare”, è un film innovativo e curioso in cui Isabella Ferrari deve fare i conti con il fatto di essere cresciuta: non è semplice da digerire il fatto di non ritrovarsi più ad essere la protagonista, ma oggi la Ferrari ha fatto pace con questa sofferenza che l’ha destabilizzata per un certo periodo della sua vita. Anche perché Isabella non ha proprio nulla da invidiare a Selvaggia: la stessa delicata bellezza per bene che resta nella storia proprio perché tale, è esattamente la stessa di quattro decenni fa.
Isabella Ferrari è tornata alla leggerezza dopo il lockdown come del resto tutti noi: dopo essere passata al cinema d’autore e aver interpretato protagoniste femminili di tutto rispetto, senza grandi riflessioni o preoccupazioni ha scelto di puntare sulla più classica delle commedie per togliersi di dosso quel velo malinconico che da sempre caratterizza il suo sguardo.
Pronti per vedere il sequel spirituale di “Sapore di Mare”? A fare da colonna sonora sono le canzoni dei Thegiornalisti ed è stato diretto dagli YouNuts! al secolo Antonio Usbergo e Niccolò Celaia, al loro esordio cinematografico: altri due buoni motivi per non perderlo!