Tanti auguri alla grande voce della musica italiana. Nata a Ligonchio, in provincia di Reggio Emilia, il 18 gennaio del 1940, sotto il segno del Capricorno, Iva Zanicchi non è solo la donna nella storia della canzone italiana che ha vinto più edizioni del Festival di Sanremo (1967, 1969, 1974), ma è anche una delle poche artiste italiane a essersi esibita al celebre Madison Square Garden di New York, una vera e propria istituzione della musica mondiale.
80 anni e non sentirli
L’Aquila di Ligonchio – di questa élite “zoologica” che oggi fa sorridere facevano parte Mina (la Tigre di Cremona), Patty Pravo (la Civetta di Venzia), Milva (la Pantera di Goro), Rita Pavone (la Zanzara di Torino), Orietta Berti (la Capinera di Cavriago) e Nada (il Pulcino di Gabbro) – che fino a qualche mese fa era in tournée con uno spettacolo teatrale e un musical, e in Tv a Tu Si Que Vales come opinionista, nonostante i suoi 80 anni non intende mettere freno ai suoi numerosi impegni ed è più energica che mai dimostrando a tutti la stessa grinta che l’ha contraddistinta agli esordi della sua carriera. Nel salotto di Verissimo Iva Zanicchi si fa un augurio: «Ho un’età abbastanza importante, ma, mi dispiace per i miei nemici, camperò fino a 120 anni».
Gli esordi e il successo
Dopo il rodaggio nelle balere romagnole, Iva Zanicchi fa il suo esordio sulla scena musicale nel 1960 ma il suo primo successo arriva solo quattro anni dopo ed è la versione italiana del brano Cry to Me di Solomon Burke. Poi arrivano le prime soddisfazioni sanremesi: vince tre volte, la prima in coppia con Claudio Villa, la seconda con Bobby Solo, con una delle sue canzoni più celebri, quella che tutti abbiamo canticchiato albeno una volta, Zingara. Gli anni Settanta sono quelli della sua consacrazione, con i brani d’amore leggeri (chi non ricorda Ciao Cara come stai?, il brano firmato da Cristiano Malgioglio?) e le canzoni impegnate, firmate anche da autori celebri come Endrigo, Aznavour e Vecchioni; negli anni Ottanta è già una star internazionale, ma sono i Novanta a lanciarla grazie al suo “ingresso” in televisione. Per rivederla sul palco dell’Ariston bisogna però attendere il 2003 (e arriva solo ventesima); ci riprova nel 2009, con il brano Ti voglio senza amore, ma anche stavolta viene eliminata prima della finale.
Da Playboy a Forza Italia
Iva Zanicchi dice di aver fatto molto cose nella sua vita. E di non essersi mai pentita di nulla. Tranne che della foto senza veli sulla copertina di Playboy Italia a 40 anni. «Età particolare. Forse volevo dimostrare a me stessa di esser ancora in forma». Era il 1979 e poco prima era uscito un suo album dal titolo Playboy. «Diciamo la verità: era stata la casa discografica a insistere. A mio padre non l’ ho mai detto. Mia madre l’ha scoperto aprendo un cassetto dove conservavo coperte di pizzo. C’era una copia. C’è rimasta un po’ male». Il padre però, complice uno scambio di battute con un amico, era a venuto a sapere che aveva fatto un servizio fotografico e aveva così chiesto spiegazioni alla moglie che aveva risposto: «Ha fatto un servizio fotografico bellissimo che hanno pubblicato su Famiglia Cristiana», scherza la cantante che, negli ultimi anni, senza mai abbandonare le sue grandi passioni, la musica e il mondo dello spettacolo, ha voluto intraprendere anche l’avventura politica, arrivando all’Europarlamento prima come deputata di Forza Italia, poi del Popolo delle Libertà.
Gli amori e le passioni
Iva Zanicchi ha sempre raccontato di essere cresciuta in una famiglia molto severa: sarà dovuto a questo la sua voglia di evasione e spregiudicatezza? Rimasta incinta nel 1967 dopo una relazione con il direttore artistico della sua casa discografica, Tonino Ansaldi, Iva decide di sposarsi ma il matrimonio naufraga pochi anni dopo. Si dice per un tradimento di lei. In effetti, per sua stessa ammissione, la sua vita sentimentale è stata costellata di tradimenti: Iva non ha mai nascosto la sua forte passionalità, così come il grande amore per il marito, il produttore Fausto Pinna, che l’ha stregata oltre 30 anni fa.