Era una delle dive più amate. Figlia d’arte e bambina prodigio, a 13 anni Judy Garland attirò l’attenzione del co-fondatore della casa cinematografica MGM, Louis B. Mayer, che le fece firmare un contratto a lungo termine per l’epoca milionario. Ma, quindici anni dopo essere stata scoperta da Hollywood, l’attrice fu letteralmente “sputata fuori” dalla fabbrica di star. Una nuova biografia rivela i retroscena dietro la crisi che portò alla caduta dell’indimenticabile protagonista del Mago di Oz.
A svelare particolari rimasti finora segreti su Judy Garland è il libro The Fixer: Moguls, Mobsters, Movie Stars and Marilyn, incentrato sulla vita dell’investigatore privato americano Fred Otash, che per un periodo lavorò per la diva.
La guardia del corpo che aiutò Judy Garland
Otash era un veterano dei Marines della seconda guerra mondiale. Morì nel 1992 all’età di 70 anni. Uno dei due autori del libro, Manfred Westphal (l’altro è lo scrittore Josh Young), ha rivelato a Fox News Digital che Otash aiutò Judy Garland a disintossicarsi per un breve periodo.
“Quando Judy Garland chiese il divorzio dal suo terzo marito, Sid Luft, aveva paura di stare a casa da sola”, ha spiegato Westphal, “temeva che Sid potesse rapire i loro bambini. Così il suo avvocato, Jerry Giesler, assunse Otash come guardia del corpo dell’attrice”.
Una vita drammatica tra droghe e diete
La vita di Judy Garland è stata segnata dal dramma. Ancora bambina era costretta a diete estreme per compiacere i dirigenti degli studi cinematografici, che controllavano pesantemente il suo peso. Lavorava per lunghe ore sul set usando stimolanti o “pillole di incoraggiamento“, per mantenere alte le sue prestazioni quando necessario. Sua madre si assicurava che assumesse le pasticche per controllare il peso ed essere sempre efficiente.
Judy Garland, bellissima e sfortunata
La MGM controllava non solo il suo peso, ma anche la sua vita sentimentale. Quando, nel 1941, l’attrice si innamorò e sposò il direttore d’orchestra David Rose, i produttori non approvarono la cosa. Dopo il divorzio, la spinsero tra le braccia di Vincente Minnelli, che conobbe sul set e sposò nel 1945. La coppia ebbe una figlia, Liza Minnelli, ma la diva aveva ormai problemi di salute psichica e fisica.
Il produttore cinematografico Mayer, che l’attrice considerava come un padre, alla fine tagliò i ponti con Judy Garland, diventata tossicodipendente e alcolizzata prima di compiere 30 anni. La diva ebbe un esaurimento nervoso, fu ricoverata, tentò il suicidio e si sottopose all’elettroshock per combattere la depressione.
L’uomo della sua vita
In seguito, Judy Garland tentò di rifarsi una vita. Partì da un nuovo amore, il produttore Sidney Luft, che conobbe mentre divorziava da Vincent Minnelli. Sposò anche lui, lo considerava l’uomo della sua vita. Ebbero due figli: Joey e Lorna. Ma anche questo matrimonio finì. E il suo grande amore le inflisse il più grande dolore: accusandola di crudeltà mentale, cercò di portarle via i figli.
Fu in questo periodo che l’avvocato di Judy Garland assunse l’investigatore privato Fred Otash. La diva “pretese” che l’uomo si trasferisse da lei. E quando lui lo fece, scoprì la dipendenza dell’attrice dall’alcol e dai farmaci. Prese in mano la situazione. Con grande dispiacere di Judy, chiuse a chiave tutto l’alcol in garage e gettò tutte le sue pillole nel water.
Judy Garland, la lotta contro le dipendenze
La diva lottò con l’astinenza. “Passò molte, molte notti insonni”, ha spiegato l’autore del libro, “praticamente chiedeva o costringeva Fred Otash a stare sveglio ogni notte con lei fino alle prime ore del mattino. Si sedevano in salotto e lui la ascoltava pazientemente parlare di tutte le prove e le tribolazioni che aveva attraversato nella sua vita. Sapeva che sarebbe stato un bene per lei tirar fuori tutto”.
Secondo il libro, Otash descriveva Judy Garland come “una ragazzina pazza e confusa nel corpo di una donna, spaventata a morte all’idea di vivere mentre si uccideva con l’insicurezza, l’alcol e quelle pillole”. Per fortuna, una tata vegliava sui suoi tre figli piccoli: Liza Minnelli, che all’epoca aveva 12 anni; Lorna Luft, 5, e Joey Luft, 3.
L’overdose
I rituali notturni diedero i loro frutti. Dopo trenta giorni, Judy Garland era ormai “pulita” e si riconciliò con il marito. Ma durò poco. Il matrimonio con Luft, il più lungo della sua vita, si concluse nel 1965. La diva ottenne la piena custodia dei suoi figli. Ma la sua vita era ormai precipitata.
Dopo la fine del matrimonio numero quattro con l’attore americano Mark Herron nel 1969, Garland si ritrovò a dovere all’Internal Revenue Service diversi milioni di dollari, poiché il suo agente si era appropriato indebitamente della maggior parte dei suoi guadagni.
Nello stesso anno sposò il suo quinto e ultimo marito, il gestore di nightclub Mickey Deans. Poco dopo, la diva morì per una overdose di barbiturici. Aveva 47 anni.