La sua interpretazione in Still Alice non le ha fatto guadagnare “solo” la statuetta dorata come migliore attrice protagonista ma l’ha resa ancora più amata da un pubblico che negli anni ha imparato ad apprezzare le doti della rossa attrice statunitense che dalla metà degli anni Ottanta ad oggi ha visto la sua carriera costellata di successi. Da Nine Months, girato negli anni ’90 al fianco di Micky occhi blu-Hugh Grant a Jurassic Park, da Il grande Lebowski a Boogie Nights, passando per Hunger Games, The Hours con Nicole Kidman fino alla sua interpretazione più à la page in A Single Man dove appare strepitosa in un black & white anni Sessanta e, infine, l’ultima pellicola, The Glorias, sull’attivista e femminista Gloria Steinem (per chi la volesse vedere o rivedere è disponibile su Amazon Prime) Julianne Moore ha sempre interpretato personaggi complessi, profondi e formidabili.
Il 3 dicembre Julie Anne Moore Smith, questo il suo vero nome, spegne 60 candeline ed è per noi l’occasione di fare un bilancio non solo della sua vita professionale – iniziata con la soap opera Così gira il mondo e arrivata all’Oscar attraverso Golden Globe, Emmy e Bafta – ma anche dei consensi che raccoglie da sempre il suo stile sobrio ed elegante, ricercato ma semplice allo stesso tempo, griffato eppure mai eccessivo e di classe. Julianne Moore da ormai un paio di decenni è la musa indiscussa di Givenchy, Chanel e del grande amico Tom Ford che la veste in quasi tutte le occasioni pubbliche importanti con creazioni uniche che esaltano la sua bellezza. Inserita nell’elenco delle dive più eleganti insieme alle colleghe Cate Blanchett e Nicole Kidman, l’attrice dalla chioma ramata è senza ombra di dubbio un’icona della moda: possiede infatti quello che gli esperti chiamano “dress power” e cioè il potere di rendere unico ogni capo che indossa, da jeans, T-shirt e sandali flat, al completo denim o in pelle fino all’abito di gala (sfogliare la gallery per credere!).
Julianne Moore non è mai stata “too much” nemmeno nella vita privata: un primo marito sposato a metà degli anni Ottanta e da cui si è separata il decennio successivo senza troppo clamore o colpi di scena (l’attore e regista John Gould Rubin) e un secondo compagno, l’affascinante regista Bart Freundlich, di dieci anni più giovane, conosciuto nel 1996 sul set de I segreti del cuore da cui l’attrice ha avuto due figli, Caleb e Liv, che oggi hanno rispettivamente 23 e 18 anni e che seguono già le orme di mamma e papà.