Sotto attacco per un testo del 2017 pieno di violenza contro le donne, la sua partecipazione è stata messa in dubbio e al centro di polemiche per giorni. Junior Cally si è scusato, ha spiegato che quel testo lo aveva scritto in un altro momento della sua vita e che «il rap ha un linguaggio descrittivo nel bene e nel male e rappresenta la cruda realtà, come fosse un film». Non era sua intenzione ferire nessuno, «voglio ribadire che la musica mi ha dato una speranza e mi ha salvato la vita in un momento in cui avevo una marea di problemi ed è solo la musica che voglio portare sul palco di Sanremo».
Junior Cally è Antonio Signore, classe 1991, e ha molto da raccontare. Lo ha fatto nel suo libro “Il principe”, spiegando perché Antonio avesse bisogno di una maschera per cantare. Le sue due facce, l’adolescenza in ospedale, il senso di solutudine, l’amore. Oggi sta con Valentina, la ama e rispetta, così come tiene a sottolineare che la persona più importante della sua vita è sua mamma Flora.
Al Festival canta No grazie, un brano che entra in testa, attaccando quel che non abbiamo più bisogno di avere attorno. Nella serata delle cover canta Vado al massimo (Vasco Rossi, 1982) con i Viito.