Il 14 novembre il Principe Carlo, o meglio “The waiting King” come lo definiscono da più di un ventennio i tabloid britannici, ha festeggiato il suo 71esimo compleanno durante il viaggio in India (forse un po’ in sordina senza la sua Camilla a casa ammalata), lontano dalla Royal Family. Ma soprattutto lontano da quella “firm”, l’azienda, che sta causando tanti danni ad una Monarchia forse un po’ agè e traballante – anche se tra le più “giovani” e intraprendenti dell’Europa moderna grazie alle nuove generazioni – che ha sempre più bisogno di stabilità.
In una vecchia intervista al Times risalente al 1° luglio 1969, in occasione della sua incoronazione a Principe di Galles nel Castello di Caernarfon, Carlo aveva detto «È impressionante come per un erede al trono, il giorno che aspetta per tutta la vita è anche il più brutto per la perdita che subisce». Ma forse non pensava invece di dover aspettare tutta una vita per prendere in mano le sorti di un Palazzo da ristrutturare.
Un uomo cresciuto sotto i riflettori ma molto introverso e sensibile, che ha dimostrato di saper agire e reagire con grande capacità nelle situazioni più difficili, come la morte di Diana. Carlo purtroppo sa che non avrà tempo di diventare un grande Re (e questo è il suo cruccio da anni) ed è per questo che vuole essere ricordato come un grande Principe del Galles. «Non c’è niente di strano. Si chiama dovere», disse con naturalezza in un’intervista alla BBC. «E io faccio il mio tutti i giorni».
Ma oggi che la Regina ha 93 anni ed è stanca di farsi carico dei problemi di una famiglia così ingombrante come la sua, Carlo si appresta a ricoprire il ruolo di reggente: nessuno avrebbe mai pensato a una tale soluzione fino a qualche tempo fa, e i Royal Watchers non si aspettavano altro che un’abdicazione come Beatrice d’Olanda o come Juan Carlos di Spagna (ma certamente improponibile per la storia della Monarchia inglese) o la morte del sovrano. Invece quelli che sembravano solo voci di corridoio si stanno preparando a diventare realtà.
Questo accadrà a giugno del 2021: dopo i festeggiamenti del suo 95esimo compleanno, la Regina invocherà il Regency Act, una legge del 1728 con la quale si prevede che in caso di impedimento del sovrano per sopraggiunti limiti di età venga nominato un reggente che assuma tutte le incombenze, ma senza ricevere il titolo di re. «La decisione è quindi presa», ha detto il royal correspondent del Mail, Robert Jobson, «Ma prima di lasciare la sovrana vuole essere certa di avere fatto tutto quello che poteva per il suo Paese».
A pesare più di tutto è stata la vicenda del principe Andrea, accusato da due vittime di Jeffrey Epstein di molestie sessuali: Carlo ha giocato un ruolo fondamentale circa la decisione del ritiro del duca di York dalla vita pubblica. A rivelarlo è il Mirror, dopo che a seguito della disastrosa intervista del fratello Andrea, il primogenito della Regina avrebbe preso la decisione assieme alla madre, di allontanare il principe Andrea dal suo ruolo istituzionale. «Nulla è più importante dell’istituzione della famiglia reale, nemmeno Andrea, il figlio prediletto della regina. Carlo lo ha capito e ha agito prontamente, proprio come farebbe un re. Questo è stato il momento in cui si è mostrato la prima volta come Principe Reggente», scrive ancora il Mirror. L’intervista rilasciata dal principe Andrea con l’obiettivo di scagionarsi dall’accusa di aver intrattenuto rapporti intimi con una delle vittime di 17 anni, si è ritorta contro il duca. La mancata empatia con le vittime del finanziere, il goffo tentativo di sembrare ignaro dei traffici illeciti di Epstein, e la stoccata finale di Virginia Giuffrè «Sono cresciuta con i film della Disney in cui i principi sono buoni», hanno portato la regina e Carlo ad intervenire.
Con l’avvento di Carlo a “reggente” è in arrivo anche un progetto di ridimensionamento dei ruoli nella Royal Family. Infatti secondo il principe Carlo i Windsor attivi nella vita pubblica sarebbero troppi e occorrerebbe ridurli così da contenere anche i costi. La sua idea sarebbe quella di accentrare tutte le attività ufficiali della dinastia nelle mani dei figli William e Harry, delle loro mogli Kate Middleton e Meghan Markle e dei loro figli quando avranno l’età giusta.
I più felici di tutto questo trambusto a Palazzo? Il Daily Mail non ha dubbi, sono Harry e Meghan che sono riusciti a distogliere le attenzioni mediatiche da loro e potrebbero addirittura disposti ripensare alla spinosa “questione” del Natale a Sandringham.