“La vita bugiarda degli adulti”: la serie tv
Netflix ha appena rilasciato il teaser-poster della serie La vita bugiarda degli adulti tratta dall’omonimo romanzo di Elena Ferrante che debutterà il prossimo 4 gennaio 2023 sulla piattaforma streaming. Ancora un paio di mesi di attesa quindi, ma c’è già grandissimo fermento e i social in queste ore si sono scatenati.
Il libro, come la quadrilogia de L’amica geniale, va assaporato lentamente (niente binge watching, per intenderci) per gustarne le atmosfere e la scrittura densa e corposa che racconta di infanzia, adolescenza, tradimenti e stagioni incerte. Molto incerte. Insomma, fin dalle prime parole, questa serie parla di tutte noi donne. E della vita.
“La vita bugiarda degli adulti”: il teaser trailer
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“La vita bugiarda degli adulti”: guarda il video
Netflix annuncia l’arrivo della serie tv “La vita bugiarda degli adulti”:
“La vita bugiarda degli adulti”: la trama
La storia de “La vita bugiarda degli adulti” gira intorno al passaggio di una ragazzina, Giovanna, dall’infanzia all’adolescenza nell’Italia degli anni Novanta. Il suo rendimento a scuola, come il suo umore, iniziano a calare e vacillare: suo padre la paragona alla zia Vittoria, una figura alquanto misteriosa appartenente alla loro famiglia. Interessata a conoscerla, Giovanna spinge il padre a organizzare un incontro tra le due, ma a differenza dei racconti, la ragazzina resta affascinata da questa donna entrando piano piano a far parte della sua vita. E sarà proprio la zia Vittoria a rivelare alcuni retroscena impensabili sulla sua famiglia.
Le sofferenze adolescenziali
Fin dall’incipit della serie “La vita bugiarda degli adulti” (tranquilli non ci sono spoiler), sembra di trovarsi di fronte a un bivio: «Due anni prima di andarsene di casa mio padre disse a mia madre che ero molto brutta. La frase fu pronunciata sottovoce, nell’appartamento che, appena sposati, i miei genitori avevano acquistato al Rione Alto, in cima a San Giacomo dei Capri. Tutto – gli spazi di Napoli, la luce blu di un febbraio gelido, quelle parole – è rimasto fermo. Io invece sono scivolata via e continuo a scivolare anche adesso, dentro queste righe che vogliono darmi una storia mentre in effetti non sono niente, niente di mio, niente che sia davvero cominciato o sia davvero arrivato a compimento: solo un garbuglio che nessuno, nemmeno chi in questo momento sta scrivendo, sa se contiene il filo giusto di un racconto o è soltanto un dolore arruffato, senza redenzione».
È a partire da quel dolore che la protagonista di “La vita bugiarda degli adulti” inizia a comprendere come il mondo sia fatto di tante sfumature. E di sofferenze necessarie: legate alle amicizie, agli amori giovanili, alle prime esperienze sessuali. Durante l’adolescenza basta una frase detta con il tono sbagliato per far cadere il nostro castello, distruggere certezze e fare apparire quello che fino a ieri era un faro, un buco nero.
Adulti e ragazzi a confronto nella serie tv
La vita bugiarda degli adulti è la voce di una ragazza che, crescendo e diventando donna, scopre il proprio corpo che cambia: si sente brutta, goffa, cerca di cambiarsi mascherandosi col trucco; si sente sempre inadeguata e fuori posto. Alzi la mano chi non si è mai sentita in questo modo. Purtroppo noi adulti però, spesso, ci dimentichiamo di essere stati ragazzi una volta, e di aver vissuto piccoli, grandi drammi che hanno trasformato la nostra vita in un frullatore impazzito e incomprensibile.
“La vita bugiarda degli adulti”: il cast
Giordana Merengo è Giovanna, la protagonista della storia, mentre Valeria Golino veste i panni di zia Vittoria. Alessandro Preziosi è Andrea mentre Pina Turco è Nella: i genitori di Giovanna, due insegnanti di liceo. E poi c’è Rossella Gamba che interpreta Angela, la migliore amica di Giovanna, e ancora Azzurra Mennella, nei panni di Ida, sua sorella minore.
Ma c’è un’altra protagonista importante delle vicende di La vita bugiarda degli adulti: è la città di Napoli. E un appartamentino piccolo borghese, dove le mattine e le giornate trascorrono con gli stessi rituali. Sempre.