Lady Diana è stata una donna dallo stile unico e irripetibile, mai dimenticata forse anche perché con il suo look disinvolto e trendy (ricordiamoci che stiamo parlando degli anni Ottanta e Novanta), oltre ad aver dato uno scossone alla Monarchia, ha rivoltato e stravolto le regole di un’etichetta troppo rigida dove jeans, salopette, sneakers alte, camicie oversize, ciclisti, stivali rossi e occhiali bianchi così come le giacche maschili doppiopetto non erano permesse a Palazzo. La principessa di Galles è riuscita in ciò che invece la principessa Anna aveva tentato in passato, ma senza grande successo.
Diana Spencer si è permessa negli anni Novanta, azzardi che potevano risultare sfrontati nei confronti della Casa Reale inglese ma che la sua dolcezza (e, dobbiamo dirlo, anche la prematura scomparsa) ha fatto suoi e tramandato ai “posteri”. E non stiamo parlando solo di Kate, Meghan, Sophie, Beatrice, Eugenie o Zara, ma di stili unici che ricorrono ancora oggi sia sulle passerelle, sia sulle strade delle città di tutto il mondo.
Ecco i pezzi che ci ha lasciato in eredità Lady Di e che non possiamo non avere nel nostro guardaroba.
La salopette
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La salopette di jeans bianca di Lady Diana, indossata con la camicia dalle maniche arricciate, è un capo senza tempo. Aderente e con i pantaloni a sigaretta come quella scelta da Diana, oppure più larga e mascolina, da indossare con T-shirt a maniche corte o lunghe in svariati colori può essere indossata con scarpe ton sur ton, oppure a contrasto – perfino con stivali texani. La salopette regala stile e grinta ed è perfetta in ogni stagione.
Gli amati pois
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Niente è più intramontabile del celebre polka dot, ovvero il classico motivo a pois che tanto piace alle signore coronate: da Lady Diana a Kate Middleton, da Letizia Ortiz a Mary di Danimarca, tutte le donne delle case reali europee adorano sfoggiare quei pallini che ricordano tanto Ascott, uno degli appuntamenti ippici più seguiti di sempre. Insomma, l’intramontabile motivo a puntini non sembra conoscere stagioni: comunque lo si indossi ha il potere di risultare sempre attuale, chic, ma al tempo stesso anche casual, prestandosi alle più disparate occasioni.
L’abito monospalla
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Negli anni del suo matrimonio Lady Diana ha indossato ogni tipo di abiti disegnati da stilisti diversi, ma tutti che seguivano le stesse regole: non troppo scollati, non troppo, corti, non troppo sexy, non troppo stravaganti, non troppo hollywoodiani. E poi c’era lui. L’abito con cui Diana era davvero felice perché sembrava esserci nata dentro, quello passato alla storia come The Hachi Dress. Bianco, lungo, fasciante e monospalla, ricoperto di cristalli. Lo aveva creato per lei lo stilista giapponese Hachi ed è considerato l’abito con cui la principessa è diventata una diva.
Il blazer blu doppiopetto
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Il blazer doppiopetto con maxi bottoni (e spesso abbinato a una gonna plissé al polpaccio o a matita en pendant) è da sempre il tratto distintivo di Lady Diana. Oggi questa stessa giacca è tornata prepotentemente a fare capolino nel nostro guardaroba estremamente nostalgico.
I jeans (allora proibiti)
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Fu la prima donna reale a sdoganarli a Corte, l’unica ad amarli per quello che davvero rappresentavano: la libertà. I jeans di Lady Diana sono stati il simbolo della ribellione alle regole dei Windsor culminata con il cambio di look post divorzio.
La camicia extralarge
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Le camicie preferite della principessa Diana sono ancora un must dell’autunno. Dai modelli “boyfriend” oversize, alle Oxford inamidate, alle semplici button-down in popeline di cotone, le camicie sono la soluzione perfetta, e sono davvero tra i pochi “enigmi della moda” che non si possono risolvere. Lady Diana faceva spesso affidamento su questo capo iconico.
Gli occhiali grandi (e bianchi)
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La Principessa del popolo ha abbracciato lo spirito OTT degli anni ’80 con dei particolari occhiali da sole (per quel tempo), tra cui un paio di aviator bianchi che erano tra i suoi preferiti. Spesso abbinati all’abbigliamento formale di Catherine Walker, questa montatura aggiungeva un tocco di carattere ai suoi look eleganti. Negli anni ’90 è invece passata a uno stile più sobrio: i caratteristici Ray-Ban Wayfarer che ancora occhi indossa Kate Middleton.
Ciclisti, sneakers e felpa
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Amanda Wakeley ebbe la fortuna di vestire Lady Diana nel momento clou della sua maturità stilistica: erano gli Anni ’90 quando la designer inglese aprì una piccola boutique nel cuore di Chelsea. La principessa si è affidata a lei spesso e la Wakeley ricorda: «Non dimenticherò mai la prima volta che l’ho vista indossare un paio di pantaloncini ciclisti. – Li indossò con un maglione Wakeley in cashmere bianco sporco, con polsini in raso, e pensai che ciò che traspariva fosse esattamente lei. Era così chic. E sempre molto in anticipo sui tempi». Da allora li ha indossati sempre più spesso.
Il cardigan oversize
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La passione che Lady Diana ebbe per i cardigan (e i maglioncini di lana e cashmere) traspare anche nella celebre serie The Crown. La trasposizione cinematografica ha riportato sul piccolo schermo alcuni dei look più iconici, attraverso i quali la principessa di Galles fece della maglieria uno strumento di affermazione della propria identità. Riusciva ad essere elegante e regale anche indossando i maglioncini più buffi, larghi e lunghi!
Diana e l’hairlook rivoluzionario
Ma Lady Diana non è stato solo uno dei personaggi più influenti della storia del costume del XX secolo. Pochi anni alla Corte di Sua Maestà la regina Elisabetta – dal 29 luglio 1981, anno del suo matrimonio con l’allora erede al trono e oggi Re Carlo III, fino al 31 agosto del 1997, giorno della sua scomparsa nel tragico incidente sotto il ponte dell’Alma a Parigi – sono bastati per dettare legge nel mondo della moda e in quello dell’hairstyle.
La sua chioma corta e dorata, infatti, ha certamente contribuito a renderla una vera e propria icona. E questo anche se il suo leggendario pixie cut non è mai stato rivoluzionato negli anni, ma più semplicemente adattato all’epoca: prima con un “va-va-voom” voluminoso, “laccato” e super-phonato, poi minimal e più incisivo, segno della sua voglia di prendere le distanze dall’etichetta di Buckingham Palace, infine più morbido e composto.
Sam McKnight, il coiffeur storico di Lady Diana, tutte le settimane si presentava puntualmente a Palazzo, per ottenere quel volume perfetto e quelle onde studiate ad arte: ha sempre raccontato come la principessa non amasse sperimentare troppo in fatto di capelli. Solo in un’occasione si è lasciata “tentare”. Era il 1995 e Diana è apparsa ai Council of Fashion Designers Awards di New York in abito Versace e wet look: «Stava benissimo. Ma lei era bella anche quando usciva dalla palestra con i capelli appena lavati e bagnati. E’ stato allora che ho pensato di riproporre quello stile per un evento pubblico. Ed è stato un successo».