Lana Del Rey torna con un nuovo album, a più di un anno di distanza dall’ultimo lavoro, Norman Fucking Rockwell!, uscito nel novembre del 2019 e definito dai critici il miglior lavoro della cantante americana. La canzone che dà il titolo al nuovo album è Chemtrails Over the Country Club, il cui video è uscito solo qualche giorno fa e ha tutte le caratteristiche che siamo abituati ad associare a Del Rey: la voce sensuale e intima, le atmosfere da vecchia Hollywood e in generale quell’allure retrò che l’ha resa una delle popstar più interessanti degli ultimi anni.

Non manca il dettaglio che ci ricorda che siamo nel 2021, ovvero la mascherina (rigorosamente di cristalli) e la congrega di giovani donne che accompagna e circonda la cantante. Chemtrails Over the Country Club sarebbe dovuto uscire lo scorso 5 settembre, ma è stato rimandato al prossimo 19 marzo, come annunciato dalla stessa Del Rey sul suo profilo Instagram. Lo scorso novembre aveva già pubblicato il singolo Let Me Love You Like A Woman, con cui si è esibita al Late Night With Jimmy Fallon.

La polemica sulla copertina…

Non sarebbe Lana Del Rey, però, senza un pizzico di polemica. Lo scorso 10 gennaio, infatti, la cantante ha condiviso su Instagram la copertina di Chemtrails Over the Country Club, in cui appare circondata (come nel video della canzone) da donne di diversa etnia, ma l’ha poi immediatamente rimossa. «Questi sono i miei amici, questa è la mia vita. Siamo tutti un bellissimo mix di tutto, alcuni più di altri, e la diversità è qualcosa che ho sempre celebrato in tutto quello faccio», ha scritto prima di cancellare il post.

Il riferimento era alla polemica scoppiata nel maggio del 2020, quando Del Rey aveva pubblicato una riflessione sul suo profilo rispondendo a una delle critiche che spesso le viene fatta, e cioè quella di “rendere glamour” l’abuso degli uomini sulle donne. Con i suoi testi sofferti e le sue canzoni che parlano di uomini sempre traditori, Del Rey è stata infatti spesso accusata di essere un cattivo modello per le ragazze più giovani, perché promotrice di un modello di donna passiva e sottomessa.

… e quella sul suo “white privilege”

In quell’occasione, Del Rey si era difesa scrivendo che artiste come «Doja Cat, Ariana Grande, Cardi B, Kehlani, Nicki Minaj e Beyoncé sono arrivate al primo posto in classifica con canzoni che parlano di essere sexy, di non indossare vestiti, di fare sesso, di tradimento… Sono stufa di chi dice che io “rendo glamour” gli abusi, quando in realtà sono solo un’artista glamour che canta di cose che succedono, e vediamo tutti i giorni quanto questo tipo di relazioni violente sono prevalenti in tutto il mondo». La sua argomentazione non è stata accolta bene sui social, che l’hanno accusata di aver preso come esempio solo artiste nere o comunque non bianche, e di non rendersi conto della sua posizione di privilegio da donna bianca proveniente da una famiglia benestante (quello che in America viene definito “white privilege”, privilegio dei bianchi).

Il punto di Del Rey era un altro, ma i social, si sa, non vanno per il sottile: a maggio Del Rey ha dovuto rettificare e quando ha pubblicato la nuova copertina la scorsa settimana, ha cancellato il post prima ancora che qualcuno la accusasse di sfruttare le donne ritratte insieme a lei per dare un’immagine di sé più inclusiva. Ha poi ripubblicato la cover, questa volta con un’altra didascalia: «C’è sempre una po’ di disordine e caos e nel mezzo di quel caos c’è sempre della bella musica», ha scritto. Una polemica piuttosto bizzarra che, ancora un volta, ci mette di fronte ai limiti dell’attivismo online e alla difficoltà trattare determinati argomenti con cui oggi si misurano anche molte popstar.

Chemtrails Over the Country Club è il settimo album in studio di Lana Del Rey, il cui vero nome è Elizabeth Grant, classe 1985: il debutto è del 2010 come Lizzy Grant, ma il successo arriva nel 2012 con Born to Die, il primo album con lo pseudonimo Lana Del Rey, che l’ha portata al successo grazie al singolo Summertime Sadness. Nel 2014 pubblica Ultraviolence, nel 2015 Honeymoon, nel 2017 Lust for Life e nel 2019 Norman Fucking Rockwell!, considerata la sua opera migliore. Nel 2020 ha pubblicato il suo primo libro (e audiolibro) di poesie Violet Bent Backwards Over the Grass, uscito per Simon & Schuster.