Dopo la malattia, un impegno sempre più forte per la salute mentale. Fedez è stato ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa, su Nove, e ha lanciato un appello affinché non venga ridotto il bonus psicologo. “Alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al ministro Giorgetti chiedo di non tagliare questi fondi, perché sarebbe come sputare in faccia alle persone che ne hanno bisogno”, ha detto.
Tanti gli argomenti trattati durante la trasmissione: dall’importanza di prendersi cura della salute mentale a come è cambiata la sua vita dopo il tumore al pancreas per il quale è stato operato nel 2022. Soprattutto, però, Fedez ha voluto accendere ancora una volta i riflettori sull’emergenza silenziosa, ma reale, che colpisce tante persone, molte giovani. Un tema del quale avrebbe voluto parlare a Belve, la trasmissione della Rai.
Fedez: “Ho capito l’importanza del tempo”
“La malattia mi ha fatto capire l’importanza del tempo”, ha detto il rapper. “Una ferita ha bisogno di tempo per essere curata e lenita. La malattia mi ha fatto capire l’importanza della salute mentale, un’emergenza concreta”, ha aggiunto.
“I dati Istat dicono che ci sono due milioni di giovani con problemi mentali”, ha spiegato Fedez. Ha aggiunto: “L’Aifa dice che tra i 20 farmaci più prescritti, 6 sono psicofarmaci o ansiolitici. C’è un’emergenza ed è nota a tutti, ma non è al centro di nessun dibattito politico”.
L’appello per il bonus psicologo
Da qui l’appello al Governo, che con la nuova legge finanziaria ha ridotto il bonus psicologo dai precedenti 25 milioni di euro a 5 milioni. Da parte sua, Fedez ha ribadito di volere aprire, con la sua Fondazione, un centro di aggregazione che fornisce assistenza sanitaria gratuita ad adolescenti con problemi di salute mentale.
“È il mio sogno”, ha spiegato, “nel 2024 festeggeremo i 100 anni di Franco Basaglia, che ha combattuto contro lo stigma della salute mentale. Sarebbe un ottimo regalo per la memoria di Basaglia se questo governo facesse qualcosa per la salute mentale”.
Fedez e lo stigma della malattia
E proprio riferendosi allo stigma della malattia Fedez ha ricordato un episodio vissuto in prima persona. “Non è sempre facile portare avanti battaglie”, ha detto, “penso che i giornalisti abbiano una responsabilità rispetto allo stigma. A me è capitato che una giornalista mi additasse come un narcisista patologico, usando questa definizione come sinonimo di pezzo di m****. Si tratta di una persona che con le parole dovrebbe avere dimestichezza. Fare diagnosi a caso la trovo una cosa su cui fare un minimo di attenzione”.
La telefonata con Gianluca Vialli
Il rapper ha poi ricordato la telefonata con Gianluca Vialli avvenuta la sera prima che lui si operasse. “Quando ho scoperto di avere un tumore al pancreas, ho cercato delle esperienze umane e l’unica intervista che trovai era la sua”, ha ricordato Fedez.
“Ho avuto la grande fortuna di avere delle conoscenze in comune. Così, prima di essere ricoverato, siamo stati al telefono delle ore”. Ha aggiunto: “È incredibile come una persona che sta vivendo un dramma si sia ritagliato del tempo per dare conforto a una che non conosceva minimamente. E questo la dice lunga su chi fosse Gianluca Vialli”.
“Lo vedo e mi viene da piangere“, ha aggiunto Fedez, “non l’ho neanche mai visto di persona. Mi piacerebbe dire che la malattia mi ha fatto diventare una persona migliore, ma la verità è che non è così. Ho avuto altri problemi legati alla salute mentale, non sono ancora migliorato come persona ma ci sto lavorando”. Sulla paura ha aggiunto: “Dopo l’ultimo episodio la paura è tornata abbastanza, non mi aspettavo in così poco tempo di rischiare la vita di nuovo”.
Fedez e la sovraesposizione sui social
Alla domanda di Fabio Fazio su come vive le accuse di sovraesposizione sui social network, Fedez ha risposto: “Ci sono ancora delle cose private, quello che raccontiamo sui social è quello che decidiamo noi”.
Ha aggiunto: “Rispetto al racconto della malattia, sul quale molte persone mi hanno accusato di essere un pornografo del dolore, non sono d’accordo. Quando ho vissuto quella problematica, riprendermi era una forma di distrazione. Quel tipo di testimonianza, per chi sta affrontando un percorso simile, può essere qualcosa in cui immedesimarsi”. Il rapper ha poi ribadito che non sarà al Festival di Sanremo.