Gentile, tranquilla e convinta di passare inosservata: la prima volta che Khadija appare a Luca è una donna misteriosa incontrata in un bar. Di Khadija ci si innamora subito attraverso lo sguardo dell’ispettore e si soffre insieme a lui per la sua perdita: è una donna «colta, tranquilla, astemia» (come la descrive scherzosamente l’amico Claudio), con un sorriso disarmante e una risata contagiosa. La stessa che si sente in telefonata con Lavinia Longhi, che a Khadija ha dato il volto e una parte di sé nei mesi di riprese della serie Il clandestino, storia di un ex ispettore dell’antiterrorismo (Edoardo Leo), sopravvissuto a un attentato in cui la sua donna è rimasta uccisa e un suo agente ha perso l’uso delle gambe
Risponde da Milano, dove si sta godendo il sole sul balcone dopo più di una settimana di freddo e grigio. Sono quasi le sei di sera, ma è energica, infonde positività. «Lavorare a un progetto che tratta tematiche come queste è un onore, ero felicissima quando mi è stata offerta questa parte», racconta. «Avevo fatto il provino per un altro ruolo, ma quando ho letto di Khadija ho capito che l’avrei interpretata io».
Lavinia Longhi: non solo Il Clandestino
Non è la prima volta che recita in serie dal tono drammatico, ma ogni volta se ne sente il peso perché richiede un impegno diverso da ogni altro: «Bisogna entrarci piano piano ogni giorno e dopo tanto tempo rischia di sfiancare. Però dipende sempre da come viene affrontato e dal periodo della vita in cui ci si trova: io ho avuto la fortuna di lavorare con un cast bellissimo e di essere arrivata pronta».
Dalla ragazzina spaventata dall’amore e dura che ha interpretato nel sequel di Immaturi, passando per il ruolo sensuale in Sanguepazzo (con Monica Bellucci), Lavinia ha avuto modo di mettersi alla prova con progetti diversi nel corso degli anni. «Dove ho potuto fare selezione, l’ho fatta: sono felice di tutti i ruoli che ho interpretato e rifarei tutto, quindi so di aver sempre fatto le scelte giuste».
Eva e l’esperienza in Turchia
Scelte che l’hanno anche portata al di fuori dell’Italia, prima sul red carpet di Cannes per la promozione di Sanguepazzo e poi in Turchia, dove ha avuto un ruolo che l’ha resa celebre all’estero. Per un anno è stata infatti Eva in Uçurum, una serie sul traffico di prostitute. «Allora sono stata lontana a lungo e oggi non potrei più», racconta serena mentre in sottofondo si sente la voce della figlia che la invita a tagliare corto e tornare a giocare.
«Però è stata molto importante per me quest’esperienza: ho dovuto imparare il turco in pochissimo tempo e non pensavo che me la sarei cavata così bene. Invece mi sono sentita come se il cervello lavorasse più velocemente e in maniera più efficiente, mi sono concentrata totalmente, mi sono data al 100% per quel ruolo. Ne vado tanto fiera».
Khadija: Lavinia Longhi ne Il Clandestino
Un mix tra i suoi tratti particolari, l’esperienza all’estero e qualche («Pochissime!») lezione di accento l’ha aiutata a rendere al meglio Khadija: «Oggi in tantissimi mi scrivono per chiedermi se ho veramente origini libiche», racconta «quindi sono felice di essere credibile».
Nelle prossime puntate, in onda il 13 maggio (La notte e Il cingalese) e il 14 (Le tre mogli), il ricordo della compagna tornerà a tormentare Travaglia mentre accetta un nuovo caso e affronta la fine dei rapporti con Carolina (Alie Arcuri). L’ultimo episodio sarà diviso in due parti, ma ancora non è dato sapere se porrà definitivamente fine alla vicenda di Travaglia o se lo ritroveremo in una prossima stagione.
Lavinia Longhi dopo Il Clandestino
Quanto a Lavinia, a ottobre tornerà in Rai con un nuovo ruolo nella serie Brennero (quattro puntate, diretta da Davide Marengo e Giuseppe Bonito). Continua anche il suo impegno nella formazione: «Da quasi dieci anni lavoro in una scuola di recitazione (Accademia 09 a Milano, ndr) che mi dà tante soddisfazioni».
Crescere una nuova generazione di attori italiani è un compito non privo di sfide: il gap generazionale non è mai stato così ampio, sono cambiate le cifre comunicative e i bisogni, anche la recitazione va insegnata tenendo conto di tanti nuovi elementi. «Vedo tante differenze tra questi ragazzi e quelli che credo fossimo noi allora, ma non sono tutte negative: molti di loro hanno già confidenza con le telecamere e le piattaforme, vengono dal mondo di YouTube dove hanno già un seguito», racconta l’attrice. «Ma vedo anche il loro grande bisogno di comunicare, di stringere relazioni vere, in carne ed ossa. Non c’è niente di meglio della relazione per affrontare le distanze che si creano nell’era digitale!».
Dopo un inverno di pausa, tornerà anche a lavorare a nuovi progetti. «Mi piacciono in egual modo drammi e commedie, ma sento proprio il bisogno di fare un progetto più divertente ora. Sento anche nel pubblico un bisogno di ridere, di leggerezza».