Dovrei smettere di stupirmene. Eppure continuo a farlo.
L’altra sera, in un convegno, la grandissima attrice Piera Degli Esposti ha confessato candidamente di non avere mai voluto una connessione Internet in casa sua per paura che le rubasse tempo alla lettura. Stupore!
Qualche settimana fa, a cena, un celebre imprenditore italiano mi raccontava di non accendere mai la tele, poiché preferiva trascorrere il suo tempo con un libro. Stupore!
E invece no, non dovrei stupirmi. I più grandi uomini (e donne) di successo hanno un’abitudine in comune: leggono. Tantissimo. Lo ha svelato una vera e propria indagine sul campo condotta da Steve Siebold, che nel corso di tre decenni ha intervistato 1.200 tra le persone più ricche del mondo, diventando nel frattempo una di loro. E ha osservato che tutti avevano un passatempo in comune: si autoistruivano attraverso la lettura. Casi di eccellenza? Il leggendario Warren Buffet dedica alla lettura l’80% delle sue giornate, e a chi gli chiede il segreto del suo successo risponde: «Leggere 500 pagine al giorno, è così che funziona la conoscenza». A fargli buona compagnia ci sono Elon Musk e Bill Gates, che legge 50 libri all’anno.
La differenza tra le persone di successo e tutti gli altri non è solo nella quantità di libri letti, bensì nella tipologia. «La classe media legge romanzi, tabloid e giornali di intrattenimento» scrive Siebold. I ricchi, invece, leggono per imparare. Soprattutto le biografie dei grandi personaggi storici.
Ma come fanno a trovare il tempo? Semplice: lo tolgono agli altri media, esattamente come l’attrice e l’imprenditore che mi hanno tanto stupito.
Per leggere 200 libri in un anno ci vogliono 417 ore, ha calcolato lo scrittore Charles Chu, che per 2 anni ha provato a tenere la media di Warren Buffet. Sembrano tante, dice, ma se consideriamo che ne usiamo 608 sui social media e 1642 davanti alla tv capiamo bene che quelle ore ce le abbiamo. Il punto è: sapremmo gestire gli effetti di tanta lettura? Chu, 2 anni e 400 libri dopo, ha lasciato il suo lavoro dei sogni: «I libri mi hanno dato il coraggio di viaggiare. Mi hanno dato modelli, eroi e “significato” in un mondo che non ne aveva nessuno».